Perfugas
Perfugas comune | |
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(IT) Perfugas (SC) Pèifugas (SDN) Pèlfica | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Sardegna |
Provincia | Sassari |
Amministrazione | |
Sindaco | Giovanni Filiziu (lista civica) dal 26-10-2020 |
Territorio | |
Coordinate | 40°49′56″N 8°53′04″E |
Altitudine | 90 m s.l.m. |
Superficie | 60,88 km² |
Abitanti | 2 242[1] (29-2-2024) |
Densità | 36,83 ab./km² |
Frazioni | Lumbaldu, Sas Tanchittas, Sa Contra, Modditonalza, Campudulimu, Sas Contreddas, Falzittu, Su Aldosu, Salconatzos. |
Comuni confinanti | Bortigiadas, Bulzi, Chiaramonti, Erula, Laerru, Martis, Santa Maria Coghinas, Tempio Pausania |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 07034 |
Prefisso | 079 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 090056 |
Cod. catastale | G450 |
Targa | SS |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Nome abitanti | (IT) perfughesi (SC) peifughesos (SDN) pelfichesi |
Patrono | Madonna degli Angeli |
Giorno festivo | 2 agosto |
Cartografia | |
Posizione del comune di Perfugas nella provincia di Sassari | |
Sito istituzionale | |
Perfugas (Pèifugas in sardo, Pèlfuca/Pèifuga in gallurese) è un comune italiano di 2 242 abitanti della provincia di Sassari. Si trova nella regione storica dell'Anglona.
Origini del nome
[modifica | modifica wikitesto]Il nome Perfugas continua quello latino perfugas, ossia "immigrati, fuggiaschi" con riferimento alla leggenda sull'origine della popolazione protosarda dei Bàlari che in antichità dimorava in queste terre[3].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]L'area fu abitata già nel Paleolitico inferiore, nel Neolitico, in epoca prenuragica e nuragica e in epoca romana. Si trovano numerose testimonianze archeologiche risalenti a queste epoche, tra cui alcune tombe dei giganti, circa 15 domus de janas e 60 nuraghi.
Nel Medioevo fece parte del Giudicato di Torres, nella curatoria dell'Anglona. Alla caduta del giudicato (1259) passò ai Doria e successivamente (intorno al 1450) agli Aragonesi. Sotto i Doria sorgevano a Perfugas alcune torri costruite probabilmente nella seconda metà del 1200. Nel XVIII secolo il paese venne incorporato nel principato d'Anglona, sotto la signoria prima dei Pimentel e poi dei Tellez-Giron d'Alcantara, ai quali fu riscattato nel 1839 con la soppressione del sistema feudale.
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma e il gonfalone del comune di Perfugas sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 24 febbraio 2003.[4]
«Stemma d'azzurro, alla collina rocciosa, di rosso, fondata in punta e uscente dai fianchi, collina e campo attraversati dal San Giorgio, armato di tutto punto, d'argento, il viso e la mano destra visibile, di carnagione, con ampio mantello di rosso svolazzante a destra sull'azzurro, il Santo cavalcante il cavallo d'argento, allumato di rosso, attraversante, rivoltato, con gli arti anteriori sollevati, con i finimenti di nero, con il morso d'oro, sellato dello stesso, il Santo in atto di colpire con la lancia d'oro posta in banda le fauci del drago di quattro zampe, due visibili, di verde, rivoltato, con la testa alzata in banda, volta verso il Santo, allumata di rosso, con la coda avvolgente gli arti posteriori del cavallo, il tutto accompagnato dalla fanciulla in maestà, il viso e le mani di carnagione, capelluta di nero, vestita di verde, con il velo di rosso, posta nel canton sinistro del capo, sostenuta dalla collina. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il gonfalone è un drappo di giallo.
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Architetture religiose
[modifica | modifica wikitesto]Di notevole interesse sono
- la chiesa parrocchiale di Nostra Signora degli Angeli (sec. XVI), che ospita il retablo di San Giorgio
- la chiesa di San Giorgio de Ledda (metà del 1400), a un km dall'abitato, con il vicino e omonimo nuraghe
- la chiesa di Santa Vittoria di Su Sassu, del 1120, dove venne rinvenuta la pergamena di consacrazione che costituisce l'attestazione più antica in scrittura carolina della Sardegna.
- la chiesa di Santa Maria della Concezione (1160), detta Santa Maria de foras, che fu la prima parrocchiale.
