Vai al contenuto

Diocesi di Gurk

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Diocesi di Gurk
Dioecesis Gurcensis
Chiesa latina
Suffraganea dell'arcidiocesi di Salisburgo
 
Stemma della diocesi Mappa della diocesi
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Collocazione geografica
Collocazione geografica della diocesi
 
VescovoJosef Marketz
Vicario generaleJohann Sedlmaier
Presbiteri237, di cui 198 secolari e 39 regolari
1.537 battezzati per presbitero
Religiosi46 uomini, 167 donne
Diaconi59 permanenti
 
Abitanti562.230
Battezzati364.300 (64,8% del totale)
StatoAustria
Superficie9.536 km²
Parrocchie336 (21 vicariati)
 
Erezione6 marzo 1071
Ritoromano
CattedraleSanti Pietro e Paolo
ConcattedraleSant'Emma
Santi patroniSant'Emma
IndirizzoMariannengasse 2, A-9021 Klagenfurt, Österreich
Sito webwww.kath-kirche-kaernten.at
Dati dall'Annuario pontificio 2022 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Austria
La concattedrale di Sant'Emma a Gurk.
La basilica minore di Santa Maria di Loreto di Sankt Andrä.
La basilica-santuario di Maria Luggau a Lesachtal.

La diocesi di Gurk (in latino Dioecesis Gurcensis) è una sede della Chiesa cattolica in Austria suffraganea dell'arcidiocesi di Salisburgo. Nel 2021 contava 364.300 battezzati su 562.230 abitanti. È retta dal vescovo Josef Marketz.

La diocesi comprende lo stato federato austriaco della Carinzia.

Sede vescovile è la città di Klagenfurt, dove si trova la cattedrale dei Santi Pietro e Paolo. A Gurk sorge la concattedrale di Sant'Emma. Nella diocesi si trovano due basiliche minori: la basilica di Santa Maria di Loreto a Sankt Andrä, e la basilica-santuario di Maria Luggau a Lesachtal.[1]

Il territorio si estende su 9.536 km² ed è suddiviso in 336 parrocchie raggruppate in 21 decanati.

In tarda epoca romana sul territorio dell'odierna diocesi di Gurk esistevano due sedi episcopali, Teurnia e Virunum. La ricristianizzazione della regione, dopo le invasioni degli Slavi, fu opera di missionari giunti da Salisburgo e da Aquileia. Agli inizi del IX secolo Carlo Magno assegnò la Carinzia alle cure degli arcivescovi di Salisburgo.

Data la lontananza e le difficoltà di comunicazione tra Salisburgo e la Carinzia, a partire dalla metà circa dell'VIII secolo gli arcivescovi inviarono in questa regione dei corepiscopi per una maggiore efficacia dell'opera di evangelizzazione. Il primo di questi fu il monaco irlandese san Modesto che pose la sua sede nei pressi dell'antica Virunum (oggi Maria Saal), dove costruì la chiesa di Santa Maria in Solio.

Dopo un secolo circa di abbandono, l'arcivescovo Gebhard (1060-1088) nominò nuovamente un vescovo per la Carinzia, con sede non più a Maria-Saal, ma a Gurk, località più centrale rispetto alla sede precedente, dove Gebhard istituì di fatto una nuova diocesi.[2]

Per questa nuova istituzione, Gebhard ottenne l'autorizzazione di papa Alessandro II il 21 marzo 1070[3] e quella dell'imperatore Enrico IV il 4 febbraio 1072[4]. Il 6 maggio successivo il primo vescovo, Günther von Krappfeld, ricevette la consacrazione episcopale nella chiesa di St. Marien di Gurk dalle mani dell'arcivescovo Gebhard, coadiuvato da Altwin di Bressanone e Ellenhard di Frisinga.[5]

Questa diocesi, come quelle di Seckau, Chiemsee e Lavant (oggi arcidiocesi di Maribor), erano diocesi "proprie" dell'arcivescovo di Salisburgo (in tedesco: Salzburger Eigenbistumer[6]), ossia diocesi fondate dagli arcivescovi salisburghesi all'interno del vasto territorio della loro arcidiocesi, i quali nominavano direttamente i vescovi e li intronizzavano nelle rispettive sedi. La diocesi di Gurk non aveva un territorio definito, non esisteva un capitolo dei canonici e nemmeno una vera e propria cattedrale, se non la piccola chiesa di St. Marien, che era appartenuta al monastero fondato da sant'Emma.

Il vescovo Hiltebold istituì nel 1124 il capitolo dei canonici, e il 17 luglio 1131 ottenne dall'arcivescovo Corrado una delimitazione più precisa del proprio territorio, costituito dalle vallate del Gurk e del Metnitz e dal versante settentrionale della vallata del Glan.[7] Il vescovo Roman diede avvio, verso il 1140, ai lavori di costruzione della cattedrale, che fu ultimata verso il 1200; nel 1174 vi furono trasferite le reliquie di sant'Emma. Lo stesso Roman portò a termine la costruzione del castello di Straßburg, residenza dei vescovi di Gurk.

