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Virginio Arzani

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Virginio Giuseppe Arzani
Soprannome"Chichiricchi"
NascitaGenova, 31 marzo 1922
MorteZerba, 29 agosto 1944
Cause della mortefucilazione
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
CorpoBersaglieri
Reparto4º Reggimento bersaglieri
Anni di servizio1942-1943
GradoSottotenente
GuerreSeconda guerra mondiale
Decorazionivedi qui
Studi militariAccademia Militare di Modena
dati tratti da Viaggio nella memoria in ricordo dei partigiani dei patrioti e dei caduti per la libertà nella bassa Val Bisagno[1]
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Virginio Giuseppe Arzani (Genova, 31 marzo 1922Cerreto, 29 agosto 1944) è stato un militare e partigiano italiano. Sottotenente in servizio permanente effettivo del corpo dei bersaglieri, dopo la proclamazione dell'armistizio dell'8 settembre 1943 entrò nella Resistenza, e fu decorato con la Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.

Il monumento di Viguzzolo

Nato a Genova il 31 marzo 1922,[2] figlio di Giuseppe e Giuseppina Grillo, fin da ragazzo fu un assiduo frequentatore dell'Azione Cattolica (Chiesa di S. Margherita di Marassi)[1]. Dopo aver ottenuto il diploma di maestro e la maturità, si arruolò nel Regio Esercito frequentando l'Accademia militare di Modena da cui uscì con il grado di sottotenente in servizio permanente effettivo, assegnato all'arma di fanteria[1] il 20 agosto 1943, assegnato al 4º Reggimento di Parma.

Alla proclamazione dell'armistizio dell'8 settembre successivo si trovava presso la Scuola di applicazione e ritornato a Viguzzolo entrò nelle file della Resistenza assumendo il nome di battaglia di "Kicchirichì".[1][3] Messosi alla testa di alcune formazioni partigiane si distinse durante un assalto ad una caserma tedesca a Sarezzano (provincia di Alessandria), e poi in un tentativo di liberare alcune partigiani prigionieri a Tortona, rimanendo ferito in entrambe le operazioni belliche.[1]

A partire dal 24 agosto 1944[1] difese strenuamente per tre giorni il Ponte del Carmine tra Pertuso e Borghetto, in Val Borbera, da un attacco in cui rimase ferito ad un ginocchio. Emblematico è il fatto testimoniato da Sandro Ravazzano detto Cucciolo[4] che dopo il rastrellamento e i combattimenti susseguenti, che si rifanno alla nota battaglia di Pertuso, “Kikirikì” con la sua banda e quella di un altro comandante partigiano catturarono oltre 50 avversari fra cui molti bersaglieri repubblichini volontari dell'Esercito Nazionale Repubblicano che erano allievi ufficiali della scuola militare di Novi Ligure. “Cucciolo” parla di 34 di questi ultimi:

«ce li siamo portati dietro per un bel po’, poi a Capanne di Cosola li abbiamo mollati tutti, erano tutti ragazzi sui vent’anni, cosa fare? Non potevamo mica fucilarli![5]»

Trasportato su di una barella continuò a dirigere le operazioni finche il 29 dello stesso mese non venne catturato dai soldati tedeschi. Dopo essere stato interrogato sommariamente, insieme ad altri suoi compagni,[6] fu avviato verso le retrovie, ma giunti a Cerreto di Zerba i partigiani furono improvvisamente passati per le armi dai repubblichini.[1] Dopo la sua morte[7] i partigiani diedero il suo nome a una brigata della Divisione Cichero. Nel 1953 il presidente della Repubblica italiana Luigi Einaudi concesse alla sua memoria la Medaglia d'oro al valor militare, massima onorificenza italiana. La Medaglia d'oro e il dispositivo di assegnazione della ricompensa al valore di G. V. Arzani, sono esposti nell'ufficio del sindaco di Viguzzolo, comune di origine della famiglia Arzani.

Riconoscimenti

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La popolazione di Viguzzolo ha fatto erigere un monumento a Virginio Arzani, mentre a Tortona gli è stata dedicata una via, e a Genova una salita, inoltre una lapide a Cerreto di Zerba ricorda il luogo dell'eccidio.[8]

Il 9 marzo 2024 l'Amministrazione comunale e l'ANPI di Viguzzolo, interpretando i sentimenti della popolazione tutta, hanno dedicato l'onore della piazza antistante la nuova sede del Palazzo comunale ai "Partigiani di Viguzzolo", riaffermando in ciò i valori della lotta di Liberazione, fondativi della Repubblica democratica e della Costituzione Italiana. Furono ben 57 i Partigiani combattenti, 7 i componenti del Comitato di Liberazione Nazionale e 40 i Patrioti simpatizzanti con la Resistenza a Viguzzolo. Uomini e donne che, con le armi, con le azioni e con le idee, contribuirono a restituire all'Italia la dignità di Paese libero da ogni forma di oppressione, ergendosi sulle macerie morali e materiali del ventennio fascista. E certamente Virginio Arzani ha avuto un ruolo importante nell'adesione di così tanti uomini e donne di questo piccolo paese del tortonese. [9]

