Maggie Smith

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Maggie Smith nel 1970
Statuetta dell'Oscar Oscar alla miglior attrice 1970
Statuetta dell'Oscar Oscar alla miglior attrice non protagonista 1979

Dame Margaret Natalie Smith (Ilford, 28 dicembre 1934Londra, 27 settembre 2024[1][2]) è stata un'attrice britannica.

Tra le più apprezzate attrici cinematografiche britanniche, nel corso di una carriera durata per sette decenni ha accumulato numerosi riconoscimenti tra cui due Premi Oscar, tre Golden Globe (su dodici candidature),[3] cinque BAFTA, cinque Screen Actors Guild Award, quattro Emmy Award e un Tony Award.[4]

Nel 1970 ha vinto l'Oscar alla miglior attrice per la sua interpretazione ne La strana voglia di Jean, mentre nel 1979 ha vinto il medesimo premio come miglior attrice non protagonista per California Suite. I suoi altri ruoli per cui è stata candidata agli Oscar sono nei film Otello (1965), In viaggio con la zia (1972), Camera con vista (1986) e Gosford Park (2001). Negli anni novanta ha interpretato l'anziana Wendy Darling in Hook - Capitan Uncino (1991) di Steven Spielberg e Lady Hester Random in Un tè con Mussolini (1999) di Franco Zeffirelli. Negli anni duemila e duemiladieci ha continuato ad ottenere successo di pubblico con la sua interpretazione di Minerva McGranitt nella saga cinematografica di Harry Potter (2001-2011) e con quella di Violet Crawley, la contessa madre di Grantham, nella serie televisiva Downton Abbey (2010-2015) e nei due successivi film.

Maggie Smith nacque a Ilford (Essex) il 28 dicembre 1934 da Nathaniel Smith, professore di patologia all'Università di Oxford, e Margaret Hutton Little. Aveva due fratelli maggiori, i gemelli Alistair e Ian. Dopo aver frequentato la "Oxford School for Girl", studiò recitazione alla "Oxford Playhouse School". Nel 1959 entrò a far parte della più prestigiosa compagnia inglese, quella dell'Old Vic (di cui fu membro fino al 1963, anno dello scioglimento della compagnia), e negli anni seguenti si sarebbe distinta come superba interprete di opere classiche e contemporanee.

Cominciò la sua carriera ancora molto giovane a teatro, sui palcoscenici inglesi dell'Oxford Playhouse, facendosi in breve un buon nome come interprete shakespeariana. Trasferitasi negli Stati Uniti, oltre a continuare la sua attività sul palcoscenico, si dedicò esclusivamente al cinema.

Il suo debutto come attrice televisiva avvenne nel 1955 in uno show della BBC. Dopo alcune parti di poca importanza, nel 1958 ottenne il primo ruolo da protagonista nel film Senza domani di Seth Holt, che le valse la candidatura ai BAFTA Awards come miglior attrice debuttante. Da lì in poi il cinema le offrì parti sempre più importanti in celebri film. Nei primi anni sessanta interpretò ruoli secondari, ma incisivi, in I cinque ladri d'oro (1962) di Michael Truman, International Hotel (1963) di Anthony Asquith, accanto a Elizabeth Taylor e Richard Burton, e Il magnifico irlandese (1965) di Jack Cardiff, dove affiancò Rod Taylor e grazie al quale ottenne la seconda candidatura ai BAFTA.

Ma il ruolo che la consacrò definitivamente icona del cinema è quello di Desdemona in Otello (1965), film di grande successo dove affiancò Laurence Olivier. Acclamata dalla critica, ottenne la candidatura ai Golden Globe come miglior attrice e la prima delle sue tante candidature all'Oscar come miglior attrice non protagonista.

