Don't Hurt Yourself (Beyoncé)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Don't Hurt Yourself
ArtistaBeyoncé
Autore/iJack White, Beyoncé, Diana Gordon, Robert Plant, James Page, John Paul Jones, John Bonham
FeaturingJack White
GenereBlues rock[1]
Rock alternativo
Pubblicazione originale
IncisioneLemonade
Data23 aprile 2016
EtichettaParkwood, Colombia
Durata3:54
Certificazioni (digitale)
Dischi d'argentoRegno Unito (bandiera) Regno Unito[2]
(vendite: 200 000+)
Dischi d'oroStati Uniti (bandiera) Stati Uniti[3]
(vendite: 500 000+)

Don't Hurt Yourself è un brano musicale della cantante statunitense Beyoncé in collaborazione con Jack White, terza traccia del suo sesto album in studio Lemonade, che è stato pubblicato il 23 aprile 2016 dalla Parkwood Entertainment e Columbia Records.[4]

La canzone ha ricevuto una candidatura alla 59° edizione dei Grammy Awards nella categoria miglior interpretazione rock.

La canzone è stata prodotta da Jack White, dalla stessa Beyoncé e da Derek Dixie. Beyoncé e Jack White hanno anche scritto la canzone che contiene un campionamento del brano When the Levee Breaks scritto da James Page, John Paul Jones, John Bonham, ed eseguito da Led Zeppelin.[5][6] Alcuni critici musicali hanno paragonato il brano con il suo singolo del 2006, Ring the Alarm.[7] Jack White ha raccontato l'origine della canzone in un'intervista a NPR:[8]

«Le avevo appena parlato e mi disse: "Voglio far parte di una band con te". Le ho risposto: "Davvero? Beh, mi piacerebbe lavorare a qualcosa". Ho sempre amato la sua voce, voglio dire, penso che abbia il tipo di voce da cantante soul dei tempi di Betty Davis o Aretha Franklin. Ha preso una specie di abbozzo di testo e l'ha trasformato nella canzone corposa, feroce e incredibile. Non so nemmeno come la si possa classificare: soul, rock and roll o altro. Don't Hurt Yourself è incredibilmente intensa; sono così stupito di ciò che ha fatto con essa»

Scrivendo per Pitchfork, Jillian Mapes sostiene che Beyoncé sta «regalando al mondo un moderno Respect in Don't Hurt Yourself’». Mapes continua scrivendo: «Anche in un album con alcune delle migliori performance vocali registrate da Beyoncé fino ad oggi, Don't Hurt Yourself la fa cantare in un'altra dimensione, in particolare quella di Janis Joplin e di Tina Turner della fine degli anni '60».[9] Amber Mackie di Revolt sottolinea che la canzone segue la narrazione di Hold Up con «energia e potenza» dai «ritmi propulsivi e dai riempimenti della batteria».[10]

Nel 2021 Alexis Petridis del The Guardian classifica il brano al nono posto nella lista delle 30 migliori canzoni di Beyoncé., scrivendo che si tratti di un «ibrido rock/funk sul brano più aggressivo di Lemonade» e sottolineando che la versione Homecoming: The Live Album «amplifica ulteriormente le cose».[11]

Video musicale

[modifica | modifica wikitesto]

Il video musicale della canzone fa parte di un film di un'ora con lo stesso titolo come il suo album d'origine, inizialmente andato in onda su HBO.[12] Il video si apre con la parola «rabbia» scritta sullo schermo. La clip mostra un gruppo di donne che ballano in un cerchio e poi la cantante in piedi in un garage con altre due donne, che indossa un cappotto di pelliccia. Come voce fuori campo la cantante parla dell'altra donna.[13]

Esibizioni dal vivo

[modifica | modifica wikitesto]

Don't Hurt Yourself fa parte della scaletta del The Formation World Tour con la prima esibizione dal vivo che è avvenuta a Miami al Marlins Park il 27 aprile 2016.[14] Il brano è stato eseguito anche all'annuale MTV Video Music Awards, dove ha eseguito anche Pray You Catch Me, Hold Up, Sorry e Formation.[15]

