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"Ener" è un articolo completo ed esauriente! |
Ener è un nativo di Bilca e un abitante della Luna. In passato è stato il dio di Skypiea.
Aspetto[]
È un uomo abbastanza alto, dal fisico asciutto e muscoloso, ed ha una carnagione molto chiara. Al contrario degli abitanti del cielo, sulla schiena non possiede ali, ma quattro tamburi con raffigurate delle tomoe, da cui può generare tre bestie elettriche. Questi strumenti sono molto simili a quelli posseduti da Raijin, il dio del tuono nella mitologia giapponese. Altra peculiare caratteristica di Ener sono i suoi lobi notevolmente allungati, al termine dei quali sono attaccati degli orecchini d'oro. Ha dei biondi capelli ricci,[3] che copre con una cuffia bianca fatta di tessuto.[4]
Ha sempre il torso nudo ed indossa dei pantaloni in stile orientale di colore arancione con striature nerastre che terminano stringendosi presso le caviglie. Attorno alla vita ha invece due fasce, una celeste e l'altra blu. Non porta le scarpe, però indossa una grande quantità di braccialetti, anelli e cavigliere, tutti d'oro.
Carattere[]
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Ener convinto di essere un Dio.
Ener pensa a se stesso come a un dio invincibile e immortale, pertanto si sente in diritto di appropriarsi o di distruggere qualsiasi cosa egli voglia. È una persona arrogante, egocentrica, sadica e totalmente priva di scrupoli, anche quando si tratta di uccidere altri esseri viventi. Il suo stile di vita si basa sul più completo relax e sulla totale noncuranza di ciò che gli accade intorno, dato che grazie ai poteri del Rombo Rombo si ritiene al sicuro da qualsiasi genere di pericolo. Anche nel bel mezzo di una battaglia, il suo comportamento è completamente rilassato. Durante il duello con Kamakiri, infatti, finge di dormire per umiliarlo e per dimostrargli la sua netta superiorità.[5]
La sua arroganza e il suo delirio di onnipotenza lo portano a cercare di agire anche come un dio. Infatti non solo sfrutta i suoi poteri per regnare con il pugno di ferro, ma anche per spiare i suoi sudditi così come giustiziarli sul posto nel caso si senta offeso dalle loro azioni o parole. Cerca perfino di enunciare delle profezie che poi tenta lui stesso di far diventare realtà in modo da provare il suo status di divinità, come quando rivelò il risultato della guerra ad Upper Yard,[6] solo per poi intervenire e alterare il corso dei combattimenti a suo favore, nonostante poi la sua profezia sia risultata lo stesso falsa.
Nel caso in cui si ritrovi davanti ad un avversario in grado di mettere in discussione la sua totale supremazia, Ener si dimostra impreparato, come quando scopre che Rufy è immune ai suoi fulmini o quando Wiper usa il Reject Dial con l'agalmatolite per annullare la sua intangibilità. In quel caso ostenta una falsa sicurezza e tenta di comprare l'avversario, ma quando Wiper gli urla che intende morire con lui, viene preso dal panico. Quando invece si rianima poco dopo, replica che spaventare un dio come lui è impossibile, perché lui stesso è la paura.
È comunque in grado di riconoscere i meriti altrui, tanto da rimanere colpito dalle competenze archeologiche di Nico Robin, che in poco tempo ha scoperto tutto ciò di cui lui era venuto a conoscenza in mesi. Ha anche apprezzato il coraggio di Rufy per averlo voluto affrontare di persona.
Relazioni[]
Alleati[]
Sacerdoti di Ener[]
I sacerdoti di Ener erano i suoi più potenti subordinati. Nonostante egli si interessasse poco delle loro sorti, i quattro credevano invece genuinamente in lui. Quando è venuto a conoscenza della loro sconfitta, Ener non si è dimostrato particolarmente sorpreso, affermando al contrario come la loro presenza sarebbe stata dannosa per il regno che egli intendeva creare sul Warth fatato.
Automi[]
Gli automi sono robot che Ener incontra sulla Luna. I primi di cui fa conoscenza sono i quattro che provengono da Karakuri. Dopo avere sconfitto i Pirati dello spazio, loro nemici, Ener incontra in seguito degli automi simili nella città sotterranea del satellite, che ripristina involontariamente grazie ai suoi poteri. A questo punto, i robot si mettono al suo servizio, aiutandolo a creare l'impero lunare che desiderava.
Nemici[]
Shandia[]
Avendo sottratto la terra agli Shandia, ha generato in loro un odio profondo nei suoi confronti.
Gan Forr[]
Ener ha sconfitto e spodestato Gan Forr quando quest'ultimo era dio di Skypiea. I due si disprezzano a vicenda: Ener considera Gan Forr un povero vecchio e quest'ultimo considera il primo un pazzo privo di scrupoli.
White Berets[]
Gli White Berets componevano la sua milizia di basso livello quando era il dio di Skypiea. Quando però scoprono che lui progetta di distruggere l'isola, si ribellano e cercano di portare in salvo la popolazione.
Forza e abilità[]
In qualità di dio di Skypiea, Ener aveva la piena autorità su tutta l'isola del cielo, dove era profondamente temuto da tutti i suoi abitanti. Infatti, la paura di quest'ultimi era tale da considerarlo non come un semplice leader, ma come un vero e proprio dio.
Il Mantra, unito alla sua natura elettrostatica derivante dal suo frutto del diavolo, gli permette di intercettare le onde elettromagnetiche prodotte dalle conversazioni: dato che il raggio di azione si estendeva praticamente a tutta Skypiea, chiunque si esprimeva in modo a lui non gradito veniva infatti punito.[7] Per questo Ener è considerato un individuo estremamente potente, tanto che è stato definito più volte sia dai suoi nemici che dai suoi stessi alleati come un essere invincibile[5][8] e onnipotente.[9] La sua forza è tale da permettergli di sconfiggere Zoro, Sanji e Nico Robin con grandissima facilità. Ha anche sconfitto Wiper, il più forte guerriero tra tutti gli Shandia, il precedente dio Gan Forr ed abbattuto Nola, un pitone dalle enormi dimensioni.[10] Il solo motivo che ha permesso a Rufy di sconfiggerlo è infatti la sua immunità agli attacchi elettrici. Ciononostante, durante il loro primo scontro, il pirata non è riuscito comunque ad avere la meglio su Ener, che grazie alla duttilità dei suoi poteri è riuscito a scaraventare il pirata giù dalla sua arca.[11]
Ha dimostrato di essere anche molto astuto tanto da capire solo ascoltando le parole di Nico Robin, che la campana d'oro non si trovava ad Upper Yard, ma in cima al Giant Jack. È inoltre riuscito subito a modificare il suo stile di combattimento durante il suo primo scontro con Rufy. Infatti, dopo avere appurato che il fulmine non aveva alcun effetto sul corpo di gomma del pirata, è riuscito al meglio a sfruttare le debolezze del suo avversario: ovvero le armi da taglio e il calore.
È inoltre un abile manipolatore, tanto da approfittare della guerra centenaria tra gli Shandia e gli abitanti di Skypiea per alimentare il loro odio reciproco ed evitare che le due fazioni si alleassero contro di lui. Ha anche dimostrato di possedere una vasta conoscenza di meccanica e tecnologia, dato che ha progettato lui stesso la sua arca Maxim.
Sa la differenza tra i vari tipi di frutti del diavolo.[12][13]
Capacità fisiche[]
Ener possiede una grandissima forza fisica, che dimostra bloccando senza alcuna fatica un fendente di Zoro col suo bastone. È anche estremamente agile e veloce, capace di compiere capriole all'indietro con una sola mano e ad evitare, anche senza ricorrere al suo frutto del diavolo, la maggior parte degli attacchi nemici, come quelli di Gan Forr e Rufy.
È anche dotato di una buona resistenza fisica, tanto da non cedere, seppure subendo molto, a buona parte degli attacchi di Rufy.
Frutto del diavolo[]
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Ener utilizza i poteri del Rombo Rombo.
Ener ha mangiato il frutto del diavolo Rombo Rombo di tipo Rogia. Ciò gli permette di utilizzare una gran quantità di attacchi basati sull'elettricità. Oltre a questo, può rendersi intangibile, muoversi alla velocità del fulmine, sfruttare il potere di conduzione dei materiali per spostarsi al loro interno[14] e, nel caso in cui il suo cuore si fermi, è stato in grado di riattivare il suo battito cardiaco con delle scariche elettriche.[15] A causa di tutte queste caratteristiche, il Rombo Rombo, come afferma la stessa Nico Robin, ha la fama di essere invincibile.[8]
Mantra[]
Ener sa utilizzare l'Ambizione della percezione, nota a Skypiea come Mantra. Tale abilità gli permette di prevedere gli attacchi nemici.
Armi[]
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Il bastone di Ener.