I due premi Oscar

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Dopo avere interpretato un'infermiera apparentemente ingenua, ma in realtà molto astuta, in Masquerade (1967) di Joseph L. Mankiewicz, accanto a Rex Harrison, Susan Hayward e Capucine, nel 1968 interpretò Milioni che scottano di Eric Till, accanto a Peter Ustinov, e nel 1969 fu la protagonista assoluta in La strana voglia di Jean di Ronald Neame, nei panni dell'anticonformista professoressa Jean Brodie. Per la sua intensa interpretazione, la Smith ottenne la candidatura ai Golden Globe, le venne assegnato il BAFTA Awards e vinse il primo Oscar come miglior attrice protagonista nel 1970.

La sua classe e le sue capacità di interprete vennero sempre più richieste da registi come George Cukor, che la volle per In viaggio con la zia (1972), che le valse la candidatura sia ai Golden Globe sia agli Oscar come miglior attrice protagonista. Seguirono poi Invito a cena con delitto (1976) di Robert Moore, con tra gli altri Peter Falk, e il giallo Assassinio sul Nilo (1978), diretto da John Guillermin e tratto da un romanzo di Agatha Christie, in cui recitò accanto a Peter Ustinov, Bette Davis, David Niven, Mia Farrow, Olivia Hussey e Angela Lansbury.

Nello stesso anno venne scelta per California Suite di Herbert Ross, commedia brillante suddivisa in vari capitoli. La Smith interpretò un'attrice nevrotica e lunatica - affiancata da Michael Caine - ruolo per cui si aggiudicò il suo secondo Oscar come miglior attrice non protagonista nel 1979. Ricevette inoltre il primo Golden Globe e un'ennesima candidatura ai BAFTA.

Anni ottanta e novanta

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Durante gli anni ottanta interpretò Scontro di titani (1981) di Desmond Davis, Quartet (1981) di James Ivory, Delitto sotto il sole (1982) di Guy Hamilton, tratto da un romanzo di Agatha Christie, Profumo di mare (1983) di Bryan Forbes, con David Niven e Art Carney, Pranzo reale (1984) di Malcolm Mowbray, in cui diede una interpretazione particolarmente ironica, e Camera con vista (1985) diretta da James Ivory, in cui interpretò Charlotte, dama di compagnia di Helena Bonham Carter, ruolo che le fece guadagnare un'altra candidatura all'Oscar e il secondo Golden Globe come miglior attrice. Il decennio si chiuse con La segreta passione di Judith Hearne (1987) di Jack Clayton (che l'aveva già diretta nel 1964 in Frenesia del piacere), affiancata da Bob Hoskins, per cui ricevette il BAFTA alla miglior attrice.

Nel 1990 vinse il Tony Award come miglior attrice per lo spettacolo teatrale Lettice and Lovage. Nel 1991 Steven Spielberg le affidò il ruolo di Wendy Darling nel film Hook - Capitan Uncino, affiancata da Dustin Hoffman, Robin Williams, Julia Roberts, Bob Hoskins e Glenn Close.

Ma venne soprattutto ricordata per la sua presenza nel celebre film Sister Act - Una svitata in abito da suora (1992) e nel sequel Sister Act 2 - Più svitata che mai (1993), in entrambi i quali interpretò la Madre Superiora del Convento, a fianco di Whoopi Goldberg nei panni di una scatenata (e improvvisata) suora.

Interpretò poi famosi film come Riccardo III (1995), Il club delle prime mogli (1996), Washington Square - L'ereditiera (1997), Amori e ripicche (1998) e chiuse il fortunato decennio diretta da Franco Zeffirelli in Un tè con Mussolini (1999), a fianco di Cher e di Judi Dench. Grazie a questo film vinse il suo settimo BAFTA Award.

Nel 2002 fu ancora candidata agli Oscar per Gosford Park (2001) di Robert Altman.

Nel nuovo millennio si fece apprezzare dalle nuove generazioni grazie all'interpretazione della professoressa Minerva McGranitt nella fortunata serie Harry Potter, in cui apparve per la prima volta in Harry Potter e la pietra filosofale (2001), seguito da Harry Potter e la camera dei segreti (2002), Harry Potter e il prigioniero di Azkaban (2004), Harry Potter e il calice di fuoco (2005), Harry Potter e l'Ordine della Fenice (2007), e Harry Potter e il principe mezzosangue (2009), che riuscì a completare malgrado fosse stata colpita da un cancro al seno. Riprese il ruolo nel conclusivo Harry Potter e i Doni della Morte - Parte 2 (2011). Il pubblico giovane la apprezzò nei panni della severa ma buona professoressa e ricevette ottime recensioni anche dalla critica.

