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Queste non sono pillole di saggezza,
ma il perenne rammarico per quanto non si riesca mai a realizzare qualcosa che ogni volta idealizziamo.
Quando si lavora alla compilazione di un qualsiasi libro la correzione delle bozze è l'ultimo passo prima di vederlo stampato.
Credetemi, è la quarta volta che mi fregano e non riesco a leggere l'ultima bozza di stampa.
Una volta si diceva "... non c'è il due senza il tre ...", tutto sbagliato, è solo un modo per illudere gli altri che avremo l'intelligenza e la capacità di migliorarci in modo coerente dopo l'ennesimo errore.
Gli errori che trovo su un mio libro stampato sono al 100% miei (non di chi ha digitato e composto il libro in tipografia, quando non esistevano ancora i computers) e ogni volta che li leggo mi do del coglione da solo.
È per questo motivo che il mio caporedattore mi disse " ...guarda, tu hai una qualità che gli altri non hanno, ti prendi il pezzo te lo rileggi e te lo correggi da solo. Ma non è così che lavorano i veri giornalisti... ". È per questo motivo che ho smesso di far finta di fare il giornalista e per sbaglio (non era il mio obiettivo, quello che avrei voluto fare) ho iniziato a scrivere o a collaborare a scrivere libri.
Il libro stampato rimane per sempre. "Cosa fatta capo ha" dicevano i saggi, e solo gli autori più intelligenti nell'edizione successiva chiedono scusa al lettore inserendo un paragrafo in cui riepilogano la correzione degli errori dando anche delle spiegazioni.
Sulle pagine calcistiche di Wikipedia avevo pensato si potesse farlo allo stesso modo, visto che in tutte le pagine delle materie filosofiche, letterarie, matematiche etc. conosciute c'è sempre qualcuno che ti può aiutare amichevolmente a correggere i tuoi errori al fine di rendere completa una enciclopedia. Ma questa non è una enciclopedia.
Non ho ancora capito il perché nel nostro calcio sia più facile propinare al lettore delle coglionate invece che scrivere qualcosa di giusto che rimanga per sempre.
Io rispetto chiunque rispetterà il mio lavoro ma io non sono speciale anche se qualcuno me lo dice apertamente e io non lo prendo come un insulto. Sono abituato a dare del "Lei" a chi ritengo più anziano e più istruito di me, ma il mio Lei ha un doppio significato.
Per chi non rispetta me o il mio lavoro il "Lei" ha il peggiore significato perché io non sono abituato a dare dello stronzo a nessuno.
<ref>{{cita libro|nome= |cognome= |coautori=|anno= ????|titolo= nome del libro |anno=xxxx|editore= ????? Editore|città=????|id=(se c'è)}} a pag.59.</ref>.
apertura <ref name=" "> descrizione </ref> e successivo <ref name=" "/>
<ref>{{cita libro|nome= |cognome= |coautori=|anno= ????|titolo=Almanacco illustrato del calcio|anno=xxxx pag.xx.|editore= Edizioni Panini|città=Modena|cid=Panini}}</ref>. e <ref>{{Cita|Panini|pag. ___.|}}</ref>.