Altre chiese nel capoluogo comunale sono
- la chiesa di Santa Croce (sec. XVII)
- la chiesa di San Giovanni Battista (sec. XVII)
- la chiesa di Mater Purissima (1967)
- Inoltre nell'agro sorgono:
- la chiesa di Sant'Antonio da Padova nella frazione di Sa Contra
- la chiesa di Sant'Anna nella frazione di Lumbaldu
Siti archeologici
[modifica | modifica wikitesto]Il territorio del paese è ricchissimo di testimonianze archeologiche. Sono stati rinvenuti numerosi reperti risalenti al Paleolitico e all'interno del centro storico si trova un complesso nuragico comprendente un raffinato pozzo sacro detto del Predio Canopoli. Nella località di Niedda è stata riscoperta una fonte sacra del medesimo periodo. Nel comune si trova anche il sito archeologico di Sa Pedrosa-Pantallinu.
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[5]
Lingue e dialetti
[modifica | modifica wikitesto]La variante del sardo parlata a Perfugas è quella logudorese settentrionale. Nel comune di Perfugas non si parla solo logudorese: nelle frazioni dislocate nel Sassu si parlano due varietà di gallurese.
Cultura
[modifica | modifica wikitesto]Istruzione
[modifica | modifica wikitesto]Musei
[modifica | modifica wikitesto]Nel paese è possibile visitare il Museo Archeologico Paleobotanico (MAP). Il museo conserva testimonianze archeologiche scoperte nel territorio di Perfugas e del circondario.
Comprende una sezione paleobotanica, con fossili vegetali delle foreste pietrificate presenti in Anglona e una sezione paleolitica, con alcuni tra i più antichi manufatti in pietra finora rinvenuti in Sardegna. Inoltre ospita una statuina di Dea Madre "con Bambino" del IV millennio a.C.
La chiesa parrocchiale di Santa Maria degli Angeli è dotata di una cappella che ospita la sezione locale del Museo Diocesano nella quale sono esposti il monumentale Retablo di San Giorgio (m. 6,60x8,40), due pergamene del 1120 e del 1328, alcune statue lignee (Madonna del XIV secolo) e una serie di argenti (reliquari e un crocifisso processionale del XVI secolo).
Infrastrutture e trasporti
[modifica | modifica wikitesto]Ferrovie
[modifica | modifica wikitesto]L'abitato è servito dalla stazione di Perfugas, posta lungo la ferrovia Sassari-Tempio-Palau, linea utilizzata in questo tratto sino al 1997 per i servizi di trasporto pubblico e successivamente per esclusivi impieghi turistici legati al Trenino Verde. Nel territorio comunale di Perfugas è compresa anche la fermata di Coghinas.
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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23 aprile 1995 | 16 aprile 2000 | Antonio Giovanni Burrai | liste civiche di centro-sinistra | Sindaco | [6] |
16 aprile 2000 | 8 maggio 2005 | Domenico Decandia | lista civica | Sindaco | [7] |
8 maggio 2005 | 30 maggio 2010 | Domenico Decandia | lista civica | Sindaco | [8] |
30 maggio 2010 | 31 maggio 2015 | Mario Satta | lista civica Perfugas attiva | Sindaco | [9] |
31 maggio 2015 | 26 ottobre 2020 | Domenico Decandia | lista civica Insieme per un futuro migliore | Sindaco | [10] |
26 ottobre 2020 | in carica | Giovanni Filiziu | lista civica "Perfugas impegno e trasparenza" | Sindaco | [11] |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 29 febbraio 2024.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ sito del comune di Perfugas
- ^ Perfugas (Sassari) D.P.R. 24.02.2003 concessione di stemma e gonfalone, su presidenza.governo.it. URL consultato il 12 aprile 2022.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ Comunali 23/04/1995, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'Interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 16/04/2000, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'Interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 08/05/2005, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'Interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 30/05/2010, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'Interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 31/05/2015, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'Interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 25/10/2020, su elezioni.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 27 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 1º febbraio 2021).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Mauro Maxia, Aldo Sari, San Giorgio di Perfugas: arte e storia, Zonza Editori, Cagliari 2001.
- Manlio Brigaglia, Salvatore Tola (a cura di), Dizionario storico-geografico dei Comuni della Sardegna, Sassari, Carlo Delfino editore, 2006, ISBN 88-7138-430-X. URL consultato l'8 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 6 novembre 2014).
- Francesco Floris (a cura di), Grande Enciclopedia della Sardegna, Sassari, Newton&ComptonEditori, 2007. URL consultato l'8 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2012).
- Mauro Maxia, Perfugas e la sua comunità: profilo onomastico storico descrittivo, 2 volumi, Taphros, Olbia 2010-2016.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Perfugas
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Perfugas
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.perfugas.ss.it.
- Pèrfugas, su sapere.it, De Agostini.
- La scheda del comune nel portale Comunas della Regione Sardegna, su comunas.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 129355148 · LCCN (EN) no2004031004 · J9U (EN, HE) 987007465888705171 |
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