Oltre alla saga di Harry Potter negli ultimi anni interpretò svariati film come La mia casa in Umbria (2003), che le fece guadagnare il suo primo Emmy Award come miglior attrice. Nel 2007 prese parte al film Becoming Jane - Il ritratto di una donna contro e nel 2010 recitò con Emma Thompson in Tata Matilda e il grande botto.

Anni duemiladieci

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Dal 2011 fece parte del cast della serie televisiva Downton Abbey nel ruolo di Violet, Contessa Madre di Grantham. Grazie a questa interpretazione ricevette due premi Emmy, nel 2011 e 2012, rispettivamente come migliore attrice non protagonista in una miniserie e migliore attrice non protagonista in una serie drammatica. Ottenne inoltre una candidatura al Golden Globe 2012, vinse il premio nel 2013, e una candidatura al BAFTA come miglior attrice non protagonista nel 2012. La serie conquistò un grande successo, registrando ascolti altissimi in tutto il mondo.

Sempre nel 2011 prestò la voce al personaggio di Lady Bluebury nel film d'animazione Gnomeo e Giulietta. Nel 2012 interpretò i film Marigold Hotel e Quartet, diretto da Dustin Hoffman, che le valse la candidatura ai Golden Globe quale miglior attrice in una commedia musicale. Nel 2015 prese parte al film The Lady in the Van di Nicholas Hytner, per il quale ottenne la candidatura al Golden Globe come miglior attrice in una commedia musicale e un'altra candidatura ai BAFTA come miglior attrice.

Nell'aprile del 2019, dopo dodici anni di assenza dalle scene, tornò a recitare a teatro nella pièce di Christopher Hampton A German Life, in scena al Bridge Theatre di Londra, in cui interpretò la segretaria di Joseph Goebbels, Brunhilde Pomsel. Sempre nel 2019 reinterpretò la contessa madre Violet nel film Downton Abbey, sequel dell'omonima serie televisiva.[5][6]

È morta il 27 settembre 2024 al Westminster Hospital di Chelsea, a Londra, all'età di 89 anni.[2]

Maggie Smith è stata sposata due volte: la prima nel 1967 con l'attore Robert Stephens, dal quale ha avuto due figli, Chris Larkin e Toby Stephens; entrambi hanno intrapreso la carriera di attori. Nel 1975 divorziò da Stephens[7] e nello stesso anno si risposò con il drammaturgo Beverley Cross, morto nel 1998.[8][9]

Nel 1988 le fu diagnosticata la Malattia di Basedow-Graves, ma in seguito ad un ciclo di radioterapia e di un intervento chirurgico, riuscì a guarire.[10] Nel 2007 le fu diagnosticato un tumore al seno, ma lei insistette per continuare a girare le sue scene in Harry Potter e il principe mezzosangue. Nel 2009 venne data la notizia della sua completa guarigione dalla malattia.[11]