Ener possiede il Nonosama, un bastone d'oro che egli può rimodellare a piacimento fondendolo e plasmandolo con i suoi poteri elettrici. Fondamentalmente lo utilizza per eliminare chi non ritiene degno di essere ucciso con i suoi fulmini, ma contro Rufy è costretto ad usarlo data la sua capacità isolante verso l'elettricità. In questa occasione Ener si è dimostrato molto abile nel maneggiare tale arma, tanto da riuscire a mettere più volte alle strette il pirata.
Storia[]
Passato[]
Ener nacque e crebbe a Bilca.
Qui si procurò duecento Jet Dial.[16]
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Ener e i suoi seguaci conquistano Skypiea.
Sei anni prima dell'inizio della narrazione però, distrusse la sua terra natia, non dimostrando alcun legame affettivo verso di essa, dopo avere mangiato il frutto del diavolo Rombo Rombo ed avere cominciato a pensare di essere un dio.
Lui e i suoi seguaci si diressero a Skypiea dove attaccarono Upper Yard, presentandosi ai guerrieri sacri come dio Ener.[17] Sconfisse poi Gan Forr e i membri dell'esercito celeste.[18]
I suoi sacerdoti gli chiesero cosa fare dell'anziano, specificando che pareva fosse un dio, quindi Ener disse loro di gettarlo in mare dato che così malandato non avrebbe potuto lavorare, sottolineando poi la bellezza di quella residenza. Aggiunse invece che l'esercito gli serviva per cominciare un simpatico lavoretto per il quale avrebbe dato tra un po' delle disposizioni in merito. Gan Forr chiese di aspettare, affermando che molti dei membri avevano famiglia, ma Ener lo interruppe dicendogli di tacere perché ormai lui non era più nessuno. L'anziano venne dunque gettato giù dalla nuvola dove sorgeva la sua residenza.[19] I membri dell'esercito furono invece rinchiusi.[20]
Venne a sapere che circa quattrocento anni prima, quando la terra venne trascinata in cielo e nacque Upper Yard, si udirono i rintocchi di una grande campana, che venne definito il "canto dell'isola".[21]
Lui e i suoi seguaci impiegarono mesi per scoprire le rovine di Shandora.[21]
Ener instaurò così un regno di terrore e di paura a Skypiea. Il titolo di dio, che prima era solo simbolico, assunse un valore letterale, tanto che tutti gli abitanti dell'isola furono costretti a venerarlo come una divinità. Chiunque parlasse male di lui subiva infatti il suo giudizio divino. Nei sei anni successivi, Ener studiò la storia di Upper Yard e si fece costruire dagli ex subordinati di Gan Forr una grande arca, Maxim, con cui potere raggiungere il Warth fatato che Ener considerava il luogo adatto in cui costruire un nuovo impero in cui sarebbero vissute solo le persone da lui elette.
Saga di Skypiea[]
Ener usa il giudizio divino su un uomo che stava cercando di fuggire dai quattro sacerdoti.
Quando Konis rivela di avere tradito i Pirati di Cappello di paglia per timore di Ener, il dio usa il giudizio divino sulla ragazza colpevole di avere inizialmente ospitato i pirati e di avere confessato il suo voltafaccia ai suoi nuovi amici.
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Ener fulmina Sanji e Usop.
Dopo la sconfitta di Satori, avvenuta per mano di Rufy e Sanji, Ener riunisce i tre sacerdoti superstiti nella sua residenza. Qui, approfittando di un nuovo attacco degli Shandia, i quali hanno saputo della mancanza di un sacerdote, il dio indice un gioco di sopravvivenza tra tutte le fazioni, ovvero i pirati, gli Shandia e i suoi cinquanta guerrieri sacri, oltre a se stesso, i suoi sacerdoti e il vecchio Gan Forr, per un totale di ottantuno partecipanti. Ener prevede che i sopravvissuti saranno alla fine soltanto cinque, e questi saranno i prescelti per accompagnarlo nel Warth fatato, laddove creare un nuovo grandioso impero. Sentendosi in dovere di partecipare attivamente appare sulla Going Merry e attacca Sanji e Usop facendogli perdere i sensi, dopodiché rivela a Gan Forr di essere in partenza per il Warth fatato e se ne va.
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Ener sconfigge Kamakiri.
In seguito viene raggiunto da Kamakiri. Nonostante i suoi sforzi il guerriero non può niente contro l'intangibilità e la potenza di Ener, venendo dunque battuto. L'attacco che il dio ha utilizzato per sconfiggere Kamakiri ha però avuto l'effetto collaterale di eliminare anche altri venti partecipanti alla battaglia, compresi i suoi uomini.
Mentre cammina su Upper Yard, avverte la presenza di qualcuno intenzionato a colpirlo, così si sposta velocemente dietro le sue spalle, vedendo che si tratta di uno Shandia, per poi fulminarlo.[22]
Sedutosi su un grosso ramo, percepisce che gli Shandia, inseguiti dai guerrieri sacri, si stanno dirigendo verso il Giant Jack per scalarlo, in modo da raggiungere la residenza del dio; Ener così sogghigna e commenta di salirci pure e che è meglio se si eliminano tra loro, oltre al fatto che la previsione divina è infallibile.[23]
Si sposta poi al livello superiore dei ruderi, dove Laki sta correndo verso Wiper, il quale le grida di non venire lì e di allontanarsi, ribadendo subito dopo il concetto. Laki gli chiede cosa sta dicendo, ma subito dopo Ener le domanda se lo abbia chiamato; la ragazza si volta terrorizzata. Wiper gli urla così di lasciarla stare, maledicendolo, oltre a dire che lei ha rinunciato a combattere. Grida poi alla ragazza di non attaccarlo e scappare, ma lei spara al petto di Ener due colpi che lo attraversano. Il dio così la fulmina e ride. Dopo avere visto Wiper schiacciare la testa di un guerriero sacro contro la gabbia di nuvole di ferro, sconfiggendolo, Ener gli dice che è più tenero di quello che pensava, spiegandogli che invece lui non fa differenza tra una guerriera, una donna oppure un agnellino e lo invita a non morire. Se ne va quindi ridendo.[24]
Raggiunge poi Shandora dove vede una piratessa decifrare velocemente le iscrizioni su una parete e dire tra le rovine che i binari lì presenti sono la prova che hanno portato via qualcosa con dei vagoncini, sottolineando che le sembrano piuttosto recenti. Ener quindi ride facendole notare la sua presenza e le chiede se ritiene anche lei che sia straordinario il fatto che Shandora ha potuto continuare ad esistere in tutto il suo splendore nonostante sia stata trascinata in cielo. Una volta che la ragazza si è voltata, prosegue affermando che la città rapita dalle nuvole non ha mai potuto mostrare al mondo la sua bellezza, ma lui ha scoperto qualcosa che i suoi predecessori nemmeno immaginavano. La piratessa gli domanda chi egli sia, il quale risponde di essere il dio. Mentre mangia una mela, ammette che lei sia portentosa, chiedendole conferma che sia un'archeologa o qualcosa di simile, e ammettendo che loro ci hanno impiegato mesi per scoprire quelle rovine mentre lei ha letto quei caratteri in un batter d'occhio. Sottolinea poi che non c'è nessuna traccia dell'oro, per il quale lei è un po' in ritardo. La ragazza replica di immaginare che qualcuno lo abbia già portato via, addossandogli tale azione. Ener spiega che tutto quel metallo luccicante faceva proprio al caso di un tipo brillante come lui, così la piratessa gli chiede conferma che avesse preso anche la campana d'oro, cosa che riteneva certa. Ener però non ne è a conoscenza e finito di mangiare la mela, afferma che è fortunata a sapere decifrare quegli strani segni, chiedendole cosa ha scoperto di bello. La ragazza si dispiace che la campana non fosse lì quando lui giunse in quel luogo, o forse non vi è mai giunta. Spiega quindi che la campana d'oro era il vanto di Shandora ed era conservata in un altissimo campanile, che era la cosa che più le interessava. Ener le dice di aspettare un attimo, rivelandole che anche quello è giunto in cielo e racconta che circa quattrocento anni prima, quando la terra venne trascinata in cielo e nacque Upper Yard, si narra che si udirono i rintocchi di una grande campana, che venne definito il "canto dell'isola". Ener capisce che quella era una campana d'oro ed afferma sia fantastico poiché così il cerchio si chiude completamente. Dichiara poi che mancano ancora otto minuti e deve fare il possibile per farla saltare fuori, per poi ridere. Ener dice a quel punto che pare ci sia un vermiciattolo ai confini dell'isola, contro il quale lancia il giudizio divino.[25]
Ricorre quindi ad un attacco elettrico con cui colpisce il livello superiore dei ruderi, distruggendolo, e dichiara di avere deciso di invitare un po' di amici lì a Shandora, chiedendo alla ragazza cosa ne pensa. Ride poi affermando che sono giunti al gran finale.[26]
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Gan Forr, Wiper, Zoro e Robin affrontano Ener.
