Cappella di San Valentino
Cappella di San Valentino | |
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Stato | Italia |
Regione | Trentino-Alto Adige |
Località | Giovo |
Coordinate | 46°10′44.4″N 11°08′14.8″E |
Religione | cattolica |
Titolare | san Valentino |
Arcidiocesi | Trento |
La cappella di San Valentino è una cappella cattolica situata nel comune di Giovo, in provincia di Trento; è sussidiaria della parrocchiale di Santa Maria Assunta di Sorni (Lavis) e fa parte dell'arcidiocesi di Trento[1][2].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La data di costruzione della cappella è ignota, ma collocabile nel XVI secolo; sicuramente era esistente nel 1519, data riportata in facciata. È stato ipotizzato che sia stata fondata da Girolamo di Castel Giovo, che fu proprietario del maso attiguo nel 1519, ma non ve ne è certezza[1].
L'edificio è rimasto in stato di grave abbandono per lungo tempo fino a un profondo intervento di restauro condotto nel 2013-14; in tale occasione sono stati anche riportati alla luce gli affreschi[1].
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]La cappella è situata lungo la strada che porta da Sorni a Ville e Palù di Giovo, adiacente al maso San Valentino; è un edificio piccolo, orientato verso sud-est e addossato a sinistra contro un terrapieno[1].
Si presenta con facciata a capanna, aperta al centro da un portale e da due finestre: una rettangolare a destra dell'ingresso, e un oculo strombato sopra al centro; sul colmo del tetto, coperto in coppi, svetta un piccolo campanile a vela. In facciata sono presenti resti di affreschi, tra cui un grande riquadro assai deteriorato a sinistra del portale, e lo stemma della famiglia Campi d'Enno appena sopra all'architrave. Su ognuna delle pareti laterali sono presenti una monofora centinata in corrispondenza della navata e un oculo in corrispondenza del presbiterio[1].
L'interno è ad aula unica, con navata voltata a crociera e pavimentata con mattonelle di cemento bianche e rosse disposte in corsi digonali; l'arco santo a sesto ribassato introduce al presbiterio, rialzato di un gradino e pavimentato in cemento[1]. Anche all'interno, sulle pareti laterali, sull'arco santo e sulla mensa d'altare, sono presenti resti di pitture ad affresco[1].
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Armando Costa (a cura di), La Chiesa di Dio che vive in Trento, Edizioni diocesane, 1986.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla cappella di San Valentino