Riconoscimenti

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  • BAFTA
    • 1958 – Candidatura alla migliore attrice debuttante per Senza domani
    • 1966 – Candidatura alla migliore attrice protagonista per Il magnifico irlandese
    • 1970 – Migliore attrice protagonista per La strana voglia di Jean
    • 1979 – Candidatura alla migliore attrice non protagonista per Assassinio sul Nilo
    • 1980 – Candidatura alla migliore attrice protagonista per California Suite
    • 1982 – Candidatura alla migliore attrice protagonista per Quartet
    • 1984 – Candidatura alla miglior attrice televisiva per All for Love
    • 1985 – Migliore attrice protagonista per Pranzo reale
    • 1987 – Migliore attrice protagonista per Camera con vista
    • 1989 – Migliore attrice protagonista per La segreta passione di Judith Hearne
    • 1989 – Candidatura alla miglior attrice televisiva per Talking Heads
    • 1993 – Candidatura alla miglior attrice televisiva per Screen Two
    • 1993 – Premio alla carriera
    • 1994 – Candidatura alla migliore attrice non protagonista per Il giardino segreto
    • 1996 – Premio speciale
    • 2000 – Migliore attrice non protagonista per Un tè con Mussolini
    • 2000 – Candidatura alla miglior attrice protagonista per David Copperfield
    • 2002 – Candidatura alla migliore attrice non protagonista per Gosford Park
    • 2012 – Candidatura alla miglior attrice televisiva non protagonista per Downton Abbey
    • 2016 – Candidatura alla migliore attrice protagonista per The Lady in the Van
  • Premio Emmy
    • 1993 – Candidatura alla miglior attrice protagonista in una mini-serie o film per la televisione per Improvvisamente l'estate scorsa
    • 2000 – Candidatura alla miglior attrice non protagonista in una mini-serie o film per la televisione per David Copperfield
    • 2003 – Miglior attrice protagonista in una mini-serie o film per la televisione per La mia casa in Umbria
    • 2010 – Candidatura alla miglior attrice protagonista in una mini-serie o film per la televisione per Capturing Mary
    • 2011 – Miglior attrice non protagonista in una mini-serie o film per la televisione per Downton Abbey
    • 2012 – Miglior attrice non protagonista in una serie drammatica per Downton Abbey
    • 2013 – Candidatura alla migliore attrice non protagonista in una serie drammatica per Downton Abbey
    • 2014 – Candidatura alla migliore attrice non protagonista in una serie drammatica per Downton Abbey
    • 2016 – Migliore attrice non protagonista in una serie drammatica per Downton Abbey

Doppiatrici italiane

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Nelle versioni in italiano delle opere in cui ha recitato, Maggie Smith è stata doppiata da:

  • Paola Mannoni in Pranzo reale, Il giardino segreto, Harry Potter e la pietra filosofale, Harry Potter e la camera dei segreti, Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, Harry Potter e il calice di fuoco, Harry Potter e l'Ordine della Fenice, Harry Potter e il principe mezzosangue, Downton Abbey (serie televisiva), Harry Potter e i Doni della Morte - Parte 2, Downton Abbey (film), Downton Abbey II - Una nuova era
  • Marzia Ubaldi in Il club delle prime mogli, Gosford Park, I sublimi segreti delle Ya-Ya sisters, Quartet (film 2012), My Old Lady, The Lady in the Van, Un tè con le regine - Quattro attrici si raccontano
  • Maria Pia Di Meo in Scontro di titani, Delitto sotto il sole, Hook - Capitan Uncino, La famiglia omicidi, The Miracle Club
  • Gabriella Genta in Otello, Sister Act - Una svitata in abito da suora, Riccardo III
  • Alina Moradei in Profumo di mare, Washington Square - L'ereditiera, Tata Matilda e il grande botto
  • Sonia Scotti in Un tè con Mussolini, Last September, La mia casa in Umbria
  • Claudia Giannotti in Camera con vista, Ladies in Lavender
  • Micaela Giustiniani in International Hotel
  • Fiorella Betti in Masquerade
  • Anna Miserocchi in La strana voglia di Jean
  • Isa Bellini in In viaggio con la zia
  • Valeria Valeri in Invito a cena con delitto
  • Flaminia Jandolo in Assassinio sul Nilo
  • Ada Maria Serra Zanetti in California Suite
  • Silvia Monelli in Quartet (film 1981)
  • Eva Ricca in Il missionario
  • Paola Piccinato in La segreta passione di Judith Hearne
  • Solvejg D'Assunta in Sister Act 2 - Più svitata che mai
  • Angiolina Quinterno in Amori e ripicche
  • Rita Savagnone in Becoming Jane - Il ritratto di una donna contro
  • Daniela Debolini in Il segreto di Green Knowe
  • Aurora Cancian in Marigold Hotel
  • Ludovica Modugno in Ritorno al Marigold Hotel
  • Angiola Baggi in Un bambino chiamato Natale