Vedendo il signore del cielo comportarsi in modo strano, si domanda cosa gli prende ed afferma che è un po' troppo agitato, così gli grida di darci un taglio, apostrofandolo come vermiciattolo, e scagliandogli contro un fulmine che lo fa crollare a terra privo di sensi. Dà quindi dello sciocco all'animale. Subito dopo giunge su alcune rovine dietro a Wiper, il quale spara un colpo con la sua arma, che Ener però evita facilmente. Usa quindi un Dial per generare una sfera di nuvola, sulla quale sale e ride, affermando di non pensare che lo Shandia potesse usare dei mezzucci simili e sarcasticamente che lo aveva perfino invitato nella sua amata città, per poi ridere nuovamente. Aggiunge che comunque il gioco non è ancora giunto al suo epilogo, quindi Wiper gli domanda di quale gioco parla; Ener gli spiega dunque che lui e gli altri partecipanti, che lo stanno ascoltando, fanno parte di un gioco che ritiene abbastanza semplice: a tre ore dal momento in cui sono giunti su Upper Yard, domanda quanti saranno secondo loro i superstiti su ottantuno partecipanti. Spiega che tutto ciò fa parte di un gioco di sopravvivenza che include anche sé stesso e nonostante qualcuno sia entrato a gioco iniziato, non ha precluso nulla. Rivela che secondo il suo pronostico sopravvivranno in cinque e mancano solo tre minuti al termine prefissato: gli dispiace dirlo, ma al momento attuale, essendoci ancora sei elementi, significa che qualcuno è di troppo. Afferma poi che il pronostico divino non fallisce mai e si domanda chi potrebbe fare il favore di sparire, oltre se si arrangiano tra di loro oppure vogliono che lui dia una mano. Zoro chiede a Robin, dicendo che lui non ne ha intenzione, ma anche la ragazza afferma che non se parla; Wiper se ne tira fuori e Gan Forr respinge la richiesta nel modo più assoluto. Nami fugge con Chopper privo di sensi tra le braccia, dichiarando affannosamente che lei è la meno indicata. I quattro avversari replicano dunque assieme che è Ener a dovere sparire. Lui allora risponde che hanno delle brutte maniere[27] e ride, affermando che se intendono farlo sparire è più che evidente che non hanno capito con chi stanno parlando. Spiega che nessuno di loro sembra avere afferrato il vero significato di divinità, a cominciare dal vegliardo che auspica il bene di Skypiea, per continuare con il saltimbanco che vuole riprendersi la terra e finire con dei ladruncoli che vorrebbero papparsi l'oro. Aggiunge inoltre che il mondo trabocca di sofferenza e ciò che vogliono degli agnellini come loro non fa differenza, ma l'unica cosa certa è che lì c'è un grosso errore. Gan Forr replica che se avesse tempo ascolterebbe volentieri le sue fandonie, ma ora vuole che gli dica dove si trova ciò che resta dell'esercito celeste e che gli spieghi a cosa sta mirando, maledicendolo. Ener risponde che si tratta del ritorno del supremo. Gli avversari non comprendono, così lui spiega che ha il dovere di raggiungere un certo posto, che nell'isola del cielo in cui è nato viene chiamato Warth fatato, una grande terra irraggiungibile che si estende a perdita d'occhio dove il dio deve vivere. Grida quindi che è proprio quello il mondo del sogno al quale sta puntando, l'unico luogo adatto a uno come lui e che Upper Yard in confronto non è che un lurido pezzo di terra conteso per secoli da un branco di straccioni. Domanda poi se hanno capito e se quello non pare un motivo più valido delle loro stupide pretese, volendo farli riflettere sul fatto che non sono nuvole, ma sono nati nel cielo, non sono uccelli, ma vivono nel cielo. Dichiara quindi che quel Paese che ha messo le radici nel cielo è tutto un errore, a incominciare dalle sue innaturali fondamenta: la terra va sulla terra, le persone con le persone, gli dei con gli dei ed è dunque quello il luogo in cui deve fare ritorno. Gan Forr ribatte che non è possibile, così Ener spiega che non è un discorso di possibilità e che in qualità di essere superiore si limiterà ad attuare la divina provvidenza: porterà giù tutte le persone che abitano nel cielo. Coloro che ha di fronte sono increduli o irritati e l'ex dio gli domanda se ha intenzione di cancellare il Paese, quindi lui ribatte che così vuole la natura. Gan Forr gli dice che è solo un presuntuoso e che l'appellativo di dio se lo può permettere solo in quei luoghi; Ener risponde che almeno finora è così quindi Gan Forr gli urla che in quel Paese abitato da persone non esiste alcuna divinità. Ener gli ribatte chiamandolo per nome e chiedendogli se forse dovrebbe chiamarlo ex divinità, oltre alla conferma che si preoccupava per il suo esercito. Spiega che sei anni prima, dove averlo sconfitto, lo ha reclutato per un po' e i circa seicentocinquanta membri hanno finalmente portato a termine il loro compito quella mattina proprio su quell'isola; sceso dalla sfera, rivela però in tono sarcastico che ora gli unici sopravvissuti sono loro sei, mentre per gli altri non c'è nulla da fare. Gan Forr rimane sbigottito così Ener ride ed assicura che le sue intenzioni non erano cattive, rivelando che dopo che ha spiegato loro i suoi piani, lo hanno attaccato.
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Ener sconfigge Gan Forr.
L'anziano abbassa l'arma e parla delle loro famiglie ad Angel Island, così lui ribatte che deve seppellire anche loro. Gan Forr lo apostrofa come perfido demonio mentre lo attacca con la sua lancia, ma Ener ride nuovamente e lo evita, preparandosi ad un attacco da dieci milioni di volt, che poi aumenta a venti, con il quale colpisce e fa perdere i sensi all'anziano, dicendogli che si sbagliava: in quel mondo un dio c'è ed è lui. Zoro capisce che possiede i poteri di un frutto del diavolo e Robin spiega che probabilmente è il Rombo Rombo, il quale è quello che dona un potere tale da essere considerato praticamente invincibile: la potenza del fulmine. Nami commenta che allora non è possibile sfidarlo. Ener dichiara che è scaduto il tempo della sua previsione e sono rimasti in cinque, quindi ride e fa i complimenti a chi ce l'ha fatta, spiegando che ora potrà imbarcarsi per il suo viaggio verso il mondo del sogno, il Warth fatato. Cerca poi di tranquillizzare i presenti dicendo che ha deciso di portarli tutti con sé, anche se Zoro non concorda; spiega che d'ora in poi, e questo è un fatto indubitabile, si adopererà per edificare lassù un Paese per soli dei, dove potranno viverci solo gli eletti come lui e loro. Nami non capisce cosa sta dicendo così Ener spiega che chi non è sopravvissuto al survival per un tempo così ridotto è gente inferiore e abbasserebbe il livello del nuovo Paese. Robin gli chiede cosa accadrebbe se qualcuno rifiutasse, cosa che lo lascia un po' stupito ed afferma che restando lì precipiterebbe con tutto il resto dell'isola. L'archeologa replica di immaginare che lui con i suoi poteri sia senz'altro in grado di distruggere un Paese, ma così facendo trascinerebbe via anche l'oggetto a cui tiene tanto; Ener chiede conferma che intende la campana d'oro, ma le dice di stare tranquilla in quanto per quella ha già parecchi riferimenti, infatti, se pensa agli spostamenti fatti prima dalla piratessa, gli viene in mente un unico posto. Afferma che senz'altro ha immaginato lo stesso che è venuto in mente a lei, sottolineando che gli sembra sorpresa e chiedendole se forse sperava di distogliere la sua attenzione con quello stupido trucchetto, oltre a dirle di non sottovalutarlo. Le punta quindi un dito contro, dandole della sconsiderata e ammettendo di non avere mai sopportato le donne calcolatrici: la colpisce quindi con un fulmine,[28] facendole perdere i sensi. Zoro afferra Robin prima che cada a terra e apostrofa Ener in tono dispregiativo, sottolineando che si tratta di una donna. Lui però ribatte che basta guardarla per capirlo, così Zoro lo attacca con una delle sue spade, ma l'avversario blocca il colpo con il suo bastone, sghignazzando e sottolineando la sua forza; lo spadaccino lo insulta di nuovo e gli dice che lo ha stancato. Prova quindi a colpirlo, ma Ener lo evita saltando in aria e ride vedendo che Wiper gli ha appena sparato contro un colpo con il suo bazooka, dal quale si difende emettendo un fulmine da tutto il corpo, per poi