Willa degli Hucpoldingi
Willa | |
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Contessa consorte di Mantova | |
In carica | ? – 1007 |
Predecessore | Ildegarda dei Supponidi |
Successore | Richilde di Toscana |
Morte | 1007 |
Dinastia | Hucpoldingi |
Padre | Adimaro |
Consorte | Tedaldo di Canossa |
Figli | Bonifacio Tedaldo Maria Corrado |
Willa (... – 1007) è stata una nobile italiana.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Willa era figlia del conte Adimaro, figlio a sua volta di Bonifacio II, duca di Spoleto e marchese di Camerino[1]. Lo zio era dunque Tebaldo, duca di Spoleto e marchese di Camerino, che successe al padre[1]. Ella dunque apparteneva alla dinastia degli Hucpoldingi[1].
Sposò Tedaldo di Canossa, conte di Mantova[2][3]. Grazie a tale matrimonio (di carattere ipergamico per i Canossa), il marito poté fregiarsi del titolo marchionale (pur senza un preciso ambito circoscrizionale)[3]. Tebaldo poté così consolidarsi in Emilia ed espandere la propria influenza in Romagna e verso il versante toscano, senza contare il prestigio acquisito nello sposare un membro degli Hucpoldingi, stirpe di origine carolingia che aveva espresso diversi duchi e marchesi; portava inoltre con sé anche il sangue Adalbertingio[3].
Willa morì nel 1007[2] e Tedaldo la ricordò nella fondazione dell'abbazia di San Benedetto in Polirone[2].
Discendenza
[modifica | modifica wikitesto]Willa ebbe da Tebaldo quattro figli[4], ai quali vennero dati nomi tradizionali degli Hucpoldingi[3]:
- Bonifacio (985-1052), che tramite il padre ricevette dal papa i possedimenti di Ferrara e si assicurò il suo intero patrimonio;
- Tedaldo (990-1036), che divenne vescovo di Arezzo nel 1023;
- Maria, moglie di Ugone d'Este;
- Corrado (?-1021), che divenne signore di Canossa.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Edoardo Manarini, I due volti del potere. Una parentela atipica di ufficiali e signori nel regno italico, Milano, Ledizioni, 2016, p. 326, ISBN 978-88-6705-453-4.
- ^ a b c Lucchesini, pp.120-121.
- ^ a b c d Edoardo Manarini, I due volti del potere. Una parentela atipica di ufficiali e signori nel regno italico, Milano, Ledizioni, 2016, pp. 129-131, ISBN 978-88-6705-453-4.
- ^ Francesco Zazzera, Della nobiltà dell'Italia. Parte I, 1615, Napoli.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Cesare Lucchesini (a cura di), Memorie e documenti per servire alla storia di Lucca, vol. 1, Lucca, Francesco Bertini, 1813, pp. 120-121, ISBN non esistente.
- Edoardo Manarini, I due volti del potere. Una parentela atipica di ufficiali e signori nel regno italico, Milano, Ledizioni, 2016, edizione online su Academia.edu e Leedizioni
Altri progetti
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