Traditori di tutti
Traditori di tutti | |
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Autore | Giorgio Scerbanenco |
1ª ed. originale | 1966 |
Genere | romanzo |
Sottogenere | poliziesco |
Lingua originale | italiano |
Ambientazione | Milano, Buccinasco, Certosa di Pavia, 1966 |
Serie | Le indagini di Duca Lamberti |
Preceduto da | Venere privata |
Seguito da | I ragazzi del massacro (romanzo) |
Traditori di tutti (1966) è un romanzo poliziesco di Giorgio Scerbanenco, il secondo del ciclo di Duca Lamberti, ambientato come il primo a Milano. Durante lo svolgimento della vicenda Duca acquisterà la consapevolezza che è destinato a diventare un investigatore di polizia e sceglierà questa vita.
Nel 1968 il romanzo fu insignito del Grand prix de littérature policière per il miglior romanzo poliziesco straniero dell'anno.
Trama
[modifica | modifica wikitesto]Una misteriosa ragazza spinge una Fiat 1300 nel Naviglio Pavese, approfittando della sonnolenza dei suoi occupanti, dovuta a una lauta cena e all'utilizzo di droghe. Si tratta dell'avvocato Turiddu Sompani e della sua compagna Adele Terrini, che annegano; compiuto il delitto la ragazza riesce a fuggire in aereo verso Seattle. Qualche giorno dopo, Duca Lamberti viene a sapere della morte di Sompani, e ricorda di averlo conosciuto in carcere mentre entrambi erano detenuti: l'avvocato era in prigione per aver provocato l'annegamento di un suo amico e della sua donna, morti anni prima vicino alla Conca Fallata in circostanze che ricordano inquietantemente quelle in cui sono stati uccisi Sompani e la Terrini.
Giorni dopo il tragico evento, Duca viene contattato da un certo Silvano Solvere, che si presenta a casa sua come un caro amico di Turiddu, e propone di eseguire un delicato intervento chirurgico di imenoplastica sulla sua amante Giovanna Marelli: la donna il giorno dopo andrà in sposa al ricco commerciante Ulrico Brambilla, il quale però è stato indotto a pensare che ella sia vergine. I due amanti vogliono trarre profitto da questo matrimonio, pertanto Solvere offre a Duca un'elevata ricompensa e una raccomandazione per la sua riammissione all'ordine medico[1]. Duca finge di accettare, ma in realtà sospetta che dietro questa offerta ci sia un legame tra Solvere e qualche organizzazione criminale, e probabilmente anche con la morte di Sompani e della Terrini; così informa subito il commissario Carrua e il fido attendente Mascaranti, che lo assiste nell'indagine.
Duca esegue l'operazione su Giovanna e poche ore dopo la ragazza va via sull'auto di Silvano, lasciando in casa sua una misteriosa valigia. Poco dopo i due vengono raggiunti da un killer che li crivella di proiettili, per poi far finire l'auto a sua volta nel Naviglio. Intanto Duca e Mascaranti aprono la valigia della ragazza e vi rinvengono un mitra. Presto l'indagine vera e propria decolla e porta Duca a scoprire che tutta l'intricata vicenda ruota attorno al ristorante La Binaschina, vicino alla Certosa di Pavia. Qui una banda criminale ha istituito una serie di attività illecite, dal traffico d'armi e droga alla prostituzione; a essa sono in qualche modo affiliati tutti i personaggi della vicenda: Silvano, Giovanna, Turiddu, Adele, la coppia morta anni prima e il misterioso killer, che si rivela essere il gigantesco Claudino. Ciascuno di loro aveva in qualche modo tradito tutti gli altri, cercando di ricavare maggior profitto per sé: gli amici di Turiddu, anni prima, erano stati da lui scoperti e ammazzati; allo stesso modo Silvano e Giovanna avevano sottratto delle armi cercando di venderle all'insaputa dei loro colleghi, ma erano stati scoperti da Claudino, che li aveva uccisi e ora è sulle tracce della refurtiva.
Duca e Mascaranti riescono a mettersi sulla pista giusta e a sgominare la banda, ma non possono impedire che Claudino massacri con violenza Ulrico Brambilla nel tentativo di estorcergli informazioni. Tuttavia il delitto iniziale, nel quale sono morti Sompani e la Terrini, rimane irrisolto finché la misteriosa colpevole, l'italoamericana Susanna Paany, a sorpresa fa il suo ritorno e si costituisce. In realtà questo delitto non ha nulla a che vedere con l'organizzazione criminale: la ragazza si è vendicata per un fatto accaduto durante la II Guerra Mondiale. Adele e Turiddu avevano dato ospitalità a suo padre, soldato dell'esercito americano in fuga: in realtà la coppia svolgeva infami operazioni di spionaggio per tutte le nazioni coinvolte, vendendo informazioni e talvolta esseri umani in cambio di mescalina, dalla quale i due erano dipendenti. L'uomo era stato torturato e ucciso mentre i due erano sotto l'effetto della droga poiché si rifiutava di dare loro informazioni e denaro. Susanna, una volta appresa questa storia, si era messa sulle loro tracce e, conquistata la loro fiducia, li aveva uccisi; pur essendo riuscita a fuggire in America, la ragazza era poi tornata a Milano per costituirsi, avendo compreso quanto il tradimento da lei compiuto nei loro riguardi l'avesse in realtà resa simile a loro.
Alla fine di tutta la vicenda, Carrua offre a Duca una scelta: potrà aiutarlo a tornare a fare il medico o farlo diventare un poliziotto. Avendo maturato, durante l'indagine, la consapevolezza di essersi allontanato dal mondo medico e di aver sviluppato interesse per le indagini, Duca sceglie la seconda opzione.
Edizioni
[modifica | modifica wikitesto]- Traditori di tutti, R'66, Milano, Garzanti, 1966, p. 187.
- Traditori di tutti, I Garzanti, Garzanti, 1970, p. 187.
- Traditori di tutti, Gialli Garzanti 134, Garzanti, 1977, p. 186.
- Traditori di tutti, Amica BUR, Rizzoli, 1988, p. 188.
- Traditori di tutti, I libri di Giorgio Scerbanenco, Garzanti, 1988, p. 231, ISBN 88-11-52031-2.
- Traditori di tutti, Prefazione di Carlo Oliva, Gli Elefanti, Garzanti, 1998, p. 231, ISBN 88-11-66857-3.
- Traditori di tutti, Elefanti bestseller, Garzanti, 2014, p. 223, ISBN 978-88-11-68773-3.
- Traditori di tutti. Un'indagine di Duca Lamberti, Prefazione di Cecilia Scerbanenco, Collana Oceani, Milano, La nave di Teseo, 2022, ISBN 978-88-346-0798-5.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Nel precedente libro Venere privata è specificato come Lamberti sia stato imprigionato ed estromesso per aver praticato l'eutanasia su una sua paziente