atterrare su alcune rovine. Ener domanda così agli avversari se non hanno ancora capito che l'energia che riescono a sviluppare non è nulla per lui. Non intende perdere altro tempo e ribadisce di avere deciso che andranno assieme nel magnifico Warth fatato, quindi, non vede nessun motivo per essere tesi. Zoro però afferma che gli sembra che nessuno gli abbia chiesto di portarli lì e gli va incontro per attaccarlo, gridando che a lui non interessa affatto il suo bel mondo del sogno, nonostante Nami gli urla di non farlo perché il nemico è troppo forte per lui. Ener scende dal muro e replica che vuole vedere come reagisce il corpo del pirata alla legge del divino, lasciandosi attraversare dal fendente di una delle spade del nemico. Il dio dichiara che per quanto si sforzano non sono in grado di tenergli testa e che lo spadaccino proverà una forza distruttiva che non dimenticherà: la disperazione. Blocca quindi le due spade impugnate da Zoro afferrandone le lame con le mani e sostiene che tale sentimento estingue qualsiasi tipo di desiderio ed è di fatto uguale alla morte, fulminando poi il pirata. Mentre lo spadaccino si accascia, il nemico afferma che per ogni persona la paura più assillante è quella della morte e poi schiaccia con il piede la testa di Zoro a terra, aggiungendo che è quello il motivo per cui la gente striscia al suolo, china la testa e invoca il proprio dio. Prosegue spiegando che è qualcosa di inevitabile: davanti alla paura, la gente non ha difficoltà a prostrarsi perché è una cosa puramente istintiva. A quel punto però, Wiper salta addosso al nemico, tenendolo fermo con le gambe dietro alla sua schiena; il dio gli domanda cos'ha in mente di fare, sostenendo che in quel modo si ammazza da solo. Tuttavia, si rende conto che non è più intangibile. Wiper gli chiede se per caso conosce l'agalmatolite marina, rivelando di avere imbottito con essa i suoi shooters, immaginando che per loro eletti sia una sciocchezza. Ener ammette che sta perdendo le forze, mentre cade sulle proprie ginocchia, cosa che permette a Zoro di spostarsi. Wiper gli dice di crepare e poi lo insulta, ma quest'ultimo gli ribatte di finirla e di sapere che intende usare il Reject Dial, ma non ce la farà mai in quelle condizioni. Gli domanda quindi cos'è che non va e la conferma che desidera anche lui il warth. Wiper però gli urla di tacere e che non desidera altro che un viaggio nell'aldilà, a patto che anche il dio lo accompagni. Ener, preoccupato, gli dice di smetterla, ma lo Shandia utilizza il Reject Dial a distanza ravvicinata, facendolo sanguinare e cadere a terra.[29] Ener però si riattiva il battito cardiaco con delle scariche elettriche e si rialza, dichiarando che gli uomini non possono spaventare una divinità, in quanto essa stessa rappresenta la paura.[15]
Sottolinea a Wiper di avergli detto che avrebbe fatto meglio a smetterla, vedendolo poi accasciarsi. Afferma poi di fargli pietà, apostrofandolo come un piccolo guerriero, cosa che fa infuriare lo Shandia, il quale gli grida di non permettersi mai più di dileggiare il suo nome. Wiper spiega poi che ottocento anni prima i valorosi guerrieri di Shandora sfidarono la morte per il bene di quella città e lui ne è un loro discendente. Un giorno venne loro sottratta e si fecero carico del rammarico del grande guerriero Calgara, affermando che per quasi quattrocento lunghi anni i loro antenati hanno cercato disperatamente quel luogo e adesso finalmente lui è lì. Rialzatosi, impone a Ener di togliersi dai piedi: il dio però usa la sua arma per distruggere uno dei suoi Jet Ski con un colpo della sua arma e farlo cadere a terra. Ammette quindi di avere accusato il trucchetto usato in precedenza dal nemico, avendolo quasi fregato con l'agalmatolite, e che un essere comune che usa il Reject Dial di solito ci lascia le penne, ma confessa che il fatto che lo Shandia sia stato in grado di utilizzarlo due volte e sia ancora in piedi lo abbia seriamente impressionato, tuttavia ha scelto l'avversario sbagliato. Da uno dei suoi tamburi fa quindi uscire un uccello di fulmini da trenta milioni di volt, con cui centra in pieno Wiper, che crolla al suolo. Zoro afferra così la parte del Jet Ski distrutto contenente l'agalmatolite e corre verso Ener, sostenendo che hanno due alternative: provarci o restarci secchi; il dio però fa uscire una sorta di lupo fatto di fulmini da un altro dei suoi tamburi, con cui lo colpisce.
Poco dopo Wiper si rialza ed Ener è stupito che sia ancora in piedi, non capendone il motivo e domandagli se non sia meglio una morte tranquilla, oltre al senso che ha vivere di più per sopportare altro dolore. Sottolinea quanto rivelato dallo Shandia poco prima, ossia che sono passati quasi quattrocento anni da quando la sua gente ha dato avvio alla guerra per riprendersi la propria terra e che Wiper è l'unico ad averla raggiunta, ma tra poco tutto precipiterà nel mare blu, oltre al fatto che ormai non è nulla più che un bruscolino in un occhio, domandagli perché si ostina in quel modo. Il guerriero allora con determinazione afferma che lo fa per i suoi antenati quindi Ener ammette che si aspettava una risposta diversa, ma crede che lo Shandia non sia molto più lucido: lo colpisce così con il giudizio divino. Raggiunge poi alle spalle Nami, dicendole che è rimasta solo lei: la ragazza però si volta e lo prega di portarla con lui, affermando che sarà felicissima di seguirlo nel mondo del sogno. Lui allora ride e accetta la proposta, dicendole che i cuori intrepidi a volte possono risultare fastidiosi, così Nami con titubanza gli dà ragione.
La ragazza gli domanda poi se può portare con lei un waver, cosa che lo stupisce, chiedendole se davvero voglia portarlo con sé; Nami allora gli fa intendere che se proprio non può, ne farà a meno, così Ener le replica che sarà difficile che lo potrà usare dove sono diretti, ma può fare come le pare. La navigatrice allora lo ringrazia, spiegando che il mezzo le è piaciuto fin da subito. Ener, nel frattempo, si incammina e Nami lo segue, finché giungono dove si trova Maxim. Notando lo stupore della ragazza, lui afferma che può comprendere la sua sorpresa, rivelandole di essere l'unico al mondo in grado di manovrare quella meraviglia e che la sua forza motrice è il fulmine. Prosegue spiegando che possedeva l'energia sufficiente per metterla in moto, ma gli mancavano i materiali meccanici dove convogliare quell'energia. Ener aggiunge inoltre che è quello l'autentico tesoro nascosto dell'isola e che gli abitanti devono ritenersi fortunati in quanto un istante prima di morire avranno l'onore di ammirare quella meravigliosa nave volante pronta a solcare il grande cielo. Dichiara quindi che è Maxim, la sua grande arca, e che si tratta del mezzo che li condurrà fino al Warth fatato, per poi ridere.[30]
Salito a bordo, percepisce che la ragazzina di Angel Beach sta agitando le acque ad Angel Island, così Nami gli dice che non può essere Konis in quanto dovrebbe trovarsi ancora sulla sua nave. Ener replica che qualcuno sta cercando di dargli delle grane, ma non è nulla di cui preoccuparsi, così ride. La navigatrice allora gli chiede conferma se con quella forza che chiamano Mantra sono in grado di identificare qualunque individuo, così lui risponde che il suo è di un tipo speciale in quanto, unito alla sua natura elettrostatica, gli permette di intercettare le onde elettromagnetiche prodotte dalle conversazioni; specifica poi che chiunque si esprime in modo a lui non gradito viene punito e che il raggio si estende a praticamente tutto il Paese. Nami gli dice quindi di avere capito. Sedutosi, Ener afferma che è il potere più adatto al suo ruolo di divinità, pensando alla gente del cielo che fugge di qua e là in preda al panico che sarà l'ultimo spettacolo della mitica Skypiea, costituendo tanti begli angioletti che svolazzano per il cielo; le chiede poi se non abbia mai visto degli esseri ai quali improvvisamente viene a mancare la terra sotto ai piedi, ridendo poi fragorosamente. Percepisce però subito dopo la presenza di qualcuno e Nami gli domanda se c'è forse qualcosa che non va, ma dopo essersi chiesto chi possa essere, le risponde che non è nulla.

Ener viene colpito da Rufy.
