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Wellerismo

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Il personaggio Sam Weller visto da Kyd (Joseph Clayton Clarke), 1889 (da The Characters of Charles Dickens Pourtrayed in a Series of Original Water Colour Sketches by Kyd)

Si dice wellerismo una frase o motto di tono sentenzioso, proverbiale, riportata per bocca di un personaggio reale o immaginario, per lo più mescolando solennità e scherzo, con intento ironico. In questo senso il wellerismo è prossimo tanto al proverbio quanto alla facezia, e imparentato all'aforisma, per quanto con intento deformante.[1][2][3]

Terminologia e formato

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Il termine deriva dall'inglese Wellerism, a sua volta ricavato dal nome di Sam Weller, celebre maggiordomo dal tipico accento cockney dei cui servigi si avvale il signor Samuel Pickwick nel romanzo Il Circolo Pickwick (pubblicato a puntate tra il 1836 e il 1837) di Charles Dickens (1812-1870)[4]. L'inglese Wellerism è attestato per la prima volta nel 1839[5], mentre in lingua italiana "wellerismo" è registrato per la prima volta negli anni trenta del Novecento[6]. Prima dell'associazione di questa forma al personaggio dickensiano, essa era indicata come quotation proverb, Yankeeism, perverted proverb ("proverbio alterato") o anti-proverb ("antiproverbio").[7]

Un wellerismo ha la tipica forma "disse..." o "come disse..." (in inglese as... said). Un esempio tratto dalla tradizione della commedia dell'arte italiana e della maschera di Brighella è[2]:

«"Sento rumore", come disse Brighella mentre lo bastonavano.»

Una serie di duecentocinquanta wellerismi furono raccolti da Giovanni Tucci in Dicette Pulicinella... Inchiesta di antropologia culturale sulla Campania, Genova-Milano, Silva, 1966[8]. Tra questi:

(NAP)

«Dicette 'a lûciola: I' pure faccio luce.»

(IT)

«Disse la lucciola: anch'io faccio luce.»

Altri esempi in lingua italiana sono Dicette Pulecenella: Pe' mmare nun c'è taverna (sempre dalla tradizione campana) o "Disse San Bruno: una volta per uno".[1]

Un tipico wellerismo ha dunque una forma tripartita: una frase di sapore proverbiale o sapienziale, un personaggio a cui tale frase viene attribuita e un contesto in cui la frase viene originariamente espressa. Solitamente è questo terzo elemento a introdurre l'elemento umoristico.[7]

Sembra che i wellerismi siano esistiti in tutte le lingue e in tutti i tempi, a partire dalla letteratura sumera (metà del III millennio a.C.) e dalla letteratura egizia, ma vi sono esempi anche in Platone, in Teocrito, poi in Martin Lutero, oltre che nella tradizione orale africana.[4][7]

Il primo esempio conosciuto in lingua inglese è registrato dal poeta e aforista inglese John Heywood (1555)[4]:

«"Mary! that would I gladly see", said blind Hugh.[9]»

Una versione italiana sarebbe:

«"Staremo a vedere", disse il cieco.»

registrata in una raccolta del poligrafo toscano Francesco Serdonati (1540-dopo il 1602)[4].

Il wellerismo non fu dunque invenzione dickensiana, ma certamente la popolarità di Sam Weller contribuì a rendere di moda tale forma e conosciuta con questo nome. Esiste peraltro un Dictionary of Wellerisms, pubblicato dalla Oxford University Press.[4]

Wellerismi e Tom Swifty negli Stati Uniti

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Il wellerismo ha avuto grande diffusione negli Stati Uniti d'America, soprattutto per il grande successo del Circolo Pickwick in quel paese. Si assistette ad una vera mania welleristica, non solo per mero divertissement linguistico, ma anche per la relativa facilità con cui questa forma poteva essere utilizzata per aggirare la morale a maggioranza puritana della società americana dell'Ottocento e veicolare nuovi costumi e nuove condotte. Per lo più questa letteratura, trasmessa da riviste e giornali, aveva una consistenza del tutto effimera, ma alcuni wellerismi hanno acquistato grande popolarità[7]. Tra questi:

(EN)

«"Much noise and little wool", said the devil and sheared a pig.»

(IT)

«"Molto rumore e poca lana", disse il diavolo tosando il maiale.»

Oppure:

(EN)

«"Everyone to his taste", said the farmer and then kissed the cow.»

(IT)

«"Ognuno ha i suoi gusti", disse il contadino baciando la mucca.»

Sempre negli Stati Uniti, negli anni venti del Novecento, prese forma il Tom Swifty, altra forma breve, il cui nome deriva da Tom Swift, protagonista di diversi racconti scritti sotto lo pseudonimo "Victor Appleton".[4] In questo caso, ogni frase è attribuita a Tom ("said Tom"), con l'aggiunta però di un avverbio che fa da perno comico, come nel caso di:

(EN)

«"I haven't read Voltaire", said Tom candidly.»

(IT)

«"Non ho letto Voltaire", disse Tom candidamente.»

Dove è evidente, pur se di poche pretese, il riferimento al Candido di Voltaire[4].

  1. ^ a b Scheda su treccani.it.
  2. ^ a b Scheda su garzantilinguistica.it.
  3. ^ Lemma dal Grande Dizionario Italiano di Aldo Gabrielli.
  4. ^ a b c d e f g Teoria e storia dell'aforisma, Bruno Mondadori, 2014, p. 121.
  5. ^ Lemma su merriam-webster.com.
  6. ^ Scheda su dizionario.internazionale.it.
  7. ^ a b c d Salvatore Attardo, Encyclopedia of Humor Studies, SAGE Publications, 2014, pp. 793-794.
  8. ^ Testo menzionato nella recensione di G. De Gennaro S.I., da La civiltà cattolica Archiviato il 24 giugno 2015 in Internet Archive., anno 118, 1967, volume secondo, pp. 274-275.
  9. ^ In italiano, "'Maria, lo vedrei volentieri', disse Ugo il cieco".

Voci correlate

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Altri progetti

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