Fu durante l'episcopato di Roman che il capitolo dei canonici della cattedrale cercò invano di imporsi nella nomina dei vescovi di Gurk, producendo anche falsi diplomi. Iniziò in questo periodo una lunga contesa tra vescovi e capitolo di Gurk da una parte e arcivescovi di Salisburgo dall'altra sul diritto di nomina dei vescovi di Gurk. Il 29 settembre 1199 il re Filippo di Svevia confermò i diritti degli arcivescovi di Salisburgo[8]; il capitolo ricorse allora alla Santa Sede. La controversia proseguì per tutta la prima parte del XIII secolo, anche con il concorso delle armi, finché l'8 ottobre 1232 fu raggiunto un accordo: il vescovo di Gurk sarebbe stato eletto dal capitolo dei canonici della cattedrale su una terna di nomi decisa dall'arcivescovo di Salisburgo.[9] Questo accordo rimase in vigore, almeno teoricamente, fino al 1535, ma già nel corso del XIV e del XV secolo sia i papi sia gli Asburgo intervennero in più occasioni per imporre il proprio candidato.

In questa controversia, uno dei momenti più critici fu quello che seguì la morte del vescovo Ernst Auer (27 marzo 1432): il capitolo, sostenuto dagli Asburgo, elesse Lorenz von Lichtenberg, mentre l'arcivescovo presentò Hermann Gnas. Il papa, chiamato a fare da arbitro nella disputa, nominò un altro vescovo, Johann Schallermann, prevosto della cattedrale di Bressanone. Il concilio di Basilea, al quale si rivolsero i due esclusi, confermò la decisione del papa nel 1435.[10]

Il 25 ottobre 1535 fu raggiunto un nuovo accordo sulla nomina dei vescovi di Gurk, che rimase in vigore fino al 1918: i vescovi di Gurk sarebbero stati scelti dall'imperatore, ma dopo due nomine imperiali, sarebbe seguita una nomina fatta dagli arcivescovi di Salisburgo, previa approvazione dell'imperatore; il tutto con esclusione dei diritti della Santa Sede.[11]

Nella seconda metà del XVI secolo i vescovi Urban Sagstetter (1556-1573) e Christoph Andreas von Spaur (1573-1601) si impegnarono attivamente per combattere le infiltrazioni luterane nella diocesi e per attuare i decreti di riforma del concilio di Trento.

Nel 1775 la diocesi ampliò il proprio territorio con l'aggiunta del distretto di Millstatt am See, sottratto all'arcidiocesi di Salisburgo.[12]

Le riforme in campo ecclesiastico introdotte dall'imperatore Giuseppe II alla fine del Settecento portarono nel 1786 a una riorganizzazione della geografia ecclesiastica della parte meridionale dei territori asburgici. La diocesi di Gurk ampliò notevolmente il proprio territorio con i territori di Gmünd, Tainach e Friesach, che facevano parte dei vicariati dell'alta e della bassa Carinzia dell'arcidiocesi di Salisburgo. Inoltre, a sud, incorporò importanti porzioni di territorio sottratte alle arcidiocesi di Gorizia e di Lubiana. Nell'ambito di questa riforma, nel 1787 la sede vescovile fu trasferita da Gurk a Klagenfurt.[12]

Tutti questi cambiamenti furono attuati durante l'episcopato di Franz Xaver von Salm-Reifferscheidt-Krautheim (1784-1822). Questo vescovo, l'ultimo di estrazione nobile, riaprì il seminario vescovile nel 1801, dopo che era stato chiuso da Giuseppe II; fece redigere una mappatura completa dei decanati della diocesi; ricostruì il castello di Straßburg e fece costruire il nuovo palazzo vescovile di Klagenfurt. Durante le guerre napoleoniche, incoraggiò i suoi fedeli alla resistenza patriottica contro gli invasori.

Il 20 maggio 1857 la diocesi inglobò le parrocchie della Carinzia che facevano parte della diocesi di Lavant, la cui sede fu trasferita contestualmente a Maribor in Slovenia. Fu in questa occasione che Sankt Andrä, sede dei vescovi di Lavant, entrò a far parte della diocesi di Gurk.

