- "Essi levarono sorpresi lo sguardo, perché Saruman era giunto senza alcun rumore: videro allora affacciata al balcone una figura che li guardava. Era un vecchio avviluppato in un grande manto dal colore difficilmente discernibile, poiché mutava ogni volta che si spostavano gli occhi o ch'egli si muoveva. Aveva un viso lungo, dalla fronte alta, ove due occhi profondi, ch'era impossibile scandagliare, parevano ora gravi e benevoli, e un po' stanchi. Capelli e barba erano bianchi, ma intorno alle labbra e alle orecchi si scorgeva ancora qualche ciocca nera."
- —Il Signore degli Anelli, libro III, cap. X, "La Voce di Saruman".
Saruman, conosciuto anche coi nomi di Curunir o Curumo, fu un Ainur appartenente alla stirpe dei Maiar che servivano Aulë che visse in Arda fino alla fine della Terza Era. Fu uno degli Istari, i Maiar inviati dai Valar ad assistere i Popoli Liberi della Terra di Mezzo, e ne divenne il capo con il titolo di Saruman il Bianco.
Fu inoltre a capo del Bianco Consiglio e, dopo aver a lungo viaggiato nella Terra di Mezzo orientale, si stabilì nell'antica fortezza Isengard, nella torre di Orthanc. Inizialmente di animo puro, dopo aver studiato troppo a lungo le arti del Nemico, ne venne corrotto e divenne un alleato di Sauron anche se in realtà aveva l'obiettivo di sconfiggerlo e sostituirsi all'Oscuro Signore.
Durante la Guerra dell'Anello tradì entrambe le fazioni costituendo un proprio esercito di Uruk-hai (una nuova razza di orchi da lui creata) e cercò di impadronirsi dell'Unico Anello, ma venne sconfitto dagli Ent, furiosi per la distruzione dei loro alberi. In seguito abbandonò Isengard e giunse nella Contea dove con il nome di Sharkey cercò di rovinarla irrimediabilmente per vendicarsi degli Hobbit che avevano causato la sua rovina.
Tuttavia i suoi piani furono sventati da Frodo e i suoi compagni che sconfissero i Ruffiani e raggiunsero Saruman a Casa Baggins dove aveva stabilito la sua dimora; lì lo stregone trovò la morte per mano del suo servo Grima Vermilinguo il 3 Novembre 3019 TE.
Nomi e etimologia[]
Quando viveva a Valinor il suo nome in Quenya era Curumo, che significa "Essere assai abile".
Quando di nuovo durante la Terza Era, giunse nella Terra di Mezzo divenne noto in Sindarin con il nome di Curunír' Lân, poi abbreviato in Curunír, che è la traslitterazione del suo nome in Quenya.In seguito divenne noto in Ovestron con il nome di Saruman che significa "Colui che è astuto/abile". In virtù della sua condizione di Capo degli Istari e del Bianco Consiglio, Saruman divenne anche noto con i soprannomi de "il Bianco", in virtù anche della sua abitudine di vestirsi con una veste bianca, e il Saggio.
Dopo il suo tradimento dei Popoli Liberi, i suoi servitori Orchi, Uruk-hai e Mezzorchi che vivevano ad Isengard, presero l'abitudine di chiamarlo Sharkey una parola che deriva da una commistione tra l'Orkish e l'Ovestron e starebbe a significare "Vecchio Capo" o, in maniera più colloquiale e affettuosa, "Vecchiardo".
Sempre dopo l'abbandono della causa dei Popoli Liberi, Saruman prese anche a farsi chiamare con i nomi di Saruman il Multicolore, in contrapposizione alla precedente condizione di Bianco, e Creatore degli Anelli, quest'ultimo a sottintendere che probabilmente aveva avviato in proprio degli esperimenti per produrre degli Anelli Magici sul modello degli Anelli del Potere.