Classifica (2016) Posizione
massima
Canada[16] 53
Francia[17] 106
Regno Unito[18] 36
Regno Unito (R&B)[19] 12
Scozia[20] 30
Stati Uniti[21] 28
Stati Uniti (R&B/Hip-Hop)[22] 16
  1. ^ (EN) Beyonce's 'Lemonade' Has 8 Musical Genres & You Need To Hear Them All, su bustle.com, Bustle. URL consultato il 5 settembre 2016.
  2. ^ (EN) Don't Hurt Yourself, su British Phonographic Industry. URL consultato il 6 luglio 2024.
  3. ^ (EN) Beyoncé - Don't Hurt Yourself – Gold & Platinum, su Recording Industry Association of America. URL consultato il 9 agosto 2022.
  4. ^ (EN) Lemonade – Beyoncé, su listen.tidal.com, Tidal. URL consultato il 5 settembre 2016.
  5. ^ (EN) Jim Farber, A guide to all the samples on Beyoncé's 'Lemonade', su Entertainment Weekly, 21 aprile 2016. URL consultato il 23 ottobre 2024.
  6. ^ (EN) Steven J. Horowitz, Breaking Down Beyoncé's Lemonade Samples, su Pitchfork, 25 aprile 2016. URL consultato il 23 ottobre 2024.
  7. ^ (EN) Beyonce's 'Lemonade': Track-By-Track Album Review, su idolator.com, Idolator. URL consultato il 5 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 9 giugno 2016).
  8. ^ (EN) Ray Suarez, Jack White On Detroit, Beyoncé And Where Songs Come From, su NPR, 10 settembre 2016. URL consultato il 23 ottobre 2024.
  9. ^ (EN) Beyoncé: Lemonade Album Review, su Pitchfork. URL consultato il 28 aprile 2016.
  10. ^ (EN) Amber Mackie, Beyoncé's 'Lemonade': A Track-By-Track Review, su Revolt, 24 aprile 2016. URL consultato il 23 ottobre 2024.
  11. ^ (EN) Alexis Petridis, Beyoncé's 30 greatest songs, in The Guardian, 19 marzo 2021. URL consultato il 23 ottobre 2024.
  12. ^ (EN) Beyoncé Releases New Album Lemonade Featuring Kendrick Lamar, Jack White, the Weeknd, James Blake, su pitchfork.com, Pitchfork. URL consultato il 6 settembre 2016.
  13. ^ (EN) The 11 extremely emotional chapters of Beyonce's 'Lemonade', su mashable.com, Mashable. URL consultato il 6 settembre 2016.
  14. ^ (EN) Beyoncé Kicks Off 'Formation' Tour in Miami, Jay Z Shows Support But Doesn't Perform, su etonline.com, ET Online. URL consultato il 6 settembre 2016.
  15. ^ (EN) MTV Video Music Awards 2016: Beyonce's Medley Raises The Bar, su idolator.com, Idolator. URL consultato il 6 settembre 2016.
  16. ^ (EN) Beyoncé – Chart history (Billboard Canadian Hot 100), su billboard.com, Billboard. URL consultato il 6 settembre 2016 (archiviato dall'url originale l'11 agosto 2016).
  17. ^ (FR) BEYONCÉ FEAT. JACK WHITE - DON'T HURT YOURSELF (CHANSON), su lescharts.com. URL consultato il 6 settembre 2016.
  18. ^ (EN) Official Singles Chart Top 100: 29 April 2016 - 05 May 2016, su officialcharts.com, Official Singles Chart. URL consultato il 6 settembre 2016.
  19. ^ (EN) Archive Chart: 2016-05-12, su officialcharts.com, Official Charts Company. URL consultato il 6 settembre 2016.
  20. ^ (EN) Official Scottish Singles Chart Top 100: 29 April 2016 - 05 May 2016, su officialcharts.com, Official Charts Company. URL consultato il 6 settembre 2016.
  21. ^ (EN) Beyoncé – Chart history (The Hot 100), su billboard.com, Billboard. URL consultato il 6 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 3 agosto 2016).
  22. ^ (EN) Beyoncé – Chart history (Hot R&B/Hip-Hop Songs), su billboard.com, Billboard. URL consultato il 6 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 3 agosto 2016).

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
  Portale Musica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di musica