Cognome e nome Nome di battaglia Qualifica e Brigata
Arzani Virginio Chicchirichì Partigiano Casalini
Barbieri Guido Lois Partigiano Arzani
Barbieri Silvio (Dante) Passero Partigiano Arzani
Bernardelli Giuseppe Caludio Partigiano Arzani
Bina Igino (o Gino) Mika (Micca) Partigiano Comando Pinan Cichero
Bina Aldo Michino Partigiano Arzani
Broggiato Igino Tommaso Partigiano Arzani
Buteri Pietro Occhio Partigiano Po Argo
Cacciatore Ermenegildo Rinaldo Partigiano Arzani
Cacciatore Stefano Norge (o Tommaso) Partigiano Arzani
Callegari Luigi Tosca Partigiano Arzani
Campora Francesco Ceko Partigiano Arzani
Candy [Candì] Biagio Bruno Partigiano Arzani
Candy Eugenio William Partigiano Arzani
Candy Franco Candy Partigiano Po Argo
Carlone Mario Partigiano Sap Arzani
Carniglia Carlo Recluta Partigiano Arzani
Castellano Giuseppe Luciano Spoldi Partigiano Arzani
Ceriani Carlo Carlon Partigiano Comando Pinan Cichero
Contardi Giovanni Fuoco Partigiano Arzani
Coscia Luigi Tripoli Partigiano Arzani
Costa Lorenzo Volpe Partigiano Arzani
Daffonchio Carlo Grillo Partigiano Arzani
Decicilia Luigi Tripoli Partigiano Arzani
Dellegà Sereno Maino Partigiano Arzani
Fossati Renzo Gatto Partigiano Arzani
Gallo Ginetto Fastidio Partigiano Arzani
Gallo Mario Tascon (o Orsi) Partigiano Arzani
Guerra Pietro Fulmine secondo Partigiano Arzani
Imperiale Dante Michi Partigiano Po Argo
Lisini Antonio Orlando Partigiano Arzani
Mangiarotti Sergio Gloster Partigiano Oreste
Marchesotti Domenico Palo Partigiano Arzani
Marini Pietro Ming Partigiano Arzani
Marini Giuseppe Beppe Partigiano Arzani
Negri Virginio Tranquillo Partigiano Arzani
Panin Severino (o Guerrino) Microbo Partigiano Arzani
Palazzoli Armido Mollusco Partigiano Arzani
Pallavicini Alessandro Gaspare Partigiano Arzani
Patta Costantino Spiotta (Agostino) Partigiano Caio
Pertusi Lorenzo Partigiano Arzani
Piuzzi Aurelio (Piotti) Partigiano Arzani
Ponta Beniamino Mino Partigiano Arzani
Ponta Natalina Partigiano Sap Arzani e Po Argo
Ragni Nello Nerbi, Rizieri Partigiano Arzani e Po Argo
Rameri Carlo Nearco Partigiano Arzani
Sanelli Pietro Fulmine Partigiano Po Argo
Semini Alessandro Repubblica, Cavaliere Partigiano Arzani
Speretta Ermenegildo Lampo Partigiano Arzani
Taverna Carlo Nitzi (o Nizzi) Partigiano Po Argo
Timo Alessandro Astolfo Partigiano Arzani
Tosonotti Dante Gloster secondo Partigiano Oreste
Tranquilli Vittorio (Carlo) Mauro,Cispa Partigiano Arzani
Tranquilli Anna Maria (Felicina) Cina Partigiano Sap Arzani
Tranquilli Fedele Cispino Partigiano Arzani
Vaniglia Bruno Burdo Partigiano Arzani
Vaniglia Lino Partigiano Arzani
Bianchi Rino CNL - Patriota Arzani
Guernini GIovanni CNL - Patriota Arzani
Guernini Ernesto CNL - Patriota Arzani
Milanesi Giuseppe CNL - Patriota Arzani
Pertusi Francesco CNL - Patriota Arzani
Santamaria Antonio CNL - Patriota Arzani
Scopelli Pasquale CNL - Patriota Arzani
Barbieri Felice Patriota Sap Arzani
Berutti Guido Black Patriota Pinan Cichero
Bonadeo Felice Crock Patriota Sap Arzani
Bondone Luigi Patriota Sap Arzani
Bosco Caterina Patriota Sap Arzani
Boveri Giuseppe Patriota Sap Arzani
Broggiato Alfredo Patriota Sap Arzani
Calissano Pierino Mario Patriota Sap Arzani
Campora giovanni Patriota Arzani
Carniglia Luigi Patriota Arzani
Cengarle Bruno Patriota Arzani
Clozza Roberto Patriota Arzani
Daffunchio Delfino Patriota Arzani
Dellalibera Primo Patriota Arzani
Ferrando Giuseppe Patriota Arzani
Franchini Francesco Patriota Arzani
Gallo Giuseppe Patriota Arzani
Garbin Sante (Bruno) Patriota Arzani
Guernini Pierino Patriota Arzani
Mancin Alberino Patriota Arzani
Mancin Celeste Patriota Arzani
Mandirola Livio Patriota Arzani
Massa Giovanni Patriota Arzani
Massa Pietro Celere (o Accelerato) Patriota Arzani
