PaperPedia Wiki

Benvenuto su PaperPedia! Accedi per collaborare su questa wiki!

LEGGI DI PIÙ

PaperPedia Wiki
PaperPedia Wiki
Advertisement
PaperPedia Wiki
  • Topo-san e i guerrieri d'Oriente
  • Commenti



"Giappone, XVI secolo. Un giorno come tanti altri."
Incipit
"Non contarci. Ora ho uno scopo e degli amici."
Topo-san a Gam-bah, prima del duello finale.

Topo-san e i guerrieri d’Oriente à una storia scritta da Gianfranco Goria, disegnata da Claudio Sciarrone e pubblicata per la prima volta su Topolino numero 2427 il 28 maggio 2002; è una parodia del film di Akira Kurosawa I sette samurai.

Trama[]

Prima puntata[]

Topo-san1

La prima vignetta

Giappone, sedicesimo secolo. Ora-tzio (Orazio), un pacifico contadino, nascosto fra i bambù, ascolta il brigante Gam-bah (Gambadilegno) parlare col suo luogotenente (Sgrinfia) e due suoi uomini. Il bandito, che ha già razziato il villaggio di Ora-tzio del suo riso, si propone di fare una seconda incursione dopo il raccolto dell’orzo.

Dopo che i briganti se ne sono andati, Ora-tzio, trafelato, porta la spaventosa notizia ai suoi compaesani. Durante una drammatica riunione, Min-nih (Minni), la volitiva nipote del capovillaggio (Basettoni), propone di ingaggiare un samurai per difendere i contadini. Il capovillaggio, non molto convinto, invia comunque la nipote la nipote, travestita da ragazzo, e Ora-tzo alla città più vicina per fare un tentativo.

Topo-san2

Il primo duello fra eroe e malvagi0

In città, i due contadini hanno subito esperienze negative: il primo samurai a cui si rivolgono caccia via a calci Ora-tzo; il secondo, dopo aver scroccato loro una ciotola di riso, si rivela essere un fanfarone. Assistono poi a un duello alla spada. Topo-san(Topolino), un ronin (samurai povero e senza padrone), per difendere un cane randagio (Pluto) si batte con Gam-bah. Il brigante ha la meglio sul suo avversario, gli spezza la spada e lo risparmia solo grazie all’intervento di Min-nih.

In una locanda, Topo-san, sfiduciato per la sconfitta e privo anche di un'arma, rifiuta le proposte dei due contadini. Fa allora la sua comparsa Pip-poh (Pippo), un samurai spaccone ed estroverso, l’opposto del malinconico e riflessivo Topo-san, che offre al collega la sua katana, in cambio di qualche lezione di scherma, e anche Mi-nih (ancora col travestimento maschile) si dice pronta a combattere. Topo-san vince i suoi dubbi e “i tre samurai” (Topo-San, Pip-poh e Min-nih) accompagnati a Ora-tzio e dal randagio, lasciano insieme la città. Lungo la strada per il villaggio, Topo-san mette alla prova i suoi due compagini. Min-nih e Pip-poh mostrano una notevole abilità, rispettivamente, nel combattimento con gli strumenti agricoli e nell’uso della sciabola, ma entrambi devono ammettere di non essere veri guerrieri. Min-nih è una ragazza e Pi-poh un contadino che si è improvvisato samurai dopo aver trovato due spade in un campo allagato.  Topo-san, ammirato dal loro coraggio e sincerità, vuole ugualmente averli come compagni di lotta.

Seconda puntata[]

Topo-san3

La comitiva raggiunge il villaggio e lo trova deserto, perché i contadini (a partire dal capovillaggio) si sono chiusi in casa, terrorizzati tanto dai briganti quanto dai samurai. Indignato, Pip-poh suona il tamburo dell’allarme e arringa i paesani usciti allo scoperto, rimproverandoli per la loro vigliaccheria; rovina però l’effetto del discorso inciampando nella sciabola.

Topo-san inizia l’addestramento dei contadini, completamente privi di esperienza militare e spirito combattivo.  Il samurai usa ugualmente le loro capacità per costruire armi e fortificazioni, mentre Pip-ho, per i suoi buffi atteggiamenti, diventa l’idolo dei bambini. Qualche giorno dopo, il villaggio è completamente protetto, salvo un piccolo varco, la strada che viene dal bosco.  Per dare coraggio ai suoi compaesani, Min-nih cuce uno stendardo che unisce l’ideogramma del villaggio con tre cerchi (i tre samurai ; il simbolo è però disegnato in modo da alludere alla rappresentazione stilizzata di Topolino, simbolo della Disney). La bandiera è issata sul tetto della casa più alta, fra l’entusiasmo generale.