In una versione tarda e incompiuta del legendarium, Saruman è uno dei Cinque Guardiani inviata dai Valar a protezione dei Primogeniti con il nome di Tarindor che significa letteralmente "Colui che è molto Saggio".[1]
Descrizione[]
Aspetto e carattere[]
Dalle descrizioni di Saruman che troviamo ne Il Signore degli Anelli, apprendiamo che egli si presentava come un uomo assai alto, con il viso lungo, la fronte alta e degli occhi neri e profondi impossibili da scandagliare per l'interlocutore ma che vedevano tutto e frugavano nell'animo di chi gli stava davanti. Aveva la barba e i capelli bianchi, ma in origine dovevano essere stati neri.
Inizialmente Saruman si può dire che somigliasse a Gandalf non solo nell'aspetto, ma anche nel portamento; tuttavia, a differenza di Gandalf, egli aveva un carattere orgoglioso, persino altezzoso in un certo senso, ed in questo egli era più simile a Sauron. Saruman si considerava il più potente degli Istari, e provava un malcelato disprezzo per Radagast il Bruno (da lui considerato uno sciocco), e preferiva la compagnia degli Elfi e dei Saggi, tenendo in bassa considerazione gli Uomini Mediani.
Si rese tuttavia conto del potere di Gandalf, dapprima considerandolo come un suo pari arrivando poi, con grande angoscia, a considerarlo superiore e a provare invidia e gelosia. Benché non ne avesse alcun motivo, Saruman divenne paranoico e cominciò a credere che Gandalf tramasse contro di lui per sostituirlo come capo degli Istari e del Bianco Consiglio, e in base a questa sua paranoia prese a sabotare ogni iniziativa di Gandalf, sebbene non apertamente e in maniera sottile, anche a costo di andare contro gli interessi dei Popoli Liberi della Terra di Mezzo. Era inoltre conscio del fatto che Círdan il Carpentiere avesse affidato a Gandalf l'Anello Narya, e prese ciò come un affronto, contribuendo ad alimentare la sua paranoia e l'odio per Gandalf.
Almeno inizialmente Saruman era fedele alla propria missione di sconfiggere Sauron, e credeva che la sua opera servisse ad impedire il ritorno dell'Oscurità nella Terra di Mezzo; tuttavia lo studio delle arti del Nemico, unito al suo orgoglio e alla propria invidia per Gandalf, con il tempo lo corruppe tanto da fargli perdere il senso della sua missione e a trasformarlo in un traditore della causa che aveva servito. Egli si mise in testa di sostituirsi allo stesso Sauron come tiranno della Terra di Mezzo, e questo fu uno dei motivi che lo portò a cercare spasmodicamente l'Unico Anello.
Il tradimento non fu improvviso, ma graduale e alimentato dallo stesso Sauron, il quale utilizzò a suo vantaggio la brama di potere di Saruman, assieme alla sua ammirazione delle proprie arti e l'invidia che provava per Gandalf come strumenti di controllo, fino al punto che lo Stregone si convinse che non avrebbe potuto intraprendere nessun'altra strada e che ormai fosse troppo tardi per pentirsi delle sue azioni. Ormai totalmente corrotto, alla fine lo Stregone credeva unicamente alle proprie parole e alle menzogne di Sauron, e ciò gli impedì di cogliere l'ultima possibilità di redenzione offertagli da Gandalf, poiché si era reso conto di essere definitivamente scaduto nei confronti di quello che considerava il proprio rivale, e l'amarezza e la rabbia provate in questo portarono il suo cuore a chiudersi, incolpando ancora di più Gandalf delle proprie disgrazie.
Poteri e abilità[]
In quanto servitore di Aulë, come lo era stato anche Sauron all'inizio, Saruman apparteneva dunque alla più potente stirpe dei Maiar ed era anche quello che possedeva il potere più grande dell'ordine degli Istari, anche se non era il più saggio. Oltre ai suoi grandi poteri magici Saruman era fortificato dall'immensa conoscenza di praticamente tutto lo scibile di Arda, soprattutto per quanto riguardava le scienze e le arti.
Sembra anche che avesse la facoltà di travisare il proprio aspetto, cosa che gli permetteva di aggirarsi non visto per le varie terre della Terra di Mezzo.
