- La leggenda di Papertù
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La leggenda di Papertù è una storia di Sauro Pennacchioli e Sandro Dossi, pubblicata per la prima volta sul numero 1686 di Topolino.
Trama[]
Papertù e Gastonotto sono gli unici due pretendenti rimasti al trono di Paperot, il cui castello sta ormai andando in rovina. Per risolvere definitivamente la questione, Gastonotto sfida Papertù alla salita sul Corno del Diavolo, alla sommità del quale si trova conficcata la spada che dà diritto al titolo di re. Papertù è convinto che non riuscirà mai a superare la prova, ma i nipotini, nonché scudieri, si offrono di allenarlo. Neppure Gastonotto però confida molto nelle sue capacità e chiede aiuto alla maga Ameliana; il Corno del Diavolo annulla infatti la buona sorte, unica forza su cui Gastonotto può contare. Ameliana lo rassicura e gli promette la vittoria; una promessa interessata perché la maga mira a diventare consigliera del futuro re e a prendere in mano le redini del paese. Il modo per garantire il successo a Gastonotto è mettere fuori gioco l’unico rivale e così avviene, perché il mattino della sfifda Papertù non si presenta. Gastonotto fallisce la salita al monte ma, essendo l'unico pretendente, acquisisce il regno.
Qui, Quo e Qua, umiliati dalla defezione dello zio, si allontanano ma, attraversando una palude, incontrano un rospo parlante: è Papertù, trasformato così da Ameliana. Per sciogliere l'incantesimo ci vuole un mago più potente di lei e i tre paperini con rospo al seguito si recano da Merchimede, mago di grande e immeritata fama: è infatti molto maldestro, pessimo cuoco e l'unica magia riuscitagli è un'armatura telecomandata. Questa armatura può però essere un momentaneo rimedio alla sfortuna di Papertù: sistemato alla plancia di comando sotto la visiera, anche se rospo potrà guidare l'armatura fino al rimedio che lo libererà: il bacio di una principessa. Anche le principesse scarseggiano nel regno: l'unica rimasta, Paperinevra, è al servizio di un drago scorbutico e ghiottone che non ha nessuna intenzione di liberarla. Quando arriva l'armatura, il drago se ne fa beffe, ma Paperinevra suggerisce il punto debole del bestione: soffre il solletico. L'armatura-Papertù infligge quindi tale tormento al drago e questi è costretto non solo a liberare la principessa, ma anche a fungere da mezzo di trasporto. Così Papertù, che nel frattempo ha ricevuto quale ricompensa il bacio di Paperinevra ed ha recuperato le sue sembianze papere, parte con la sua dama verso Paperot a dorso di drago.
Nel regno intanto sale il malcontento: Ameliana sta governando al posto del pigro Gastonotto e infligge continue tasse ai contadini; avvisata da Gennarino delle lamentele, si ripromette di 'rospizzare' anche i malcapitati sudditi, quando all'improvviso appare nel cielo Papertù con Paperinevra, trasportati dal drago. Ameliana comprende il pericolo e spedisce il riluttante Gastonotto al Corno del Diavolo, perché impedisca a Papertù di prendere la spada. I due paperi si affrontano, ma nessuno riesce ad estrarre la spada e stanno per arrendersi, quando Papertù, appoggiatosi casualmente al brando, lo piega a terra: la spada infatti è una leva che apre un cassetto e nel cassetto c'è la corona regale. Ameliana e Gennarino vengono scacciati, Gastonotto torna felicemente libero cittadino senza responsabilità, Paperinevra diventa regina e Qui, Quo e Qua cavalieri; ma anche Merchimede e il drago non se la passano male: si trasferiscono alla reggia per godere finalmente di una buona cucina.
Riferimenti[]
La letteratura inglese, e successivamente quella europea, è ricca di leggende riguardanti re Artù, mago Merlino e tutti i personaggi che ruotano loro intorno. Di tutto il ricchissimo materiale del ciclo arturiano, la storia disneyana prende sostanzialmente i nomi di alcuni dei personaggi e luoghi adattati alla famiglia papera e la proprietà della spada di conferire il regno a chi la estrarrà. Quindi Camelot diventa Paperot, Papertù è ovviamente Paperino-Artù, Gastonotto fa il verso a Sir Lancillotto, col quale però non condivide nulla, Merchimede è la versione pasticciona dell'austero Merlino e Ameliana è la più corrispondente al personaggio originale: Morgana (o Morgause), incantatrice e sorellastra di Artù, che mira alla rovina del sovrano.[1]
Curiosità[]
- Benché la localizzazione di Paperot non sia espressamente dichiarata, si potrà supporre - o almeno ciò non porta a contraddizioni - che la storia sia ambientata nell'Inghilterra medievale dell'Universo dei paperi, per analogia con il ciclo arturiano.
- Il personaggio di Paperinevra è molto simile, anche nell'abbigliamento, a quello di Francesca da Polenta, che compare nella storia Paolino Pocatesta e la bella Franceschina di Guido Martina e Giovan Battista Carpi.
Pubblicazioni italiane[]
- Topolino (1988)
- Cartonatoni Disney 20 - Io Amelia la strega che ammalia (1990)
- I Classici di Walt Disney (seconda serie) 193 (1992)
- Le Grandi Parodie Disney 43 - Pippo e i cavalieri della tavola rotonda (1996)
- Super Miti Mondadori 47 - Il Papero di Troia (2004)
- I Classici della Letteratura 8 - Topolino e i cavalieri della tavola rotonda (2006)
- I Classici della Letteratura (2a edizione) 21 - Topolino e i cavalieri della Tavola Rotonda (2013)
- Raccolta I classici di Walt Disney (seconda serie) 20
- Raccolta Topolino (libretto) 46
Note[]
- ↑ Vastissima la bibliografia; per un primo approccio si può consultare AA.VV., Il ciclo del Graal tra storia e favola, Roma, Il Minotauro, 1997.