Giunge poi sul bordo dell'arca e afferma che, come previsto, colui che ha davanti non è uno dei cinque superstiti e dichiara di trovare piuttosto irritante il fatto di non avere azzeccato il pronostico. Il ragazzo dichiara che quindi è lui quello che chiamano Ener, mentre Nami riconosce la voce di Rufy. Quest'ultimo gli domanda cos'abbia fatto ai suoi amici, dandogli del bastardo. Il dio si chiede quindi chi sia quel pidocchio.[31] Gli dice poi di frenare la lingua e gli ricorda che è un dio, ma l'avversario gli replica di non farlo ridere, mentre Nami prova a dire al ragazzo di fare attenzione, ma si tappa la bocca vedendo Ener fissarla. Lui allora ride ed afferma di riuscire a sentire gli abitanti agitarsi, intuendo che a Skypiea avranno scoperto la sorte che li attende, chiedendosi chissà dove riusciranno a scappare prima che la terra sprofondi. Rufy allora gli domanda nuovamente, gridando, se lui sarebbe un dio, il quale risponde che lo scoprirà a sue spese. Il pirata allora corre verso l'arca e vi sale allungando il braccio, così Ener commenta che anche lui non è un normale essere umano, tuttavia, possiede i poteri di un Paramisha, cosa che gli fa letteralmente un baffo; quando il nemico gli si lancia contro, afferma che è inutile che ci provi con uno come lui poiché è il dio, scagliandogli addosso il giudizio divino. Rufy però rimane indenne, così si complimenta con l'avversario per averlo scansato. Da uno dei suoi tamburi, allora, fa uscire un drago elettrico da sessanta milioni di volt, con il quale centra il nemico. Quest'ultimo rimane nuovamente in piedi, quindi lo colpisce da distanza ravvicinata con cento milioni di volt. Il pirata gli grida quindi di darci un taglio, cercando di colpirlo con un pugno, che però Ener evita, rimanendo tuttavia sbigottito. Scuote quindi la testa e si dice di restare calmo in quanto il suo corpo non accusa alcun attacco, quindi, la scimmietta non ha alcuna possibilità: Rufy però lo colpisce con un calcio all'addome, che lo scaglia a distanza e gli fa sputare sangue. Rimane così a terra non riuscendo a capire come sia possibile.[32]
Ener si rialza e domanda al ragazzo chi sia, così si presenta e dice di essere un pirata il cui corpo è fatto di gomma; lui non capisce di cosa si tratta. Rufy gli corre in contro gridandogli che i fulmini non hanno effetto su di lui, ma Ener ricorre al Mantra per evitare i suoi colpi e poi usa il suo bastone per colpirlo ripetutamente e tenerlo fermo addosso alla parete dell'arca premendogli l'arma sul collo, dicendogli di non montarsi la testa. Afferma quindi che non gli va di sprecare energia, visto che con lui non serve a nulla, e dato che ora lo sa cambierà la sua strategia d'attacco. Rufy grida che i suoi colpi non gli fanno effetto e cerca di colpirlo con un calcio, allungando la gamba, ma Ener si sposta velocemente sul bordo dell'arca. Si domanda così tra sé e sé che diavolo sarà mai la gomma, inoltre sottolinea che essendo solo un Paramisha le sue abilità sono limitate alla potenza del suo corpo. Elettrizza così il suo bastone, rimodellandolo in un tridente; gli dice poi di immaginarlo come un fulmine solido e che non ha tempo per giocare con un pidocchio del suo stampo, mentre prova a colpirlo. Rufy per evitarlo salta sul volto che caratterizza l'arca, così Ener ride intuendo che il suo punto debole sono le lame, cosa che lui gli conferma. Il pirata si prepara a lanciare un nuovo attacco, ma lui sfrutta il potere di conduzione dell'oro per spostarsi all'interno del volto dorato dell'arca. Ener sbuca all'improvviso e l'avversario riesce ad evitare di essere infilzato dal tridente, che blocca con entrambe le mani, ma soffre in quanto l'arma scotta troppo, così lui afferma che anche se è immune all'elettricità, non può non sentirne il calore; Rufy allunga così una delle sue gambe verso l'alto, che poi richiama velocemente a sé: anche se riesce a prevedere l'attacco, Ener viene colpito e scaraventato sul ponte di Maxim, cosa che gli fa sputare sangue. Lui allora maledice il ragazzino, il quale sta per attaccarlo con una raffica di pugni: Ener però riesce a bloccarlo afferrandolo dai polsi, per poi farlo schiantare a sua volta sul ponte, gridandogli che non crede che lui possegga più di due braccia. Dichiara quindi che ha scelto il periodo sbagliato per fare il turista sull'isola nel cielo, ribadendo che lui è il dio e che tutto accade perché lui vuole così, oltre al fatto che crea il mondo come gli piace. Si incammina quindi verso il trono per comandare l'arca, affermando che non sarà certo un misero ragazzino a mettergli i bastoni tra le ruote, oltre a dire a Nami che se vuole può fargli da guida e mostrargli cosa accadrà in quella dannata isola. La ragazza gli replica di non farlo, ma Ener, ricorrendo a duecento milioni di volt, mette in moto Maxim; subito dopo sottolinea che si stanno sollevando e che l'arca si dirigerà sul Warth fatato, che poi incita. Rufy si rialza ed Ener sente Nami gridargli cosa possono fare, così lui le lancia il suo cappello, dicendole con fermezza di smetterla di agitarsi. La navigatrice non capisce come possa essere così calmo, ma Rufy la interrompe dicendole che i compagni del futuro re dei pirati non devono assumere atteggiamenti vergognosi come il suo. Ener gli chiede quindi che razza di re sarebbe, così il ragazzo afferma sia il più grande sovrano di tutto il mondo; il dio dichiara sia splendido e che risolveranno la questione lì, nel cielo. Maxim intanto ha sfondato la caverna, uscendo parzialmente all'esterno.[33]
A quel punto, Ener ride affermando che il circuito che innesca la definitiva potenza dell'arca è entrato in piena funzione, spiegando che lo ha chiamato Despair in quanto trova che il termine "disperazione" si addice bene al salvatore del mondo. Quando Maxim inizia a produrre delle nuvole nere, ride nuovamente, spiegando che esse sono fulminanti, infatti, con l'aiuto della sua energia, il Despair crea una coltre che contiene violente tempeste e terribili correnti. Aggiunge che quelle nuvole rilasciano elettricità e si propagano oscurando l'isola: a un suo comando centinaia di saette si abbatteranno al suolo; ne dà quindi una dimostrazione colpendo Angel Island con un fulmine. Nami domanda cos'era, così lui ride e risponde che non era nulla e che ha solo giocato con gli "angeli". Rufy gli chiede urlando se anche qualora fosse davvero un dio, creda di avere il diritto di portare via tutto ciò che vuole; Ener risponde fermamente, dicendo che può farlo sia con la vita che con la terra. Lo attacca quindi con il suo tridente, gridando che gli farà il favore di sparire per sempre in quanto ormai sono cominciati i preparativi per lo spettacolo. Il pirata però evita per due volte l'attacco e poi cerca di colpirlo con un calcio, che Ener para con il braccio; Rufy blocca a terra con il piede la sua arma, scottandosi però nel farlo. Lui quindi ride, domandandogli sarcasticamente se abbia gradito la sua super lancia termica, con la quale prova a colpirlo, ma l'avversario sferra ripetutamente dei pugni su di essa per farla abbassare ad ogni suo affondo, finché si sposta, facendogli centrare il parapetto dell'arca, che riduce in cenere. Riprende poi ad attaccarlo con il Nonosama, ma non riesce a prevedere i movimenti del nemico, il quale evita gli affondi ricorrendo solo all'istinto, quindi senza pensare. L'avversario capisce però che così facendo può solo difendersi e non potrà mai attaccarlo, così Ener gli sottolinea di avere notato che non apprezza il suo Mantra, commentando che è comprensibile e che anch'esso fa parte della sua illimitata potenza. Il pirata si sposta davanti al trono dell'arca e il dio dichiara che non gli interessa ciò che fa, dicendogli che è solo un povero illuso che ha la fortuna di non risentire dei suoi fulmini. Rufy sferra quindi una raffica di colpi contro Maxim, così Ener gli dà dell'idiota, sostenendo che non può colpirlo e domandandogli se pensa di distruggergli l'arca, affermando che sia tutto inutile, tuttavia, viene subito dopo centrato di rimbalzo. L'avversario dichiara che ora non gli scapperà più e nonostante Ener provi a dirgli di aspettare, viene colpito violentemente all'addome, accasciandosi a terra; percepisce il pirata avvicinarsi e pensa che deve fuggire, togliendosi di lì, ma non fa in tempo, venendo colpito nuovamente con forza[34] e scagliato contro la parete dorata della nave.