L'arma più potente dello Stregone era però la sua voce, che probabilmente possedeva qualche influsso magico, con la quale aveva la capacità di influenzare le menti degli altri ed era in grado di instillare nella mente dell'interlocutore idee che sembravano essere state originate dallo stesso quando in realtà erano frutto della mente dello stregone.
Biografia[]
L'arrivo nella Terra di Mezzo e i viaggi nell'est[]
Curunìr era un Ainur della stirpe dei Maiar che inizialmente serviva il Vala Aulë, per questo motivo mostrò sempre grande interesse per gli artefatti tecnologici e magici. Dopo che i Valar compresero la minaccia di Sauron per i popoli della Terra di Mezzo, decisero di inviare gli Istari durante la Terza Era per aiutarli nella loro lotta contro l'Oscuro Signore.
Siccome Curunìr era tra i cinque Istari considerato il più potente e il più saggio egli fu riconosciuto come Capo degli Stregoni e successivamente anche del Bianco Consiglio, nonostante Galadriel avesse fatto pressioni affinché questo ruolo spettasse a Gandalf.
Durante la sua permanenza nella Terra di Mezzo egli viaggiò diverse volte nei territori dell'est e divenne un profondo studioso delle arti del Nemico. Mentre gli Elfi continuarono a riferirsi a lui con il suo nome in Quenya, egli divenne noto tra gli Uomini col nome di Saruman.
La ricerca dell'Anello del Potere[]
Per approfondire, vedi la voce Attacco a Dol Guldur (2941 TE). |
Dopo che Sauron venne sconfitto dall'Ultima Alleanza, l'Anello del Potere andò perduto e per migliaia di anni non se ne seppe più nulla. Tuttavia Saruman, in segreto, avviò una spasmodica ricerca dell'Anello per ottenerlo per sé e sfruttarne l'immenso potere. Nel 2759 TE Saruman ottenne dal Sovrintendente di Gondor allora regnante il permesso di occupare la fortezza di Isengard e farne la sua dimora personale, promettendo in cambio di difendere i confini occidentali di Rohan dagli Uomini del Dunland.
Saruman fece dunque di Orthanc la sua base per le operazioni di ricerca dell'Anello, sguinzagliando i suoi agenti per tutta la Terra di Mezzo e facendo esplorare tutto il percorso dell'Anduin. Fu probabilmente durante queste ricerche che i servi di Saruman ritrovarono il corpo di Isildur nei pressi dei Campi Iridati: il corpo del Re aveva ancora indosso l'Elendilmir e la catena d'oro con la quale portava l'Anello; questi oggetti vennero recuperati e nascosti in una stanza blindata ad Orthanc, mentre le ossa furono probabilmente distrutte.
Tuttavia questa ossessione di Saruman di possedere l'Unico Anello fu anche la sua rovina: benché il suo obbiettivo rimanesse quello di sconfiggere Sauron egli fu pian piano corrotto dallo studio delle sue arti e cominciò a maturare il desiderio di sostituirsi all'Oscuro Signore. Ciò potrebbe spiegare la sua riluttanza ad attaccare Dol Guldur quando Sauron vi insediò la sua residenza nelle vesti del Negromante.
Quando tuttavia seppe che gli Spettri dell'Anello stavano sondando il fiume in cerca dell'artefatto diede il suo consenso di attaccare la fortezza e nel 2941 TE il Bianco Consiglio al completo prese d'assalto Dol Guldur scacciandone Sauron, che tuttavia riparò a Mordor dove nel frattempo stava ricostruendo la sua torre di Barad-dûr.
