Caterina Gonzaga di Montevecchio
Caterina Gonzaga | |
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Raffaello, Dama col liocorno, 1505/1506, Galleria Borghese, Roma | |
Contessa consorte di Montevecchio e di San Lorenzo | |
In carica | 1490-1510 |
Nascita | Mantova, 1476 |
Morte | 1525 circa |
Dinastia | Gonzaga |
Padre | Rodolfo Gonzaga |
Consorte | Ottaviano Gabrielli di Gubbio, conte di Montevecchio e San Lorenzo |
Caterina Gonzaga di Montevecchio (Mantova, 1476 – 1525 circa) è stata una contessa vissuta nel Rinascimento.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Fu la figlia naturale di Rodolfo Gonzaga,[1] capostipite del ramo cadetto dei Gonzaga di Castel Goffredo, Castiglione e Solferino, a sua volta figlio del marchese di Mantova Ludovico II Gonzaga e di Barbara di Brandeburgo.
Bellissima, sposò nel 1490 il conte Ottaviano Gabrielli di Montevecchio (?-1510[2])[3][4] e fu molto amica di Lucrezia Borgia, figlia di papa Alessandro VI, raccogliendo di quest'ultima le confidenze più intime per molti anni.[5][6][7][8][9]
A proposito della sua eccezionale avvenenza fisica (ricordata anche da Maria Bellonci[10]), Giacomo Dragoni, in una lettera al cardinale Cesare Borgia, scritta da San Lorenzo l'11 luglio 1494, riferiva che, in una competizione tenutasi a Pesaro qualche giorno prima, la bellezza di Caterina Gonzaga era risultata vincitrice persino su quella di Giulia Farnese. Il Dragoni la descrive con il viso regolare, i capelli biondi, gli occhi azzurri, la pelle candida; caratteristiche più apprezzate dai nobili pesaresi rispetto ai tratti mediterranei della bella Farnese.
«Gareggiano la Gonzaga e Giulia […]. Giulia perse per bellezza del corpo. Gareggiano per il volto. Il colorito bruno e gli occhi neri e il volto arrotondato e un certo ardore ornano Giulia; il candore della pelle e gli occhi azzurri, nei quali ci si può specchiare come in uno specchio, e una certa avvenenza degna di onore ornano la Gonzaga. Il colorito bruno ebbe la peggio rispetto al candore e l’ardore rispetto all'avvenenza. Gareggiano per gli occhi: giustamente perse Giulia; infatti ha un volto meno regolare di quanto si richieda; né si lasciò irrisolta la gara degli occhi. Infatti il volgo preferisce gli occhi neri e i raffinati gli azzurri. […] Mentre si discuteva delle labbra di ciascuna (c’era chi imputava le labbra di Giulia di una certa asimmetria; c’era chi lo negava e temeva che alle labbra della Gonzaga si dovesse rimproverare un’eccessiva sottigliezza; e c’era chi negava questo con ostinazione), un buffone si mise a ridere e disse: "Di che discutete, se non avete visto tutto?"[11]»
In passato era stata avanzata la sua identificazione con quella Caterina Gonzaga che fu amante di Ferrandino d'Aragona e Piero il Fatuo[12], oggi identificata con la cugina Caterina Gonzaga di Novellara, figlia di Giorgio e di Alda Torelli dei conti di Guastalla, in seguito sposa di Girolamo Lion.[13]
Discendenza
[modifica | modifica wikitesto]Caterina e Ottaviano non ebbero eredi maschi. Alla sua morte (1510), Ottaviano lasciò il feudo di San Lorenzo a Francesco Maria I della Rovere, duca di Urbino[14]. La genealogia gonzaghesca stesa da Pompeo Litta non elenca, tra i figli naturali di Rodolfo Gonzaga, il nome di Caterina.[15][16] Potrebbe dunque trattarsi di Domitilla (Domicilla), nome col quale entrò, assieme alla sorella Angelica, nel monastero dell'Annunziata nel borgo di San Giorgio di Mantova, dopo la morte del marito.[17]
Ritratto
[modifica | modifica wikitesto]Caterina Gonzaga di Montevecchio potrebbe essere stata rappresentata da Raffaello Sanzio nella sua opera Dama col liocorno[18][19]. Il liocorno, e precedentemente il piccolo cane tenuto in braccio, avrebbero rappresentato la purezza e la fedeltà coniugale nei confronti del marito Ottaviano. Dopo la morte di questi e l'ingresso in convento, il quadro sarebbe stato ritoccato per attribuire all'effigiata le fattezze di Santa Caterina d'Alessandria, con evidente allusione al suo nome proprio.[20]
Ascendenza
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ L'uomo che sedusse la Gioconda.
