- Paperaggio e l’arte dei Ricchiscalchi
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Paperaggio e l’arte dei Ricchiscalchi è una storia pubblicata su Topolino n° 3176 di Ottobre 2016 scritta da Roberto Gagnor e disegnata da Stefano Zanchi. Si tratta del tredicesimo capitolo della serie La storia dell'arte di Topolino.
Trama[]
Presente. Al Deposito, Paperino è impegnato in nuovo lavoro per Zio Paperone ovvero sostituire tutti i cartelli della Collina Ammazzamotori che ormai sono troppo vecchi. Paperino però vorrebbe vedere una partita di calcio in tv, ma, di fronte al rifiuto dello zio, calcia arrabbiato uno dei cartelli scoprendo un doppio fondo con all'interno un diario del sedicesimo secolo appartenente all'artista Paperaggio.
1594. Paperonzolo Da Merisi, detto Paperaggio, si trasferisce a Roma sperando di trovare la gloria artistica e vendere abbastanza quadri da pagare i suoi debiti. Comincia così a pubblicizzare le sue opere, ma finisce per litigare con amante del manierismo richiamando le guardie. Prima di essere porttato in prigione, intercede per lui Paperon Dei Ricchiscalchi, il banchiere più ricco della città, che assume Paperaggio che vuole dipinga per lui. L'artista accetta ritrovandosi però a lavorare in una stamberga malandata e gratis per via dei suoi debiti da pagare. Paperon gli affida come modello per le opere il suo servitore Cicciotto De' Mangioni. Questi non si rivela un modello facile, ma alla fine Paperaggio riesce a sfruttare la sua passione per il cibo tirandone fuori l'espressività.
La sua pittura fatta di luce, realismo e passione ottine così un buon successo attirando l'attenzione di Rocco degli Ducchi che vuole comprare i dipinti fatti per Paperon ricevendo un secco rifiuto dal banchiere. Il riccone si rivolge così ai Bassotti che attaccano Paperaggio nella notte e rubano i dipinti. Svegliato da Cicciotto, i due rintracciano i criminali grazie al rosso paperaggio dell'artista che ha lasciato delle tracce e giungono al palazzo di Rocco. Questi ha già nascosti i quadri. Paperaggio e Cicciotto vengono scoperti, ma con un pò di astuzia a far cadere dalle scalle Rocco ed i bBassotti che vengono arrestati. Rocco però non intende rivelar dove ha nascosto i quadri e Paperaggio si trova costretti a ridipengerli.
Tornando nel presente, Paperone dice che il suo avo prese i cartelli come risarcimenti e dovrebbero avere quasi 400 anni. Paperino ha un intuizione e, grattando la vernice antica, scopre che i cartelli sono in realtà i dipinti che erano rimasti cammuffati per secoli. Dato che valgono molto, i due paperi comicniano così a discutere poichè Paperino vuole la sua percentuale.
Tratti Storici[]
- Il personaggio di Paperaggio è ispirato allo storico pittore italiano Caravaggio (il cui vero nome era Michelangelo Marisi), vissuto tra il 1571 ed il 1610. Il suo stile era basato sul realismo e l'uso di tinte forti (dai colpi di luce ai colori intensi) ed ha segnato il passaggio dall'epoca del Rinascimento al Barocco. Nella storia sono sparsi diversi omaggi ai suoi dipinti (come il "Bacco" che nella storia vede Ciccio nelle vesti dei modello) ed alla sua passione per il colore rosso di cui cercava ogni sfumatura.
- Nella storia viene citato anche il manierismo, corrente pittorica del 1500, che Caravaggio detestava poichè rappresentava la realtà in maniera molto pomposa e ricercata senza naturalezza.
Pubblicazioni italiane[]
- Topolino 3176 (2016)
- L'altro Topo 5 - Topi, paperi e pennelli 2 (2018)
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