Inoltre Saruman aveva anche trovato il Palantír di Orthanc, da tempo dimenticato, e lo usò per apprendere molte cose ma anche per mettersi in contatto con Sauron. Inoltre, insospettito dall'interesse di Gandalf per gli Hobbit, cominciò a dirigere le sue attenzioni verso la Contea. Nel triennio tra il 3015 e il 3018 TE, Saruman inviò molti agenti a Brea e nella Contea stessa. Questi presero contatto con Lotho Sackville-Baggins, cugino di Frodo, con il quale lo stregone inaugurò una proficua collaborazione: in cambio di derrate alimentari e scorte di Erba Pipa (della quale Saruman era un segreto estimatore, benché in pubblico rimproverasse di continuo a Gandalf il suo utilizzo), Lotho si vide finanziare con molto denaro, che utilizzò per prendere lentamente il controllo della Contea, senza rendersi conto di essere in realtà un burattino nelle mani dello Stregone.
La Guerra dell'Anello[]
Il tradimento[]
Quando fu chiaro che l'Anello era stato ritrovato Saruman ruppe gli indugi e tradì il Bianco Consiglio inizialmente schierandosi dalla parte di Sauron, ma in realtà progettando di impadronirsi dell'Anello e poi rivolgere le sue armate contro Mordor. Egli smise la sua veste bianchissima per indossarne una che cambiava colore ad ogni movimento e assumendo il nome di Saruman il Multicolore.
Durante la partenza di Gandalf dalla Contea , dopo che questi aveva raccontato a Frodo Baggins la verità sull'anello di Bilbo, sfruttò l'ignaro Radagast il Bruno affinché lo facesse giungere ad Isengard. Lì Saruman cercò di convicerlo ad unirsi a lui rivelando il suo folle progetto di impadronirsi dell'anello per soggiogare i popoli della terra di mezzo, sostituendosi a Sauron. Gandalf si rifiutò e venne rinchiuso sul pinnacolo di Orthanc, finchè non si fosse deciso a rivelare dove fosse l'Anello e da lì lo stregone vide le piante che un tempo occupavano Isengard sradicate e sostituite da fornaci e fabbriche mentre Saruman radunava attorno a sé eserciti di orchetti e lupi in qualità di alleato e rivale al tempo stesso di Sauron.
Tuttavia Gandalf riuscì a fuggire dalla torre grazie a Gwaihir, il re delle Aquile, riuscendo a raggiungere Frodo a Gran Burrone e ad avvisare Elrond e il consiglio su quanto avvenuto.
Il rapimento di Merry e Pipino e l'attacco a Rohan[]
Per approfondire, vedi le voci Battaglia del Fosso di Helm e Attacco degli Ent a Isengard. |
Saruman nel mentre aveva creato una nuova razza di orchi chiamati Uruk-hai assieme alla stirpe dei Mezzorchi, i quali fungevano da suoi agenti nella Terra di Mezzo. Egli venne a conoscenza delle intenzioni della Compagnia di portare l'Anello ad Est ed inviò dunque una numerosa truppa di Uruk-hai per intercettarli e rapire gli Hobbit.
Fu in questa occasione che accadde la Battaglia di Amon Hen, nella quale Boromir trovò la morte mentre Merry e Pipino vennero rapiti e portati via. Inoltre Saruman cercò di conquistare Rohan sia in maniera diplomatica, attraverso Grima Vermilinguo consigliere del re Théoden e da tempo servitore dello stregone per convincerlo con l'inganno ad intraprendere una politica di amicizia con Isengard, sia militarmente, facendo insorgere i popoli del Dunland che da sempre covavano odio nei confronti dei Rohirrim, andando ad accrescere le fila del suo esercito.
Il nipote del re, Éomer, e suo figlio Théodred, contrariamente a Théoden, che si era lasciato convincere dalle parole di Grima, guardavano a Saruman con diffidenza e iniziarono da soli una rivolta contro lo stregone disubbidendo al re. I loro contingenti tuttavia non poterono nulla contro gli Uruk-hai che sebbene sconfitti nella Prima Battaglia dei Guadi dell'Isen, riuscirono ad uccidere Theodred.