Ener, tuttavia, si riprende e dà dello stupido sciocco a Rufy, dicendogli che se non ci fosse stato, avrebbe trionfato. Aggiunge poi che ancora una volta tutti lo temeranno, lo invocheranno e riveriranno nel suo mondo, compreso un pidocchio come l'avversario, al quale domanda come osa opporsi a lui. Afferma quindi che nulla gli sarà impossibile in quanto è onnipotente e un dio. Dice poi all'avversario, che definisce essere di gomma, di guardare la disperazione di un'isola che scompare senza che nessuno possa fare nulla. Rufy gli sferra un pugno così lui si volta e usando i suoi poteri, fonde l'oro sulla parete dell'arca che plasma in una sfera attorno al braccio dell'avversario, il quale soffre in quanto brucia. Ener allora ride e sentendo il pirata lamentarsi perché non riesce a liberarsi, lo apostrofa come stupido pidocchio del mare blu, sottolineando che non ha alcun bisogno di sfidarlo per forza. Il ragazzo gli chiede di liberarlo subito, maledicendolo, ma Ener sferra un calcio alla sfera, la quale travolge Rufy e gli replica che non lascerà che lo attacchi di nuovo, oltre che si saluteranno lì e che gli regalerà quell'oro come souvenir, che si è meritato. La sfera attorno al braccio dell'avversario finisce fuori dalla nave, tirandolo contro il bordo. Ener dichiara che quando avrà levato il disturbo non ci saranno altri intoppi sul suo cammino verso il trionfo e che non esiste nessuno che possa ostacolarlo. Rufy gli replica che se intende in quel mondo qualcuno c'è, affermando fermamente che il mare sotto di loro pullula di personaggi talmente mostruosi che non si immagina nemmeno, con cui non avrebbe scampo. Lui gli dice così di chiudere il becco, dandogli nuovamente del pidocchio, e colpendolo con il suo bastone, facendolo precipitare. Afferma quindi che morirà insieme all'isola e subito dopo nota una Shandia in groppa a Pierre, che sta volando sotto l'arca, capendo così che erano loro le voci che aveva captato in precedenza. I due raggiungono il pirata, ma Ener li definisce stupidi in quanto stanno solo perdendo tempo: scaglia così contro di loro il giudizio divino. Sentendo Nami temere per i tre, Ener ride e afferma sia ammirevole che il ragazzo ci abbia provato, ma alla fine è andato anche lui. Dichiara poi che possono piangere quanto vogliono, ma ora che la sua arca Maxim è stata azionata non esiste più alcun modo per mettere in salvo quel Paese.
Sedutosi sul trono, domanda a Nami cosa le prende, ricordandole che ha avuto una chance. Le dice quindi di godersela e lasciare perdere quei miserabili, oltre al fatto che anche lei avrà un desiderio per il futuro. La ragazza conferma di avercelo, tuttavia, se andasse con lui, tanto varrebbe restare da sola. La navigatrice domanda poi quale sia il bello di ottenere qualcosa se poi si è soli. Prosegue sostenendo che ci sono molte cose che vorrebbe fare e prendere, ma se è costretta ad abbandonare i suoi amici per seguire uno come lui, allora non ci sta, gridando di non volere nulla. Ener così le replica che quindi non voglia nemmeno la vita, apprestandosi a fulminarla.[35] Aggiunge poi che se non vuole restare su quella nave, il suo destino è uno solo. Sottolinea che lei ha fatto una pessima scelta e così facendo ha perso il diritto di sopravvivere, tuttavia, può sempre riporre le sue ultime speranze su quei due topastri che sono appena saliti a bordo, individuati grazie al suo Mantra. Ener afferma che pare facciano sul serio e di non avere mai visto due tanto stupidi. A quel punto si alza e prova a fulminare Nami, che evita l'attacco spostandosi lateralmente. Lui così ride, affermando che anche se ci provano, nessuno riuscirà mai a salvarla e che del resto non sono certo obbligati ad aspettarli. La ragazza usa quindi un'arma per creare una Thunderball e respingere i suoi fulmini così Ener ride, trovando la cosa interessante, chiedendole se sia dello stesso avviso. Le scaglia poi contro un altro fulmine dicendo che nel mare blu non ci sono aggeggini simili, dal quale Nami si difende allo stesso modo. Lui ammette che abbia avuto una bella idea per respingere l'attacco con un effetto simile al fulmine, cosa che richiede profonde conoscenze in tema di fenomeni naturali. Dopo avere riso, le dice tuttavia, come avrà capito, che non le servirà a nulla qualora aumenti il voltaggio. Si appresta quindi a scagliarle contro un fulmine, affermando che ha molto da fare quindi di sparire. Tuttavia, si ferma per parare con la mano un colpo esplosivo lanciatogli da Usop, che contestualmente gli grida di crepare e sparire, maledicendolo. Rimasto indenne, guarda il cecchino con rabbia, il quale si copre con le mani parte del volto, scusandosi.[36] Il dio lo riconosce, ricordando che si sono già incontrati su una barchetta, ma a quel punto Usop si guarda attorno chiedendosi dove sia Sanji. Nami gli domanda quindi conferma che c'è anche il cuoco, così il cecchino rimane a bocca aperta realizzando che non è ancora lì. Capendo la situazione, quest'ultimo si volta chiudendo dietro di sé la porta che conduce al ponte, cosa che porta Nami ad urlargli contro dove stia scappando. Tuttavia, Usop torna all'esterno apostrofando Ener come divinità dei suoi stivali. Quest'ultimo prova a fulminarlo, ma il cecchino lo evita lanciandosi in avanti e dopo avere rotolato prega Nami di salvarlo; Ener vede quindi i due confabulare animatamente su chi deve salvare l'altro. Scaglia così un fulmine, che i nemici evitano, e poco dopo un altro, la cui onda d'urto fa sbattere violentemente la testa di Usop contro il bordo della nave. Rialzatosi subito, sale sulla sfera all'interno della quale circola della corrente elettrica e dichiara che farà un incantesimo, dicendogli di pensare ad un ago che gli penetra nella carne sotto ad un'unghia, cosa che tuttavia fa effetto a Nami, la quale afferma che al solo pensiero le viene la pelle d'oca, così Usop le dà della stupida e le dice di tapparsi le orecchie altrimenti rischia la vita. Il cecchino prosegue facendogli immaginare di sfregiarsi i polpastrelli con un foglio di carta, oltre che sulle labbra e sulle gengive gli compaiano cinque herpes, ma Ener si avvicina per poi colpirlo al volto con il suo bastone, facendogli sanguinare naso e bocca. Dopo averlo colpito altre volte, lasciandolo a terra, osserva Nami che è salita a bordo del waver, alla quale dice che parlare di fuga è semplice, ma con un avversario come lui la cosa non è facile come sembra. La ragazza allora usa il mezzo per avvicinarsi al cecchino, al quale grida di afferrare la sua mano; Ener allora usa il suo bastone per schiacciare a terra quella di Usop, dicendo a Nami che non è nelle condizioni di salvare nessuno, mentre si appresta a scagliare il giudizio divino. A quel punto, però, Sanji spedisce Usop sul waver con un calcio, dicendo ai due compagni di andarsene. Il cecchino allora accelera mentre la ragazza si preoccupa per il Sanji, il quale viene colpito dal giudizio divino. Ener ride in quanto Nami ed Usop sono saltati giù dalla nave, dando loro degli illusi in quanto non conoscono il raggio d'azione del suo attacco e che sbagliano se pensano di sfuggirgli così. Nota però che Sanji è ancora in piedi, il quale afferma che aveva qualcosa da dirgli, ma prima voleva ringraziarlo perché gli serviva proprio un po' di fuoco per accendere la sigaretta. Ener gli domanda quindi cos'altro voleva dirgli, così il cuoco dichiara che ora l'avrebbe pagata per tutte, ma subito dopo crolla a terra privo di sensi. A quel punto, però, Ener nota che l'arca ha smesso di produrre cumulonembi e si domanda cosa le sia accaduto, aggiungendo che non è possibile e maledicendo Sanji. Gli grida così di dirgli cos'abbia combinato prima dentro alla nave, e dopo averlo insultato, dichiara che gliela pagherà. Capisce che è successo qualcosa agli ingranaggi, che deve sbloccare, quindi vi si dirige.[37]
Vedendo i danni sull'arca, maledice nuovamente Sanji, ma afferma che non è così facile distruggerla e che conosce alla perfezione il meccanismo che la fa muovere: finché sarà in possesso dei duecento Jet Dial che si è procurato a Bilca non avrà problemi a farla galleggiare. Sistema quindi due grossi ingranaggi e poi dichiara che il destino di quel Paese non cambia di una virgola.[16] Osservando poi il cielo, afferma che le nuvole gli sembrano formate al punto giusto: colpisce quindi Skypiea con numerosi fulmini, affermando che può dare inizio allo spettacolo.[38]
Ener quindi ride affermando che quella sia l'Apocalisse, una sublime visione.
