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Volo China Airlines 642

Coordinate: 22°18′18″N 113°55′19″E
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Volo China Airlines 642
L'aereo coinvolto nell'incidente (con livrea Mandarin Airlines) all'aeroporto Internazionale di Hong Kong.
Tipo di eventoIncidente
Data22 agosto 1999
TipoSchiantato durante l'atterraggio a causa di un errore del pilota.
LuogoAeroporto Internazionale di Hong Kong
StatoHong Kong (bandiera) Hong Kong
Coordinate22°18′18″N 113°55′19″E
Numero di voloDYNASTY 642
Tipo di aeromobileMcDonnell Douglas MD-11
OperatoreChina Airlines
Numero di registrazioneB-150
PartenzaAeroporto Internazionale di Bangkok-Don Mueang, Bangkok, Thailandia
Scalo intermedioAeroporto Internazionale di Hong Kong, Hong Kong
DestinazioneAeroporto di Taipei-Taoyuan, Taoyuan, Taiwan
Occupanti315
Passeggeri300
Equipaggio15
Vittime3
Feriti208
Sopravvissuti312
Danni all'aeromobiledistrutto
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Hong Kong
Volo China Airlines 642
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Il volo China Airlines 642 è stato un volo passeggeri di linea internazionale operato da China Airlines tra l'aeroporto Internazionale di Bangkok-Don Mueang, Bangkok, Thailandia e l'aeroporto di Taipei-Taoyuan, Taoyuan, Taiwan, con uno scalo all'aeroporto Internazionale di Hong Kong, Hong Kong. Il 22 agosto 1999 il McDonnell Douglas MD-11 utilizzato per il volo, ancora con livrea della Mandarin Airlines, durante l'atterraggio ad Hong Kong mentre era in atto un tifone, toccò violentemente il suolo, si ribaltò e prese fuoco. Delle 315 persone a bordo, 312 sopravvissero e tre persero la vita[1].

Fu il primo incidente mortale avvenuto nel nuovo aeroporto internazionale di Hong Kong da quando venne inaugurato nel luglio dell'anno precedente[2].

Il volo 642 fu una delle sole due perdite di MD-11 con configurazione passeggeri; l'altro fu il volo Swissair 111, che si schiantò nel 1998 provocando 229 vittime. Tutte le altre perdite di aerei MD-11 si verificarono in configurazione cargo[3].

L'aereo era un McDonnell Douglas MD-11, numero di registrazione B-150, che era stato consegnato alla China Airlines nell'ottobre 1992. L'aereo era spinto da tre motori turbofan Pratt & Whitney PW4460[4][5][6]. L'aereo fu oggetto di un precedente incidente il 7 dicembre 1992 quando una moderata turbolenza provocò dei danni ai piani orizzontali dell'aeromobile, alcuni dei quali si staccarono[7][8]. Nel luglio del 1993 la China Airlines affidò il B-150 alla controllata Mandarin Airlines. Fu poi restituito (ancora nella livrea Mandarin Airlines) nel marzo 1999[5].

Il capitano era Gerardo Lettich, 57 anni, cittadino italiano entrato in China Airlines nel 1997 e che in precedenza aveva volato per una delle principali compagnie aeree europee. Aveva 17 900 ore di volo di cui 3 260 ore sull'MD-11. Il primo ufficiale era Liu Cheng-hsi, 36 anni, un cittadino taiwanese che lavorava con la compagnia aerea dal 1989 e aveva accumulato 4 630 ore di volo di cui 2 780 sull'MD-11[4][9].

Verso le 18:43 ora locale (10:43 UTC) del 22 agosto 1999, l'MD-11 stava effettuando il suo avvicinamento finale alla pista 25L quando la tempesta tropicale "Sam" si trovava a 50 chilometri a Nord-Est dell'aeroporto. Ad un'altitudine di 700 piedi (210 m) prima dell'atterraggio venne segnalato all'equipaggio un ulteriore aggiornamento dei dati del vento: 320 gradi/28 nodi (52 km/h) con raffiche fino a 36 nodi (67 km/h), equivalente ad un vento al traverso di 26 nodi (48 km/h) con raffiche fino a 33 nodi (61 km/h), mentre il limite testato per l'aereo era di 35 nodi (65 km/h).

