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Trattato anglo-olandese della Costa d'Oro (1867)

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Trattato anglo olandese della Costa d'Oro (1867)
La Costa d'Oro olandese dopo lo scambio di forti con la Gran Bretagna.
Tipotrattato bilaterale
Firma5 marzo 1867[1]
LuogoLondra, Regno Unito[1]
Efficacia1 gennaio 1868[2]
Firmatari Regno Unito
Paesi Bassi
Lingueinglese e olandese
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Il trattato anglo-olandese della Costa d'Oro del 1867 fu un trattato col quale vennero ridistribuiti i forti lungo la Costa d'Oro olandese e quella inglese di modo da concentrare le rispettive aree di influenza. Tutti i forti ad est di Fort Elmina passarono alla Gran Bretagna, quelli ad ovest ai Paesi Bassi.

Se i forti militari olandesi sulla Costa d'Oro nel XIX secolo avevano ormai perso la loro tradizionale funzione di difesa, quelli costruiti dagli inglesi nell'area stavano prendendo sempre più piede andando a costituire le basi per una vera e propria colonia, in particolare dopo la conquista della Costa d'Oro danese nel 1850. La presenza di forti olandesi nell'area che divenne poi sempre più influenzata dagli inglesi, era divenuta di ostacolo ed alla fine degli anni '50 dell'Ottocento, gli inglesi iniziarono a fare delle pressioni perché i forti olandesi e gli avamposti commerciali locali potessero essere ridistribuiti in maniera più coerente per aree di influenza.

Nella politica olandese del tempo, un acquisto non era cosa possibile e pertanto venne previsto uno scambio. Nel 1867 venne firmata la "Convenzione tra Gran Bretagna e Paesi Bassi per un interscambio di territori sulla Costa d'Oro dell'Africa", nella quale tutti i forti olandesi ad est di Elmina passarono agli inglesi, mentre tutti i forti ad ovest di Elmina passarono ai Paesi Bassi.[1]

Lo scambio si rivelò un disastro per gli olandesi in quanto esso non venne bene accolto dagli ashanti che con i Paesi Bassi avevano un accordo di lunga data e non desideravano i nuovi dominatori. La popolazione di Fort Komenda si rifiutò di issare la bandiera olandese ed addirittura tenne ostaggi gli ufficiali navali olandesi che tentarono di forzare tale atto. Gli olandesi risposero inviando una spedizione punitiva a Komenda nel 1869-70. Nel frattempo, la Confederazione Fante aveva mosso assedio ad Elmina.[3] In questo contesto, il ministro delle colonie olandese iniziò segretamente dei negoziati per la vendita dell'intera colonia alla Gran Bretagna. Con il trattato della Costa d'Oro del 1871, l'intera colonia venne ceduta al Regno Unito per la somma di 46.939,62 gulden[4]

Una delle principali ragioni per lo scambio dei forti fu che un'area coerente di influenza avrebbe consentito alle rispettive parti di imporre delle tariffe nel proprio territorio. Il Regno Unito e i Paesi Bassi si accordarono tra di loro in base all'art. 2 del trattato, per applicare le seguenti tariffe nella colonia della Costa d'Oro:

Sui possedimenti dei Paesi Bassi Sui possedimenti del Regno Unito
Acciughe, birra, vino e tutti i liquori e gli alcoolici per litro 8 cent. per galloni di vino 6 pence
Sigari, tabacco da fiuto o di qualsiasi altra forma per chilogrammo 10 cent. per pound 1 penny
Polvere da sparo per chilogrammo 10 cent. per pound 1 penny
Armi da fuoco di ogni fattezza ognuna 6 cent. ognuna 1 scellino
Su tutti gli altri beni di ogni altro genere Una tassa ad valorem di 3 centesimi

Per i Paesi Bassi:

Per il Regno Unito:

Forti scambiati

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Dai Paesi Bassi al Regno Unito

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Luogo nel Ghana Nuovo nome inglese Nome olandese
Moree Fort Nassau Fort Nassau
Accra Fort Ussher Fort Crêvecoeur
Kormantin Fort Cormantine Fort Amsterdam
Senya Beraku Fort Good Hope Fort Goede Hoop
Apam Fort Patience Fort Lijdzaamheid

Dal Regno Unito ai Paesi Bassi

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Luogo nel Ghana Nuovo nome olandese Nome inglese
Beyin Fort Willem III Fort Apollonia
Dixcove Fort Metalen Kruis Fort Dixcove
Komenda Fort Komenda Fort Komenda
Sekondi Fort Sekondi Fort Sekondi
  1. ^ a b c (EN) Convention between Great Britain and the Netherlands for an Interchange of Territory on the Gold Coast of Africa, su Foreign & Commonwealth Office.
  2. ^ Van Dantzig, 1963, p.94
  3. ^ Van der Ham, 2013, pp.163-166
  4. ^ Adhin, 1961, p.10

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