Vlassis Rassias

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Vlassis G. Rassias

Vlassis G. Rassias (in greco Βλάσης Γ. Ρασσιάς?; Atene, 22 aprile 19597 luglio 2019) è stato un attivista, editore, scrittore e leader religioso greco.

Rassias è nato ad Atene nel 1959 e si è laureato presso l'Università di Economia e Commercio di Atene. Si è interessato alla cultura alternativa ed ha fondato le riviste Speak Out (1979), Anoichtí Póli (Città aperta; 1980-1993) e Diipetés (Inviato da Zeus; 1991-2012), e ha pubblicato la rivista di mail art Eínai Ávrio (È domani) dal 1983 al 1986.[1]

Dalla fine degli anni '70 in poi si è impegnato nella difesa dei popoli indigeni e delle loro tradizioni. Inizialmente si concentrò sui popoli indigeni delle Americhe, ma alla fine si concentrò sull'eredità dell'antica Grecia. [2] Secondo Rassias, già nel 1976, durante l'adolescenza, era diventato critico della religione ortodossa, dopo che un monaco usò una mazza per distruggere i genitali di una ricostruzione di un'antica statua di Poseidone all'ingresso del Ministero dell'Istruzione. [3] Nel 1997 è stato uno dei fondatori del Consiglio Supremo degli Elleni Etnici (YSEE), un'organizzazione senza scopo di lucro il cui obiettivo principale è la protezione e il ripristino della religione etnica ellenica nella società greca contemporanea.[3] Nel 1998 ha partecipato anche alla fondazione del Congresso Mondiale delle Religioni Etniche.[4]

Ha scritto 21 libri tra saggi e opere storiche, di cui 17 dedicati all'antica Grecia. Ha pubblicato anche un dizionario filosofico e due raccolte di poesie. Un tema centrale nei suoi libri è che le società moderne hanno bisogno di attraversare un nuovo illuminismo, che dovrebbe consentire a ogni nazione di esprimersi attraverso le proprie tradizioni.[4] Di grande centralità per questo progetto era il ruolo dell'antica Grecia (in netta contrapposizione con l'ortodossia greca e l'impero bizantino), la cui riscoprirla avrebbe promosso questo moderno illuminismo.[5] Inoltre, dimostrò una particolare affinità per la filosofia degli Stoici.[4]

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