Durante la richiamata finale per l'atterraggio, l'aereo rotolò a destra, atterrò violentemente sul carrello principale destro e il motore n. 3 toccò la pista. L'ala destra si staccò dalla fusoliera. L'aereo continuò a ribaltarsi e scivolò fuori pista in fiamme. Si fermò su un'area erbosa vicino alla pista, a 3 500 piedi dalla soglia della pista sul dorso e con la parte posteriore in fiamme. L'ala destra venne trovata su una taxiway ad 85 m dal muso dell'aereo[10]. L'incendio causò danni significativi alla sezione posteriore dell'aereo anche se la forte pioggia e la rapida risposta delle squadre di soccorso dell'aeroporto spensero immediatamente le fiamme.

I mezzi di soccorso arrivarono rapidamente sul posto e domarono l'incendio sull'aereo e nelle sue vicinanze, consentendo il salvataggio dei passeggeri e dell'equipaggio in condizioni molto difficili. Due passeggeri estratti dai rottami furono certificati morti all'arrivo in ospedale e un passeggero morì in ospedale cinque giorni dopo[11]. Un totale di 219 persone, compresi i membri dell'equipaggio, furono ricoverate in ospedale, di cui 50 riportarono gravi ferite e 153 solo ferite lievi[4].

Il rapporto finale dell'incidente attribuiva responsabilità principalmente all'errore del pilota, in particolare all'incapacità di arrestare l'elevata velocità di discesa a 50 piedi (15 m) di altitudine sul radioaltimetro. La velocità di discesa al momento dell'atterraggio era di 5,5–6,1 m/s (18–20 piedi al secondo). I dati di volo archiviati nella memoria volatile del Quick Access Recorder (QAR) dell'aereo durante gli ultimi 500 piedi (150 m) dell'avvicinamento non furono recuperati a causa dell'interruzione dell'alimentazione elettrica al momento dell'impatto. Probabili variazioni del vento e la perdita della componente del vento contrario, insieme al rallentamento precoce delle leve di spinta, portarono ad una perdita di 20 nodi (37 km/h) nella Velocità indicata appena prima dell'atterraggio[4].

A causa delle avverse condizioni meteorologiche previste per Hong Kong, l'equipaggio di volo si era preparato a dirottare il volo su Taipei se la situazione a Hong Kong fosse stata ritenuta inadatta all'atterraggio. Per questa possibilità fu caricato carburante extra, portando il peso all'atterraggio dell'aero a 429 557 libbre (194844 kg), cioè il 99,897% del suo peso massimo all'atterraggio di 430 000 libbre (200000 kg). Sulla base del controllo iniziale del tempo e del vento trasmesso durante il volo, l'equipaggio ritenne di poter atterrare e decise di non dirottare il volo su Taipei. Tuttavia, quattro voli precedenti avevano effettuato un mancato avvicinamento a Hong Kong e cinque erano stati dirottati. Durante l'avvicinamento finale, l'aereo scese lungo il sentiero di discesa del sistema di atterraggio strumentale (ILS) fino a quando a circa 700 piedi (210 m), l'equipaggio acquisì visivamente la pista. Venne disattivato il pilota automatico, ma l'equipaggio lasciò l'automanetta inserita. Durante la discesa la velocità non fu arrestata e l'aereo atterrò con l'ala destra leggermente più in basso. Il carrello di atterraggio destro toccò per primo, il motore destro colpì la pista e l'ala destra si staccò dalla fusoliera. Poiché l'ala sinistra era ancora attaccata questa fece rotolare la fusoliera sul lato destro che si fermò capovolto sulla striscia erbosa vicino alla pista e il carburante fuoriuscito prese fuoco[4].

