Solaris (film 1972)
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Solaris
Titolo originale |
Солярис |
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Lingua originale | russo |
Paese | Unione Sovietica |
Anno | 1972 |
Genere | fantascienza |
Regia | Andrej Arsenevič Tarkovskij |
Soggetto | Stanisław Lem (romanzo) |
Sceneggiatura | Andrej Arsenevič Tarkovskij, Fridrikh Gorenštejn |
Interpreti e personaggi | |
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Solaris, film sovietico del 1972, regia di Andrej Arsenevič Tarkovskij.
Frasi
[modifica]- Sono io il giudice di me stesso, Kris l'hai vista? Kris, non sono pazzo, cerca di capirmi è qualcosa che è nato dalla mia coscienza. Speravo che tu venissi in tempo per vedermi Kris. (Dottor Gibarian) [ultime parole]
- Comunque sei stato fortunato, comunque quella donna fa parte di te, del tuo passato. Pensa se invece ti fosse apparso qualcuno che non avevi mai conosciuto, ma solo pensato, immaginato. (Dottor Snaut)
- La scienza? Sciocchezze. In questa situazione la mediocrità e il genio sono ugualmente inutili! Noi non vogliamo affatto conquistare il cosmo. Noi vogliamo allargare la terra alle sue dimensioni. Non abbiamo bisogno di altri mondi: abbiamo bisogno di uno specchio. Ci affanniamo per ottenere un contatto e non lo troveranno mai. Ci troviamo nella sciocca posizione di chi anela una meta di cui ha paura e di cui non ha bisogno. L'uomo ha bisogno solo dell'uomo! (Dottor Snaut)
- In laboratorio, "Faust-Sartorius" cerca il rimedio contro l'immortalità. E noi? (Dottor Snaut)
- Non puoi trasformare un problema scientifico in una storia d'amore. (Dottor Snaut)
- È orribile, non riuscirò mai ad abituarmi a tutte queste resurrezioni. (Dottor Snaut)
- Provando pena ci svuotiamo. Forse è così. La sofferenza dà alla vita un'aria cupa e sospetta. (Kris Kelvin)
- Quel che non è indispensabile alla nostra vita, ci nuoce? (Kris Kelvin)
Dialoghi
[modifica]- Ex Astronauta Berton: Vorrebbe distruggere quel che ancora non siamo in grado di comprendere? Non sono un sostenitore della conoscenza a qualunque costo: la conoscenza è autentica solo quando è sostenuta dalla morale.
Kris Kelvin: È l'uomo a rendere immorale la scienza, ricordi Hiroshima.
Ex Astronauta Berton: E allora non rendete immorale la scienza! - Ex Astronauta Berton: È un contabile, non uno scienziato!
Padre di Kris Kelvin: Siamo amici, ma non parlare così di lui.
Ex Astronauta Berton: Ci conosciamo da vent'anni, deve pur finire prima o poi. - Kris Kelvin: Mi avevi messo in guardia da cosa?
Dottor Snaut: Che cosa hai visto?
Kris Kelvin: È un essere umano? È reale? È vulnerabile? Si può toccare? Si può ferire? Chi è?
Dottor Snaut: E tu? Tu, sei reale tu? - Kris Kelvin: Tu hai paura! Non devi aver paura, calmati, non credere che tu sei pazzo.
Dottor Snaut: Io pazzo, ma che, non hai capito proprio niente, magari io fossi pazzo, magari... sarebbe una liberazione. - Dottor Sartorius: Va bene, allora a quanto sembra i fantasmi hanno una struttura.
Dottor Snaut: Chiamiamoli ospiti.
Dottor Sartorius: Va bene, come volete. A differenza di noi che siamo fatti di atomi, loro sono fatti di neutrini.
Dottor Snaut: Ma noi sappiamo che i neutrini non sono stabili.
Dottor Sartorius: Per me sono stabilizzati dal campo magnetico di Solaris. Abbiamo qui un bellissimo esempio. - Dottor Snaut: Però siamo riusciti a stabilire qualcosa di certo, viene dal tuo passato.
Kris Kelvin: È morta oltre 13 anni fa.
Dottor Snaut: Quello che hai visto, è la materializzazione dell'immagine che hai di lei. - Hari: Giusto, ma di voi solo Kris Kelvin si comporta come una persona umana: nelle difficoltà in cui siete tutti e tre, lui è il solo che pensa umanamente, voi invece fate finta che non vi riguardi e considerate i vostri "ospiti", ci chiamate così, no? Come se fossimo delle presenze esterne, dei nemici; ma io sono voi, sono la vostra coscienza. Lui, Kris, mi ama, o forse non mi ama, mi difende da se stesso. Forse è per questo che io vivo, ma non è tutto qui, non ha importanza perché si ami, l'amore è diverso per tutti, non si tratta di Kris, lui non c'entra, ma voi non avete idea di quanto vi odio.
Dottor Sartorius: Vorrei pregarti.
Hari: Per favore non mi interrompere, lasciami finire, per favore.
Dottor Sartorius: Tu non sei una donna, non sei neanche un essere umano, tu non sei niente, vuoi capirlo? Anche se dubito che tu sia capace di capire qualcosa, Hari non esiste: Hari è morta, e tu sei soltanto un doppione, una riproduzione meccanica, una copia, una matrice.
Hari: Sì, può essere, sì ma io, io sto diventando un essere umano, io ho sensibilitá come voi e soffro come voi, gia posso fare a meno di Kris, però gli voglio bene; sono un essere umano, ma per te sono solo una cosa. - Kris Kelvin: Ci ruba i pensieri, ci mangia vivi per sputarci in faccia le nostre ossessioni fatte carne.
Dottor Snaut: Ma perché andiamo a frugare l'universo quando non sappiamo niente di noi stessi? - Kris Kelvin: Non sappiamo quando arriverà questa fine, perciò abbiamo fretta.
Dottor Snaut: Le persone più felici, sono quelle che non si sono mai interessate a queste maledette questioni! - Kris Kelvin: Una domanda vuol dire sempre desiderio di conoscere, e per conservare le semplici verità umane, ci vogliono i misteri; il mistero della felicità, della morte, dell'amore.
Dottor Snaut: Forse hai ragione, ma cerca di non pensarci.
Kris Kelvin: Pensare a questo è come conoscere il giorno della propria morte. L'impossibilità di sapere questa data ci rende praticamente immortali.