Vicar
Vicar, pseudonimo di Victor José Arriagada Ríos (Santiago del Cile, 16 aprile 1934 – Santiago del Cile, 3 gennaio 2012), è stato un fumettista cileno considerato uno dei più importanti disegnatori cileni del XX secolo, noto soprattutto come autore di storie a fumetti della Disney.[1][2][3]
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Durante gli studi per diventare ingegnere elettronico, cominciò una collaborazione con una piccola compagnia teatrale per poi seguire un corso d'arte presso l'Universidad Técnica del Estado; dopo la laurea in ingegneria nel 1956[1], esordì come disegnatore nel 1957 pubblicando le sue opere si un supplemento settimanale per bambini del quotidiano "El Mercurio", "Mampato" e, successivamente, realizzando illustrazioni per i periodici "Barrabases", "El Pingüino" e "Topaze".[3][2][1] Il suo esordio come fumettista avvenne pubblicando su Barrabases le serie Locutín e Hipolito y Camilo.[2]
Uno dei personaggi più noti di questo periodo fu "Huaso Ramón" e, dal 1959, realizza diverse serie a strisce senza personaggi fissi per la rivista El Saquero.[2]
Si trasferì nel 1960 in Spagna, a Barcellona dove visse fino al 1965 collaborando con le agenzie Selecciones Ilustradas e Bardon Art e partecipa alla realizzazione del primo lungometraggio animato spagnolo, El mago de los sueños (1966);[3][2] qui continuò il suo lavoro su altre serie comiche (Once Upon a Time, Bang Bang Sam, Qué Gente!), distribuite anche in Gran Bretagna e Germania.[senza fonte] Nella metà degli anni sessanta, collaborò con lo studio di Francisco Macián, importante animatore spagnolo, realizzando storyboard per molti lungometraggi distribuiti in Spagna e Perù.[senza fonte] Alla fine degli anni sessanta realizza la serie a fumetti "El Guaso Ramón" pubblicata sul supplemento del quotidiano cileno "La Tercera".[3]
Quando è ancora in Spagna inizia a collaborare con la casa editrice danese Gutemberghus, che poi divenne nota come Egmont, realizzando per oltre trent'anni storie a fumetti con personaggi Disney.[3] Esordì con una storie di tre tavole con Qui, Quo, Qua, pubblicata nel 1972. Nel 1977 e nel 1980 realizzò i seguiti di due note storie di Carl Barks: Zio Paperone e i micro-paperi (1966) e Zio Paperone e la Stella del Polo (1953). Gli vengono affidate anche alcune storie sceneggiate da Barks stesso: Go Slowly, Sands of Time (Zio Paperone e il segreto della giovinezza), Hang Gliders Be Hanged (Paperino in: Andiamoci piano con il deltaplano!) e Gyro Gearloose - The Flying Carpet ("Archimede Pitagorico e il tappeto volante").[3] contemporaneamente al sul impegno per la Egmont, collaborò alla rivista umoristica Ganso nel 1973 e, all'inizio degli anni ottanta, la serie "El Huaso Ramón", "Quevedo" e "Paquita" vennero pubblicate nei supplementi di La Tercera.[2] Negli anni Novanta si trasferì in Argentina dove si occupò della supervisione del lavoro di altri disegnatori della Egmont; poi si trasferì a Santiago del Cile[3] dove continuò a realizzare nuove storie attraverso il Vic Art Studio.[2]
Morì nel 2012 all'età di 77 anni malato di leucemia.[2]
Riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]- "Vicar, una vida a lápiz. 1957-2011", una mostra retrospettiva.[3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c (FR) Philippe MAGNERON, Vicar - Bibliographie, BD, photo, biographie, su bedetheque.com. URL consultato il 23 dicembre 2019.
- ^ a b c d e f g h (EN) Vicar, su lambiek.net. URL consultato il 23 dicembre 2019.
- ^ a b c d e f g h Guida Fumetto Italiano, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 23 dicembre 2019.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Zio Paperone n. 92, maggio 1997
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]Controllo di autorità | VIAF (EN) 31974457 · ISNI (EN) 0000 0000 5489 7600 · Europeana agent/base/59831 · GND (DE) 129323225 |
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