Grazie all'intervento di Gandalf, ora divenuto capo del consiglio per volere di Eru, Theoden fu liberato dalla maligna di Grima e decide di scontrarsi apertamente contro Saruman per redimersi della morte del figlio causata dalla sua cecità. Saruman nel frattempo aveva deciso di dare il colpo di grazia a Rohan, inviando tutte le sue armate (quasi 20,000 soldati tra Uruk-hai, orchi e Dunlandiani) ad attaccare il Mark e sterminare i Rohirrim, riuscendo a travolgere le esigue guarnigioni dell'Ovestfalda nella Seconda Battaglia dei Guadi dell'Isen. Tuttavia le sue armate furono disfatte nella Battaglia del Fosso di Helm, anche grazie all'intervento di Gandalf, che radunò i Rohirrim sbandati per attaccare alle spalle i nemici, e degli Ucorni che massacrarono i superstiti.
Mentre la Battaglia del Fosso infuriava, Isengard venne attaccata dagli Ent che aizzati dagli hobbit Merry e Pipino si vendicarono della distruzione della Foresta di Fangorn da parte di Saruman stesso, uccidendo gli ultimi orchetti rimasti e inondando Isengard con le acque dell'Isen. Saruman riuscì a sopravvivere alla battaglia serrandosi nella torre di Orthanc insieme a Grima Vermilinguo, e rimanendovi al suo interno fino all'arrivo di Gandalf accompagnato da Théoden, Aragorn, Gimli, Legolas ed Éomer.
Saruman intraprese con loro una discussione dalla finestra di Orthanc, durante la quale cercò di usare la sua voce ammaliante per convincere nuovamente i presenti e lo stesso Gandalf ad unirsi ai suoi progetti di conquista. Ciò si concluse con un altro rifiuto di quest'ultimo che però, anziché essere in collera con lui, si mostrò assai conciliante e gli offrì la possibilità di scendere dalla torre ed unirsi a loro nella lotta contro Sauron promettendogli addirittura la restituzione del suo bastone e delle Chiavi di Orthanc, qualora se ne fosse dimostrato degno.
Saruman tuttavia, accecato dall'ira e dall'orgoglio si rifiutò esternando finalmente tutto il suo disprezzo per Gandalf, convinto che colui che considerava un rivale cercasse in realtà di soppiantarlo. Gandalf a quel punto rivelò che lui aveva già preso il suo posto come capo del consiglio e poiché Saruman non mostrava alcun pentimento per le sue azioni, lo espulse dal consiglio e con la rottura del suo bastone sancì definitivamente la perdita dei suoi poteri. Saruman rimase così chiuso nella sua torre fino alla sconfitta di Sauron.
La morte[]
Nel 3020 TE, sfruttando la pietà di Barbalbero, Saruman fuggì da Isengard assieme a Grima Vermilinguo e si diresse verso Contea. Lungo la strada venne raggiunto da Gandalf e Galadriel, accompagnati da Frodo, Sam, Merry e Pipino. Ancora una volta Gandalf, dichiarando di non essere soddisfatto della sua rovina tentò di offrirgli il suo aiuto, impietosito dalle sue condizioni.
Tuttavia, spinto dall'orgoglio e dall'odio per coloro che avevano causato la sua caduta, ancora una volta rifiutò e presagisce con rabbia agli hobbit che le cose nella Contea vanno molto meno bene di quanto pensino. Infatti per vendicarsi degli Hobbit, artefici secondo lui della sua rovina, con l'aiuto di alcuni suoi ex-servitori devastò il territorio tagliando alberi e costruendo fornaci per avvelenare l'aria con i loro effluvi.
Tuttavia gli Hobbit guidati da Frodo, Sam, Pipino e Merry, si sollevarono contro il dominio di Saruman, che si faceva chiamare Sharkey, e scacciarono i suoi uomini dalla Contea e misero lo Stregone, che aveva posto la sua residenza a Casa Baggins, con le spalle al muro minacciando un linciaggio.
Frodo tuttavia, provando pietà per lui e non volendo mettersi al suo livello, salvò Saruman dalla folla e lo intimò ad abbandonare la Contea e non farvi più ritorno. Saruman spiazzato dalla sua risolutezza e dalla sua misericordia fu costretto con riluttanza ad accettare di andarsene (non prima di avergli augurato malattie e disgrazie). Frodo poi si rivolse a Grima, dicendogli che non era obbligato a seguirlo e che avrebbe potuto fermarsi nella contea per riprendere le forze e in seguito ripartire e andare ovunque egli volesse.