Al termine della prima guerra mondiale, porzioni minori della diocesi si trovarono oltreconfine in Italia e in Jugoslavia. Nel 1923 ai vescovi di Lavant furono date in amministrazione le parrocchie della diocesi di Gurk in territorio jugoslavo nella valle del Mies, mentre agli arcivescovi di Lubiana le parrocchie jugoslave del Seeland; questi territori furono definitivamente persi dalla diocesi austriaca nel 1964. Il 20 febbraio 1933, in forza della bolla Quo Christifideles di papa Pio XI, Gurk cedette il decanato di Tarvisio all'arcidiocesi di Udine.

Con la prima guerra mondiale era decaduta anche la dinastia degli Asburgo, cosa che portò alla modifica della normativa sulla nomina dei vescovi di Gurk. Un decreto della Congregazione Concistoriale del 6 maggio 1920 decise che d'ora in avanti la nomina sarebbe stata fatta dal papa su una terna proposta dagli arcivescovi di Salisburgo. Questa norma fu tuttavia applicata la prima volta solamente nel 1945. Infatti, l'ultimo vescovo nominato dall'imperatore Francesco Giuseppe, Adam Hefter, rimase in carica fino al 1939, quando, per le sue posizioni filo-naziste, fu costretto a dimettersi. La seconda guerra mondiale impedì la nomina di un nuovo vescovo fino al 1945.

Cronotassi dei vescovi

[modifica | modifica wikitesto]

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

La diocesi nel 2021 su una popolazione di 562.230 persone contava 364.300 battezzati, corrispondenti al 64,8% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1950 430.000 500.000 86,0 531 392 139 809 171 543 329
1970 450.516 526.830 85,5 438 320 118 1.028 146 574 333
1980 461.768 537.667 85,9 384 278 106 1.202 127 511 337
1990 467.650 542.000 86,3 328 240 88 1.425 10 106 437 337
1999 443.921 564.237 78,7 291 207 84 1.525 30 97 343 337
2000 442.801 563.925 78,5 284 203 81 1.559 30 91 356 337
2001 441.287 550.590 80,1 277 197 80 1.593 30 96 310 337
2002 440.095 561.126 78,4 287 208 79 1.533 39 98 312 337
2003 438.878 559.404 78,5 265 194 71 1.656 38 91 231 337
2004 436.795 558.006 78,3 264 194 70 1.654 38 90 292 337
2006 414.699 559.621 74,1 261 191 70 1.588 38 81 296 337
2013 387.619 557.773 69,5 243 188 55 1.595 49 65 244 336
2016 381.000 557.641 68,3 285 239 46 1.336 58 57 206 336
2019 363.505 560.983 64,8 240 198 42 1.514 65 50 191 336
2021 364.300 562.230 64,8 237 198 39 1.537 59 46 167 336
  1. ^ Diocese of Gurk, su gcatholic.org, 18 novembre 2021. URL consultato il 18 novembre 2021.
  2. ^ Aubert, vol. XXII, col. 1510.
  3. ^ August von Jaksch, Monumenta historica ducatus Carinthiae. Geschichtliche Denkmäler des Herzogthumes Kärnten, vol. I: Die Gurker Geschichtsquellen 864-1232, Klagenfurt, 1896, p. 68, nº 27.
  4. ^ August von Jaksch, Monumenta historica ducatus Carinthiae, vol. I, p. 74, nº 30.
  5. ^ Bishop Günther von Krappfeld, su catholic-hierarchy.org, 18 novembre 2021. URL consultato il 18 novembre 2021.
  6. ^ Manfred Heim, Salzburger Eigenbistumer, Historisches Lexikon Bayerns, edizione online.
  7. ^ August von Jaksch, Monumenta historica ducatus Carinthiae, vol. I, p. 97, nº 61.
  8. ^ August von Jaksch, Monumenta historica ducatus Carinthiae, vol. I, p. 277, nº 375.
  9. ^ August von Jaksch, Monumenta historica ducatus Carinthiae, vol. I, p. 418, nº 538.
  10. ^ Aubert, vol. XXII, col. 1515.
  11. ^ Aubert, vol. XXII, col. 1514.
  12. ^ a b Aubert, vol. XXII, col. 1516.
  13. ^ Non ricevette mai gli ordini sacri; morì pochi giorni dopo aver contratto il matrimonio, per il quale aveva rinunciato a tutti i suoi benefici ecclesiastici (le diocesi di Gurk e di Augusta e l'arcidiocesi di Trento).
  14. ^ Già vescovo di Passavia, fu nominato anche vescovo di Gurk; il papa lo autorizzò a mantenere la sede bavarese a patto che ogni anno visitasse la diocesi austriaca.
  15. ^ Nominato vescovo titolare di Marciana.
  16. ^ Dal 28 giugno 2019 al 3 dicembre 2019 è stato amministratore apostolico Werner Freistetter, ordinario militare in Austria.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN140214434 · LCCN (ENn88092637 · GND (DE1084361124 · J9U (ENHE987007570615805171
  Portale Diocesi: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di diocesi