Pertusi Emilio Patriota Arzani
Pertusi Giuseppe Patriota Arzani
Ponta Maddalena Patriota Sap Arzani
Ponta Giovanni Gianni Patriota Sap Arzani
Raccone Giovanni Patriota Arzani
Rescia Lorenzo Patriota Sap Arzani
Rollandi Alberto Patriota Sap Arzani
Rotta Giuseppe Patriota Sap Arzani
Serra Giuseppe Patriota Arzani
Sonego Carlo (Carletto) Patriota Arzani
Toccalini Eugenio Patriota Sap Arzani
Toccalini Pierina Patriota Sap Arzani
Veronese Guido Patriota Arzani
Bagnasco Assunta Simpatizzante
Tranquilli Agostino Simpatizzante
Tranquilli Remo Simpatizzante
Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Subito dopo l'armistizio, con fedeltà e con decisione, intraprendeva la lotta di liberazione dimostrando di possedere delle doti come animatore e come organizzatore e ripetutamente distinguendosi, in combattimento, per prontezza di decisione e personale valore. Meritano particolare menzione le azioni condotte alla testa del suo distaccamento, a Sarezzano, contro una caserma tedesca, riportando una prima ferita e nei pressi di Tortona, liberando alcuni dei suoi uomini tratti prigionieri e venendo nuovamente ferito. Alla fine di agosto 1944 difendeva strenuamente per tre giorni lo stretto di Pertuso in Val Borbera trattenendo importanti forze avviate in rastrellamento nella zona. Gravemente ferito ad un ginocchio disponeva per un ordinato ripiegamento e per resistenze successive, dirigendo di persona le azioni dalla barella e rifiutando, più volte, di farsi sgombrare al sicuro. Coinvolto nella lotta ravvicinata cadeva in mani nemiche e con fermo nobilcuore rifiutava di fornire notizie rivendicando la sua fede. Vilmente trucidato dalla sua barella chiudeva da prode la giovane vita generosamente prodigata per gli ideali di fedeltà e di Patria.»
— Cerreto di Zerba (Piacenza), 29 agosto 1944
— Decreto del Presidente della Repubblica 11 marzo 1953[10]
  1. ^ a b c d e f g Giuseppe Morabito, Viaggio nella memoria in ricordo dei partigiani dei patrioti e dei caduti per la libertà nella bassa Val Bisagno, Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, Genova, pag.18.
  2. ^ La sua famiglia era originaria di Viguzzolo, e si era trasferita a Genova per motivi di lavoro.
  3. ^ È possibile che il nome di battaglia gli sia stato dato a causa delle piume del copricapo; non per niente i partigiani russi chiamavano i partigiani provenienti da bersaglieri, benevolmente, soldati gallina ("soldat kurke").
  4. ^ Nome di battaglia dovuto al fatto che era il più giovane partigiano di Novi Ligure.
  5. ^ intervista a "cucciolo", Walter Delfini, sulle vicende precedenti la morte di Arzani
  6. ^ Si trattava di Virginio Alliotta, Andrea Busi e al polacco Sasin Mieczyslaw, noto come “Cencio”.
  7. ^ I corpi dei quattro partigiani furono recuperati il giorno dopo dalla popolazione locale, e sepolti frettolosamente nel piccolo cimitero del paese. Dopo la fine della guerra la salma fu traslata presso la tomba di famiglia a Viguzzolo.
  8. ^ Scagni 1995, p. 391.
  9. ^ Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e dell’età contemporanea, su ilsrec.it.
  10. ^ Registrato alla Corte dei Conti il 31 agosto 1953, Presidenza registro 82, foglio 14.
  • Graziella Gaballo, Pierluigi Pernigotti, Il canto di Chicchirichì: Virginio Arzani 1922-1944, Recco, Le Mani-Microart'S, 2001.
  • Giuseppe Morabito, Viaggio nella memoria in ricordo dei partigiani dei patrioti e dei caduti per la libertà nella bassa Val Bisagno, Genova, Associazione Nazionale Partigiani d'Italia.
  • Ugo Scagni, La Resistenza e i suoi caduti tra il Lesima e il Po, Varzi, Edizioni Guardamagna, 1995.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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