Dopo avere riso nuovamente dichiara che quello è il cielo, il dominio di dio, mentre tutto il resto è polvere: uomini, piante e terra, che devono tornare dove è giusto che stiano. Prosegue dicendo che tutto ciò possa tramutarsi in pioggia che precipiti nel mare blu, lanciando altre scariche. Ride quindi ancora, sostenendo che quello è il suo volere divino e dato che gli Shandia provenivano da quel mare, afferma che saranno felici di ritornarvi, augurando loro un buon viaggio nel mondo inferiore: ne distrugge quindi il villaggio con un fulmine. Colpita anche Angel Island, guarda gli abitanti scappare paragonandoli ad angioletti che fuggono come un nugolo di formiche impazzite. Afferma quindi che Skypiea deve tornare alle sue origini, colpendo con un fulmine alcune delle imbarcazioni usate dalle persone per mettersi in salvo. Dichiara poi di avere bei ricordi legati alla sua residenza, ma ormai non gli serve nemmeno quella, così come la grande Shandora, colpendole entrambe con un enorme fulmine. Aggiunge di volere ancora una cosa da quel luogo, ossia la grande campana d'oro. Poco dopo afferma di sentire l'avvicinarsi di due voci ben distinte.[39]
Ener usa quindi Maxim per salire fino sopra al Giant Jack, dove afferma di essere più che certo che nessuno si è mai spinto oltre il santuario del dio per cercare qualcosa, almeno negli ultimi quattrocento anni, domandandosi dove sarà la campana d'oro mentre prova ad individuarla. Poco dopo nota che Rufy ha raggiunto i resti di quella che è stata la sua dimora, ammettendo che è notevole il fatto che ci sia riuscito nonostante il peso sul groppone della sfera d'oro. Quando il pirata gli grida di non muoversi per poi maledirlo, Ener lo apostrofa come una pulce fastidiosa e spezza la parte superiore del Giant Jack con un fulmine; ride poi vedendo Rufy precipitare, che riesce tuttavia ad arrestare la caduta avvolgendo il braccio attorno alla pianta, così Ener gli domanda come sarebbe riuscito a salire fin dove si trova. Il pirata lo maledice di nuovo, ma lui gli replica di starsene lì buono in quanto gli mostrerà qualcosa di veramente interessante. Usa quindi il suo potere per raggiungere le nuvole.
Crea quindi una nuvola sferica di scariche elettriche che fa scendere fin sopra Angel Island. Stando su di essa, Ener ride e dichiara che impareranno una buona volta che il cielo gli appartiene, oltre che vedranno la potenza che lui e la sua arca sono in grado di sprigionare. Fa poi in modo che la sfera si abbatta su Angel Island, annientandola completamente. A quel punto ride e commenta che sia una cosa sublime alla vista, oltre a sottolineare che è così che dovrebbe essere il cielo.[40]
Fa quindi ritorno su Maxim e con il piede toglie la mano con cui Rufy si era aggrappato al bordo, per poi ridere e domandargli chi gli abbia dato il permesso di salirci. Il nemico precipita quindi sulla nuvola sottostante, dove Nami lo raggiunge così Ener chiede loro cos'abbiano da dire dell'isola, che definisce insulsa, sparita dal cielo e alla ragazza se ora intende fargli le fusa come una gattina per implorarlo di portarla con lui. La navigatrice gli ribatte quindi per chi l'abbia presa. Pensando alla gigantesca sfera piena di saette che genererà, Ener afferma che una volta ottenuto ciò che vuole, scatenerà un caos tale da disintegrare tutta Skypiea e che non permetterà a nessuno di scappare, incluse le diverse voci che ha percepito e che si trovano sotto di loro. Prosegue dichiarando che distruggerà quello stupido Paese inadatto al cielo, cosicché ogni cosa sarebbe tornata al suo posto, ribadendo che quello è il suo volere come dio. Rufy grida quindi che non gli avrebbe permesso di fare i suoi sporchi comodi e riprende a risalire di corsa il Giant Jack, ma arrivato sulla cima, Ener scaglia un fulmine che lo fa nuovamente precipitare. Mentre fa salire di quota Maxim, dà l'addio al pirata, che definisce ridicolo pupazzo di gomma, sostenendo che non si sarebbero visti mai più, oltre che deve starsene buono e tranquillo ad aspettare la fine, concludendo che ormai niente e nessuno può fermarlo. Vedendo Rufy tentare nuovamente di raggiungerlo con un waver, Ener colpisce il Giant Jack con un fulmine che fa cadere per l'ennesima volta il nemico, cosa che lo fa ridere.
Con dei fulmini distrugge poi la porta del paradiso, facendola sparire. Giunge quindi sulla nuvola dove si trova la campana d'oro, affermando che è fantastica. Entusiasta, dichiara che dunque è quello l'orgoglio della leggendaria città di Shandora; aggiunge che la campana che per quasi quattrocento anni ha segnato l'inizio di mille battaglie sia meravigliosa e che la porterà con lui per avvisare tutti dell'arrivo del dio al Warth fatato.
Crea poi una gigantesca nuvola sferica di saette dieci volte più grande della precedente e ridendo dà l'addio a Skypiea. Scaglia quindi dei fulmini verso coloro che si trovano alla base del Giant Jack e ride, dando loro dei piccoli insetti e sottolineando che è inutile che si agitino tanto in quanto il loro destino è stato segnato nel momento in cui sono entrati nel survival.[41]
Dice quindi a Rufy che non riesce ad accettare di essere stato sconfitto, oltre al fatto che non gli servirà a nulla né agitarsi, né scappare. Afferma poi che ha centrato tutti i suoi obiettivi quindi ora distruggerà lo strato di nuvole che sostengono Skypiea per poi dirigersi al Warth fatato. Sogghigna ed ammette che un po' gli dispiace andarsene in quel modo.
Quando vede il Giant Jack inclinarsi e venire sfruttato da Rufy e Nami per andargli incontro, Ener dà loro degli scocciatori e chiede perché non stanno ad aspettare che il suo attacco sia completo. Decide quindi di assicurarsi che non si avvicinino, iniziando a crivellare l'Upper Yard di fulmini. Grida poi che non permetterà ai due di raggiungerlo, mirando alla base del Giant Jack per farlo sprofondare. Dice poi a Rufy che anche se è immune alle saette, se non arriva fin lì la sua azione sarà priva di senso, oltre a urlargli che precipiterà e attenderà l'avvento della luce.
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Ener nella sua forma finale cerca di sconfiggere Rufy.
Usando il mantra, sente le persone sull'isola lamentarsi e sogghigna. Tuttavia, Rufy riesce a raggiungerlo e, annoiato, gli chiede di dargli tregua; stanco dei pirati, dice loro che saluteranno l'intero Paese e scaglia l'enorme sfera di saette che ha creato. Vedendo il nemico andarci incontro gli domanda cosa crede di fare davanti a un potere così colossale, chiamandolo pupazzo di gomma. Subito dopo che Rufy ci entra rimane a bocca aperta capendo che l'oro che ha sul braccio trasmette elettricità e che deve farlo cadere prima che porti la scarica elettrica al suo interno, per poi affermare che distruggerà tutto. Subito dopo però vede l'enorme sfera sparire e Rufy presentarsi davanti a lui, il quale gli dice che gli darà una bella suonata. Ener gli domanda cos'abbia fatto alla sua sfera di energia elettrica, maledicendolo e dandogli dell'insolente; si trasforma quindi in un essere enorme fatto di fulmini e saette. Ener, avendo capito che il nemico vuole suonare la campana d'oro, gli domanda se crede nell'insulsa leggenda secondo cui essa, quando suonerà un'altra volta, annuncerà la fine della battaglia. Gli grida poi che lui è un dio e uno sgorbio dotato di un Paramisha non può nulla contro il Rogia supremo, investendolo con un'immensa scarica elettrica. Rufy però gli replica di avergli già detto che contro di lui non ha effetto e che lo ha stancato con la storia del dio, domandandogli che razza di dio è qualcuno che non si degna di salvare nessuno, colpendolo con un violento calcio in faccia. Ener però lo infilza alla schiena con un tridente, dicendogli che sarebbe stata una buona idea se non si fosse fatto infilzare. Lui quindi ride, gridandogli che non ha più scampo e che più il braccio con l'oro lo trascina verso il basso, più le punte del suo tridente gli penetreranno nel corpo. Aggiunge che se scapperà, precipiterà nel vuoto, ammettendo che lo ammira per essere giunto fin lì, ma per lui ormai è finita, così come per quel posto. Rufy si sfila il tridente, così Ener sottolinea che ha scelto di precipitare e ride. Il pirata però si aggrappa alla nuvola su cui si trova Nami, che usa per darsi la spinta e riportarsi alla sua altezza, così lui gli domanda se intende riprovarci di nuovo. Rufy glielo conferma, affermando che lo farà finché non suonerà la campana, così Ener ride, dicendogli che è a sua disposizione e che lo infilzerà due volte con i tridenti che nel frattempo ha brandito. Quando il ragazzo scaglia il suo pugno che continua a ruotare con la sfera d'oro attaccata, Ener ne sottolinea la velocità, venendo poi violentemente colpito e scagliato contro la campana d'oro.
In seguito, tornato a bordo di Maxim, dichiara che sia giunto il momento di raggiungere il vero mondo del dio. Aggiunge che non ci sia nulla in quel cielo in grado di offuscare la sua vista e che gli hanno messo i bastoni tra le ruote. Dopo avere riso, sostiene che non lo consegnerà a nessuno e che è tutto suo, definendolo come un mondo da sogno e senza confini. Dirige quindi l'arca verso il Warth fatato, ossia la Luna.