Tuttavia Saruman, in un ultimo eccesso di malvagità insolentì Grima, rivelando che questi aveva ucciso (sotto suo ordine) Lotho Sackville-Baggins e questo, stanco degli abusi, gli si avventò contro e gli tagliò la gola prima di venire colpito a sua volta dalle frecce degli Hobbit. Il corpo di Saruman si dissolse e il suo spirito abbandonò per sempre la Terra di Mezzo, anche se è dubbio cosa gli accadde poiché, tradendo gli Istari, Saruman venne marchiato di infamia dai Valar.
Curiosità[]
- Saruman appartiene alla stessa stirpe di Maiar di cui faceva parte anche Sauron
- All'interno de Il Signore degli Anelli Saruman è uno dei pochi personaggi (assieme a Denethor, Aragorn e Pipino) ad aver avuto un contatto diretto con Sauron attraverso il Palantír.
- Saruman rischiò di non essere nominato Capo del Bianco Consiglio: Galadriel infatti aveva detto che avrebbe preferito Gandalf al suo posto, ma la modestia di quest'ultimo gli permise di essere nominato senza problemi. Tuttavia da allora ha sempre visto in Gandalf un pericoloso rivale, nonostante questi non abbia mai mostrato alcun interesse nelle faccende di Saruman.
- Benché Saruman rimproveri più volte a Gandalf l'uso dell'Erba Pipa sostenendo che sia un vizio sciocco che annebbia il cervello, in realtà anche lui ne fa uso. Tuttavia egli tiene segreta questa sua passione poiché teme, ingiustificatamente, che Gandalf riderebbe di lui.
Adattamenti[]
Il Signore degli Anelli (1978)[]
Nel film di animazione diretto da Ralph Bakshi Saruman viene rappresentato come uno stregone vestito di rosso e intenzionato ad allearsi con Sauron, anche se molte sue azioni e parole nel corso del film lasciano pensare che abbia intenzione di fare il doppio gioco, rimanendo fedele alla figura del libro.
Nell'adattamento animato lo stregone è doppiato da Fraser Kerr, ma nel doppiaggio viene chiamato "Aruman" dagli altri personaggi; la scelta fu giustificata dal regista sostenendo che i nomi Sauron e Saruman erano troppo simili e lo spettatore si sarebbe confuso.
Trilogia de Il Signore degli Anelli (2001 - 2003) e Trilogia de Lo Hobbit (2012-2014)[]
Nella Trilogia di Peter Jackson, Saruman il bianco è stato interpretato dal compianto Sir Christopher Lee, grande attore britannico e fan delle opere di Tolkien; inizialmente avrebbe voluto interpretare Gandalf e aveva anche sostenuto il provino per il ruolo, ma alla fine sia Lee che Jackson concordarono che sarebbe stato migliore nel ruolo di Saruman.
Ci sono vistose differenze tra libro e film che riguardano il personaggio: nel film Saruman si allea con Sauron perché sicuro della sua vittoria sui popoli della terra di mezzo, mentre nel libro egli invece ne invidia il potere e cerca tutti i costi di ottenere l'anello per i propri scopi facendo con lui il doppio gioco.
Mentre nel film Saruman viene ucciso all'inizio de Il Ritorno del Re, nel libro egli rimane vivo anche dopo la sconfitta di Sauron. Cerca quindi di corrompere la Contea, ma viene sconfitto da Sam e gli altri Hobbit. In entrambi i casi verrà ucciso da Grima Vermilinguo.
Appare anche nella Trilogia de "Lo Hobbit", sempre interpretato da Christopher Lee. In questo adattamento Saruman si oppone all'impresa di Thorin e della sua Compagnia e vengono mostrate le sedute del Bianco Consiglio in sui si oppone all'Attacco a Dol Guldur.