Da doppiatrice è sostituita da:

Commendatore dell'Ordine dell'Impero Britannico - nastrino per uniforme ordinaria
Dama di Commenda dell'Ordine dell'Impero Britannico - nastrino per uniforme ordinaria
Membro dell'Ordine dei Compagni d'Onore - nastrino per uniforme ordinaria
«Per i servizi all'arte drammatica.»
— 14 giugno 2014[14][15][16]
  1. ^ (EN) Adam Bernstein, Maggie Smith, ebullient scene-stealer of stage and screen, dies at 89, in Washington Post, 27 settembre 2024. URL consultato il 27 settembre 2024.
  2. ^ a b Addio a Maggie Smith, leggenda del cinema e del teatro inglese, su ansa.it, 27 settembre 2024. URL consultato il 28 settembre 2024.
  3. ^ (EN) Maggie Smith - Golden Globes, su goldenglobes.com. URL consultato il 28 settembre 2024.
  4. ^ (EN) 1990 / Actress (Play), su tonyawards.com. URL consultato il 28 settembre 2024.
  5. ^ (EN) Chris Wiegand, Maggie Smith returns to theatre to play Goebbels’ secretary Brunhilde Pomsel, in The Guardian, 13 febbraio 2019. URL consultato il 6 aprile 2019.
  6. ^ (EN) Andrew Gans, Maggie Smith Returns to London Stage April 6 in Christopher Hampton’s A German Life, su Playbill, Sat Apr 06 00:00:00 EDT 2019. URL consultato il 6 aprile 2019.
  7. ^ (EN) Exclusive: Downton Abbey's Maggie Smith and how she became the dame who shuns fame, su mirror.co.uk, 13 febbraio 2016. URL consultato il 28 settembre 2024.
  8. ^ (EN) Michael Coveney, Maggie Smith: A Bright Particular Star, Victor Gollancz Ltd., settembre 1992, ISBN 978-0-575-05188-1. URL consultato il 28 settembre 2024.
  9. ^ (EN) Dame Maggie Smith has no plans to retire from Downton, su telegraph.co.uk, 19 febbraio 2013. URL consultato il 28 settembre 2024.
  10. ^ (EN) THERE IS NOTHING LIKE THIS DAME, su nytimes.com, 18 marzo 1990. URL consultato il 28 settembre 2024.
  11. ^ (EN) Dame Maggie Smith reveals Harry Potter breast cancer treatment struggle, su telegraph.co.uk, 5 ottobre 2009. URL consultato il 28 settembre 2024.
  12. ^ Viewing Page 9 of Issue 44999, su london-gazette.co.uk, 30 dicembre 1969. URL consultato il 22 maggio 2012.
  13. ^ Viewing Page 7 of Issue 51981, su london-gazette.co.uk, 29 dicembre 1989. URL consultato il 22 maggio 2012.
  14. ^ Kirsty McCormack, Dame Maggie Smith to be made a Companion of Honour by the Queen, su Daily Express, 13 giugno 2014. URL consultato il 13 giugno 2014.
  15. ^ Theatrical artists in The Queen's Birthday Honours 2014, in londontheatre.co.uk, 14 giugno 2014. URL consultato il 15 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 1º luglio 2014).
  16. ^ Downton Abbey star Dame Maggie Smith honoured, in itv.com, 13 giugno 2014. URL consultato il 15 giugno 2014.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Predecessore Oscar alla miglior attrice Successore
Katharine Hepburn
per Il leone d'inverno
&
Barbra Streisand
per Funny Girl
1970
per La strana voglia di Jean
Glenda Jackson
per Donne in amore

Predecessore Oscar alla miglior attrice non protagonista Successore
Vanessa Redgrave
per Giulia
1979
per California Suite
Meryl Streep
per Kramer contro Kramer
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