Ener e le grandi manovre nello spazio[]
Ener corona il suo sogno di raggiungere il Warth fatato, arrivando finalmente sulla Luna con Maxim. Dopo essere sceso e avere scoperto che l'atmosfera è respirabile, trova un cratere al cui interno c'è uno strano essere. Per precauzione lo attacca con una scossa elettrica, cosa che lo riattiva, per poi mettersi sull'attenti. Quest'ultimo brandisce il suo fucile e si incammina, così Ener lo segue non capendo bene cosa egli sia. Poco dopo l'automa trova tre suoi compagni privi di conoscenza e si dispera. All'improvviso Ener vede un pirata trafiggere Spacey con una lancia. Il nemico se la prende anche con lui, trafiggendolo all'addome con la sua arma, ma quest'ultimo non ne risente essendo intangibile e contrattacca, colpendolo con un calcio al volto, con il quale ha la meglio. Subito dopo scorge ad una certa distanza un'esplosione ed arrabbiato con coloro che hanno danneggiato il suo prezioso Warth fatato, vi si dirige e scopre che la sua arca è stata distrutta. Lì trova altri pirati intenti a dirigere alcuni scavi, che sconfigge ricorrendo ai suoi poteri dopo avere distrutto la loro nave. Spacey lo raggiunge portando con sé i suoi compagni, ma lui li colpisce tutti e quattro con una scossa, riattivando anche gli altri.
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Ener in compagnia degli automi nella città sotterranea.
A quel punto Ener si cala nel tunnel precedentemente scavato dai Pirati dello spazio e giunge in una grande città sotterranea. Come prima cosa dirama i suoi fulmini in tutti gli edifici: il suo attacco colpisce però anche degli automi simili ai precedenti, ma dotati di ali, che con l'elettricità si riattivano. Ener si ritrova dunque circondato da automi che gli dimostrano la loro gratitudine.
Si mette quindi ad osservare le pitture sulle pareti: apprende che la città si chiamava anticamente Bilca e che gli abitanti avevano costruito gli automi affinché li servissero. La popolazione successivamente abbandonò la Luna per dirigersi in un luogo più ricco di risorse, la Terra. Ener si rende conto di avere a sua completa disposizione un nuovo vasto territorio e molti seguaci ai suoi ordini ed inizia così a costruire l'impero dei suoi sogni.
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Ener possedeva un'arca chiamata Maxim. Essa viene distrutta dai Pirati dello spazio.
Curiosità[]
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Ener a capo scoperto.
- La sua risata tipica è "yahahahaha!".
- Oda ha sarcasticamente affermato che le orecchie di Ener sono fatte di gomma da masticare.[42]
- I nomi dei suoi attacchi sono ispirati alla mitologia nordica e a divinità indiane, australiane e maliane, oltre ad un mostro giapponese fatto di luce.[43]
- Il suo cibo preferito sono le mele.[44]
- In una SBS viene mostrata la sua capigliatura.[45]
- Oda ha affermato che, se Ener fosse stato un pirata ricercato nel mare blu, la sua taglia sarebbe stata di almeno 500.000.000
.[46]
- Ener è uno dei due abitanti del cielo che non ha nessun tipo di ali; l'altro è Gan Forr. Entrambi hanno inoltre ricoperto il ruolo di dio.
- L'aspetto della forma finale di Ener è ispirato ad un elefante.[47]
Note
- ↑ 1,0 1,1 1,2 1,3 One Piece Vivre Card.
- ↑ One Piece Blue Deep: Characters World.
- ↑ SBS del volume 38.
- ↑ SBS del volume 31.
- ↑ 5,0 5,1 Vol. 28, capitolo 264 ed episodio 173, Ener sconfigge Kamakiri.
- ↑ Vol. 28, capitolo 256 ed episodio 169, Ener enuncia la sua profezia.
- ↑ Vol. 30, capitolo 278 ed episodio 182, Ener lo spiega.
- ↑ 8,0 8,1 Vol. 29, capitolo 274 ed episodio 180.
- ↑ Vol. 29, capitolo 270 ed episodio 177, Ohm lo afferma.
- ↑ Vol. 29, capitolo 273 ed episodio 179, Ener fulmina Nola.
- ↑ Vol. 30, capitolo 282 ed episodio 184, Ener scaraventa Rufy giù dalla sua arca.
- ↑ Vol. 30, capitolo 279 ed episodio 182, Ener classifica il frutto di Rufy come Paramisha.
- ↑ Vol. 32, capitolo 298 ed episodio 192, Ener parla di Rogia e Paramisha.
- ↑ Vol. 30, capitolo 280 ed episodio 183, Nami lo capisce mentre Ener si sposta sul volto d'oro presente su Maxim.
- ↑ 15,0 15,1 Vol. 29, capitolo 275 ed episodio 181.
- ↑ 16,0 16,1 Vol. 30, capitolo 285 ed episodio 186.
- ↑ Vol. 29, capitolo 274 ed episodio 180, un guerriero sacro informa i compagni.
- ↑ Vol. 29, capitolo 274 ed episodio 180, Ener lo rivela.
- ↑ Vol. 29, capitolo 274 ed episodio 180, Gan Forr ricorda quando venne spodestato.
- ↑ Vol. 29, capitolo 272 ed episodio 178.
- ↑ 21,0 21,1 Vol. 29, capitolo 272 ed episodio 174, Ener lo racconta a Robin.
- ↑ Vol. 29, capitolo 265 ed episodio 174.
- ↑ Vol. 29, capitolo 269 ed episodio 176.
- ↑ Vol. 29, capitolo 270 ed episodio 177.
- ↑ Vol. 29, capitolo 272 ed episodio 178, Moil viene colpito.
- ↑ Vol. 29, capitolo 272 ed episodio 178.
- ↑ Vol. 29, capitolo 273 ed episodio 179.
- ↑ Vol. 29, capitolo 274 ed episodio 180.
- ↑ Vol. 29, capitolo 275 ed episodio 180.
- ↑ Vol. 30, capitolo 277 ed episodio 181.
- ↑ Vol. 30, capitolo 278 ed episodio 182.
- ↑ Vol. 30, capitolo 279 ed episodio 182.
- ↑ Vol. 30, capitolo 280 ed episodio 183.
- ↑ Vol. 30, capitolo 281 ed episodio 183.
- ↑ Vol. 30, capitolo 282 ed episodio 184.
- ↑ Vol. 30, capitolo 283 ed episodio 184.
- ↑ Vol. 30, capitolo 284 ed episodio 185.
- ↑ Vol. 30, capitolo 285 ed episodio 186.
- ↑ Vol. 31, capitolo 293 ed episodio 189.
- ↑ Vol. 31, capitolo 294 ed episodio 190.
- ↑ Vol. 31, capitolo 295 ed episodio 191.
- ↑ SBS del volume 32.
- ↑ SBS del volume 33.
- ↑ SBS del volume 36.
- ↑ SBS del volume 38.
- ↑ SBS del volume 43.
- ↑ One Piece Magazine Vol. 1.
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Provenienza sconosciuta: | |
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Animali del cielo: | Fuza • Holy • Nola • Pierre • Suu |
Luoghi: | Cloud End • Luna • Mare bianchissimo • Mare bianco • Milky Road • Porta del paradiso |
Altro: | Giant Jack • Nuvole |
Nativi di Angel Island: | |
Oggetti: | Dial • Flame Bazooka • Warth |
Veicoli: | Corvetta • Waver |
Luoghi: | Skypiea |
Nativi di Bilca: | |
Oggetti: | Dial • Eisen Whip • Heat Javelin • Ten Chain Axe • Warth |
Veicoli: | Maxim • Waver |
Luoghi: | Bilca • Skypiea |
Shandia: | |
Oggetti: | Burn Bazooka • Burn Blade • Flash Gun • Dial • Poignee Griffe • Warth |
Veicoli: | Waver |
Luoghi: | Jaya • Shandora • Skypiea |
Divinità: | Kashi |
Dio: | Ener |
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Automi: | Cosmo • Galaxy • Macro • Spacey |
Sacerdoti (in passato): |
Gedatsu • Ohm • Satori • Shura • Holy (aiutante) • Fuza (aiutante) |
Guerrieri sacri (in passato): |
|
White Beret: | McKinley (in passato) |
Navi: | Maxim (in passato) |
Frutti del diavolo: | Rombo Rombo |
Armi: | Dial (in passato) • Eisen Whip (in passato) • Heat Javelin (in passato) • Nonosama • Ten Chain Axe (in passato) |
Altro: | Mantra • Nuvole |
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Luoghi: | Bilca • Luna • Skypiea (in passato) |
Altro: | Prove (in passato) |
Personaggi e gruppi apparsi
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Automi: | Cosmo • Galaxy • Macro • Spacey |
Pirati dello spazio: | Seamars |
Altri: | Ener • Tsukimi (deceduto) |
Paradiso: | Karakuri |
Altri: | Luna |
Veicoli
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Navi: | Maxim |
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Razze: | Automi • Nativi di Angel Island • Nativi di Bilca • Shandia |