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Il tamburo di latta (film)

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Il tamburo di latta
David Bennent in una scena del film
Titolo originaleDie Blechtrommel
Lingua originaletedesco, italiano, polacco, ebraico, russo
Paese di produzioneGermania Ovest, Francia, Jugoslavia, Polonia
Anno1979
Durata142 min e 162 min
Rapporto1,66:1
Generedrammatico
RegiaVolker Schlöndorff
SoggettoGünter Grass (omonimo romanzo)
SceneggiaturaJean-Claude Carrière, Franz Seitz, Volker Schlöndorff, Günter Grass
ProduttoreFranz Seitz
Casa di produzioneFranz Seitz Film, Bioskop Film, Artémis Film, Hallelujah Film, GGB-14, Argos Films, Jadran Film, Film Polski
Distribuzione in italianoUnited Artists Europa (1980)
FotografiaIgor Luther
MontaggioSuzanne Baron
Effetti specialiGeorges Jaconelli
MusicheMaurice Jarre
ScenografiaPiotr Dudzinski, Zeljko Senecic
CostumiDagmar Niefind, Inge Heer, Yoshy Yabara
TruccoRino Carboni, Alfredo Tiberi
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Il tamburo di latta (Die Blechtrommel) è un film del 1979 diretto da Volker Schlöndorff, tratto dall'omonimo romanzo di Günter Grass, vincitore della Palma d'oro come miglior film al 32º Festival di Cannes.[1]

Il film racconta la storia di Oskar, narratore in prima persona, che per protesta contro il mondo degli adulti si rifiuta di crescere a partire dal giorno del suo terzo compleanno, quando riceve in regalo un tamburo di latta. Dotato di un'intelligenza superiore e cinica, Oskar racconta la sua storia personale e familiare a Danzica, intrecciata con quella della Germania nel periodo compreso tra la fine della prima guerra mondiale e la fine della seconda guerra mondiale.

Nel suo corpo di bambino di 3 anni, asociale, problematico e sempre accompagnato dal suo tamburo di latta, Oskar vive varie esperienze tra cui, ad esempio, la morte di sua madre Agnes, intrappolata in un matrimonio con un uomo che non ama e disperata per la stranezza e la violenza innata del figlio. O, ancora, la morte di suo zio (nonché presunto padre) Jan Bronski e quella del suo odiato padre Alfred, morti delle quali Oskar è indirettamente responsabile. Venuti meno tutti i suoi legami familiari, eccezion fatta per la nonna Anna e il suo presunto fratellastro/figlio con la sua matrigna Maria, Oskar decide alla fine di seppellire il suo tamburo di latta col suo padre putativo e di riprendere la crescita fisica.

Riconoscimenti

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  1. ^ (EN) Awards 1979, su festival-cannes.fr. URL consultato il 19 marzo 2016.

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN316753721 · GND (DE4313438-5 · J9U (ENHE987007369788105171
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