Topo-san4

Uno splendido squarcio di paesaggio di Sciarrone

Il giorno dopo, il piano di Topo-san inizia a dipanarsi. I tre samurai si recano nel covo dei banditi e, fingendosi contadini, offrono in segno di sottomissione una torta preparata dal fornaio del villaggio, farcita di soia piccante. I quattro briganti che l’hanno mangiata corrono a un ruscello per spegnere il bruciore e cadono nella trappola predisposta dai nostri eroi; sono quindi bastonati, legati e portati al villaggio.

Gam-bah cade nella provocazione e ordina un’immediata rappresaglia. Come previsto, decide un attacco a tenaglia sui due lati del villaggio apparentemente sguarniti. Il luogotenente attacca dalla parte dei campi di riso, ignorando che sono già stati allagati; lui e i suoi uomini sono disarcionati in acqua dai cavalli, chiusi in una grande rete, cucita dalle donne del villaggio, e presi prigionieri dai contadini, guidati da Ora-tzio. Il capo brigante, invece, attacca dalla parte del bosco; entra nel villaggio ma si trova intrappolato quand il varco alle sue spalle viene chiuso. Non solo i tre samurai, ma anche i contadini, fino ad allora pavidi, e perfino il cane randagio, compiono prodigi di valore. Topo-San affronta Gam-bah in duello, e stavolta è il malvagio a subire un’umiliante sconfitta, rimanendo in mutande. Anche gli altri briganti sono sconfitti e presi prigionieri. Topo-san e Pip-poh decidono di restare al villaggio, che da ora in poi vivrà in pace.

Topo-san5

La battaglia finale

Storia editoriale[]

La storia fu scritta da Goria nel 1993, col titolo I tre samurai, e avrebbe dovuto essere pubblicata l’anno seguente, come omaggio al quarantesimo anniversario del film di Kurosawa. Per realizzarla, lo sceneggiatore svolse un enorme lavoro di documentazione, soprattutto riguardo alle armi e alle tecniche di combattimento. Dopo che Sciarrone aveva già realizzato i disegni, la storia rimase nei cassetti di Topolino, e solo nel 2002 fu colorata e pubblicata.

Purtroppo, la redazione della rivista intervenne pesantemente sulla sceneggiatura, senza neanche informare l’autore. Molte battute che servivano a inquadrare storicamente la vicenda e ad approfondire la psicologia dei personaggi furono sostituite da altre anodine.[1] Particolarmente penalizzato fu il personaggio di Min-nih, con la soppressione di alcune sue affermazioni “femministe” e di due intere pagine, in cui la si vedeva opporsi coraggiosamente a Gam-bah, durante la prima incursione nel villaggio. Goria fu talmente amareggiato dalla vicenda, da non voler più collaborare con la Walt Disney.[2]

Rapporti con l’originale[]

La storia segue abbastanza fedelmente la trama del film di Kurosawa. Il cambiamento più importante è l’aver ridotto il numero dei samurai da sette a tre.

Topo-san riunisce le caratteristiche di tre personaggi: Kambei (le doti id stratega e il carattere disincantato), Kyuzo (l’abilità con la katana) e Katzushiro (l’amore per una ragazza del villaggio).

Pip-ho è invece ricalcato su Kikuchiyo, nel film interpretato magistralmente da Toshiro Mifune; come lui, ha origini contadine, è uno spaccone e un buffone, ma è fondamentalmente coraggioso, e ha un rapporto privilegiato coi bambini del villaggio.

Min-nih è ispirata a Shino, la ragazza vestita da uomo di cui si innamora Katzushiro, ma, per la sua personalità intraprendente e combattiva, si può considerare un personaggio originale.

La battaglia finale, che in Kurosawa vedeva numerosi morti da entrambe le parti, è invece, secondo i canoni Disney, del tutto incruenta. Anche il finale è meno amaro di quello del film, dove i tre samurai superstiti lasciavano il villaggio e riprendevano la loro esistenza senza scopo di ronin.

Edizioni italiane[]

La storia ha avuto molto successo all’estero ed  è stata tradotta in francese, tedesco, portoghese, olandese, greco e norvegese

Galleria[]

Topo-san6

La copertina brasiliana

Topo-san

La copertina francese, disegnata da Giorgio Cavazzano

Topo-san8

La copertina olandese











Note[]

  1. Ad esempio, la didascalia iniziale, da cui si capisce che nel Giappone del tempo violenze e saccheggi erano  quotidiani, è stata addolcita in “Una giornata apparentemente come tante altre” ; la frase di Topo-San a Gam-bah è stata sostituita da un più banale” Non contarci troppo”
  2. Si può fare un confronto tra la sceneggiatura originale e quella rimaneggiata sulla pagina web I tre samurai
Advertisement