- ^ Monteporzio e Castelveccho nella storia.
- ^ Anonimo, Diario, p. 438. URL consultato il 23 marzo 2020.
- ^ W. Tommasoli, Per una storia delle Signorie minori fra Marche e Romagna: i conti Oliva di Piandimeleto, in Il convento di Montefiorentino, vol. 2, San Leo, p. 48. URL consultato il 23 marzo 2020.
- ^ "Francesco De Vito", I Borgia: Una dinastia di tradimenti e sangue, 1ª ed., Area 51 Publishing, 2018, ISBN 9788827403723. URL consultato il 20 marzo 2020.
- ^ Sarah Bradford, Lucrezia Borgia. La storia vera, 1ª ed., Mondadori, 2017, ISBN 9788804556275. URL consultato il 20 marzo 2020.
- ^ Danilo Romei, Regesto dei documenti di Giulia Farnese, Lulu Press, 2018, pp. 113, 116, 117, 119, 125, 126, 128, 129, 130, 131, ISBN 9781291001204. URL consultato il 20 marzo 2020.
- ^ Gaia Zagli, Lucrezia, in Wattpad. URL consultato il 18 aprile 2020.
- ^ La Storia i Luoghi e i personaggi che hanno reso Roma la città eterna: Lucrezia Borgia, su joshuabear.blogspot.com, 3 febbraio 2015.
- ^ Maria Bellonci, Lucrezia Borgia: la sua vita e i suoi tempi, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1967.
- ^ Regesto 2012, pp. 132-133 (si cita la traduzione del documento latino).
- ^ Atti e memorie, Deputazione di storia patria per le provincie di Romagna, Bologna, 1963.
- ^ Giancarlo Malacarne, Gonzaga, Genealogie di una dinastia, Modena, Il Bulino, 2010, ISBN 978-88-86251-89-1.
- ^ Comune di San Lorenzo in Campo, San Lorenzo in Campo (Pesaro e Urbino), sec. XII - [collegamento interrotto], su memoria.san.beniculturali.it.
- ^ Pompeo Litta, Gonzaga di Mantova, collana Famiglie celebri italiane, Milano, Giulio Ferrario, 1835.
- ^ Giancarlo Malacarne, Gonzaga, Genealogie di una dinastia, Modena, Il Bulino, 2010.
- ^ Educazione linguistica e livelli di scrittura femminile tra XV e XVI secolo. Le lettere di Giulia Farnese e di Adriana Mila Orsini., su journals.openedition.org. URL consultato il 22 maggio 2020 (archiviato dall'url originale il 19 giugno 2019).
- ^ Francesco De Vito, I Borgia: una dinastia di tradimenti e sangue, San Lazzaro di Savena, Area51, 2018.
- ^ Il volto di Giulia Farnese, un mistero infinito.
- ^ Mariolina Olivari, Andrea Mantegna: la Madonna dei cherubini, Milano, Electa, 2006.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- BALDI BERNARDIN, Della vita e de' fatti di Guidobaldo I. da Montefeltro duca d'Urbino Libri dodici., 1ª ed., Silvestri, 1821. URL consultato il 20 marzo 2020.
- Francesco De Vito, I Borgia: Una dinastia di tradimenti e sangue, 1ª ed., Area 51 Publishing, 2018, ISBN 9788827403723. URL consultato il 20 marzo 2020.
- Sarah Bradford, Lucrezia Borgia. La storia vera, 1ª ed., Mondadori, 2017, ISBN 9788804556275. URL consultato il 20 marzo 2020.
- Danilo Romei, Regesto dei documenti di Giulia Farnese, Lulu Press, 2018, pp. 113, 116, 117, 119, 125, 126, 128, 129, 130, 131, ISBN 9781291001204. URL consultato il 20 marzo 2020.
- Gaia Zagli, Lucrezia, in Wattpad. URL consultato il 18 aprile 2020.
- La Storia i Luoghi e i personaggi che hanno reso Roma la città eterna: Lucrezia Borgia, su joshuabear.blogspot.com, 3 febbraio 2015.
- Miroslav MAREK, Genealogia della Famiglia Gonzaga, 1998., su genealogy.euweb.cz, 3 settembre 2019. URL consultato il 21 maggio 2020 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).