Furono forniti diversi suggerimenti alla China Airlines riguardo a questo incidente e alla formazione dei loro dipendenti[4]. Tuttavia, la China Airlines contestò i risultati del rapporto sulle azioni degli equipaggi di volo, citando le condizioni meteorologiche al momento dell'incidente e affermando che l'aereo entrò in un microburst appena prima dell'atterraggio, provocandone lo schianto[12].

Dal 2016 la rotta non ha più origine da Bangkok ed è stata limitata alla sola tratta Hong Kong-Taipei. Il servizio Bangkok-Hong Kong invece venne interrotto il 31 ottobre 2010. L'Airbus A330-300 è l'aereo utilizzato per entrambe le tratte[13].

L'atterraggio e lo schianto del volo 642 sono ripresi dagli occupanti di un'auto nelle vicinanze dell'aeroporto e il video, che ha catturato anche le reazioni dei testimoni, è stato caricato su siti web come YouTube e Airdisaster.com[14]. Inoltre venne fatta circolare una foto che mostrava un altro MD-11 della Mandarin Airlines in rullaggio accanto ai resti del volo 642[15]. L'incidente è stato menzionato nell'episodio 7 della prima stagione di Megacostruzioni, anche se molti dettagli nell'episodio risultarono errati.

  1. ^ ASN Aircraft accident McDonnell Douglas MD-11 B-150 Hong Kong-Chek Lap Kok International Airport (HKG), in Aviation Safety Network. URL consultato il 10 luglio 2019.
  2. ^ (EN) Sunday's Hong Kong crash fourth accident in past decade, CNN, 22 agosto 1999. URL consultato il 19 novembre 2023.
  3. ^ MD-11 hull losses, su aviation-safety.net, Aviation Safety Network. URL consultato il 19 novembre 2023.
  4. ^ a b c d e f Report on the accident to Boeing MD11 B-150 at Hong Kong International Airport on 22 August 1999 (PDF), su cad.gov.hk, Hong Kong, Civil Aviation Department, dicembre 2004. URL consultato il 19 novembre 2023.
  5. ^ a b (EN) B-150 China Airlines McDonnell Douglas MD-11, su planespotters.net. URL consultato il 19 novembre 2023.
  6. ^ China Airlines B-150 (McDonnell Douglas MD-11 - MSN 48468), su airfleets.net, Airfleets aviation. URL consultato il 1º marzo 2020.
  7. ^ ASN Aircraft accident McDonnell Douglas MD-11 B-150 Kushimoto, su aviation-safety.net. URL consultato il 19 novembre 2023.
  8. ^ In-flight turbulence encounter and loss of portions of the elevators, China Airlines Flight CI-012, McDonnell Douglas MD-11-P, Taiwan registration B-150, About 20 miles east of Japan, December 7, 1992 (PDF), su ntsb.gov, National Transportation Safety Board, 15 febbraio 1994, NTSB/AAR-94/02. URL consultato il 19 novembre 2023.
  9. ^ Ella Lee e Stella Lee, Pilots urged to attend meeting with Taiwan aviation heads, in South China Morning Post, 22 settembre 1999. URL consultato il 19 novembre 2023.
  10. ^ Accident Bulletin on China Airlines, su info.gov.hk. URL consultato il 19 novembre 2023.
  11. ^ 2 die, more than 200 hurt in Hong Kong jet crash, in CNN, 22 agosto 1999. URL consultato il 19 novembre 2020.
  12. ^ China Airlines Disputes Official Finding of Pilot Error, su defensedaily.com, Defense Daily, 14 febbraio 2005. URL consultato il 19 novembre 2023.
  13. ^ China Airlines (CI) #642, su flightaware.com. URL consultato il 19 novembre 2023.
  14. ^ Airdisaster.com video of Mandarin Airlines Flight 642, su airdisaster.com (archiviato dall'url originale il 9 dicembre 2003).
  15. ^ A Difficult Cabin Announcement, su snopes.com, 11 gennaio 2005. URL consultato il 19 novembre 2023.

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