Toyohaite
Toyohaite | |
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Classificazione Strunz (ed. 10) | 2.DA.10[1] |
Formula chimica | Ag+(Fe2+0,5Sn4+1,5)S4[2] |
Proprietà cristallografiche | |
Sistema cristallino | tetragonale[3] |
Parametri di cella | a = 7,46 Å, c = 10,80 Å, Z = 2[4] |
Gruppo puntuale | 4/m[5] |
Gruppo spaziale | I41/a (nº 88)[4] |
Proprietà fisiche | |
Densità | 4,94[5] g/cm³ |
Durezza (Mohs) | 4[5] |
Colore | grigio,[3] grigio-marrone[6] |
Lucentezza | metallica[6] |
Opacità | opaco[6] |
Diffusione | rara |
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale |
La toyohaite (simbolo IMA: To[7]) è un minerale molto raro del supergruppo dello spinello e in particolare dei tiospinelli, nella cui famiglia occupa un posto nel sottogruppo della carrollite;; appartiene alla classe minerale dei "solfuri e solfosali" e possiede composizione chimica Ag+(Fe2+0,5Sn4+1,5)S4[2] quindi, da un punto di vista chimico, è un solfuro di argento-ferro-stagno.
Il minerale è l'analogo dell'argento della rhodostannite.[6]
Etimologia e storia
[modifica | modifica wikitesto]La toyohaite è stata scoperta nella "miniera di Toyoha" vicino a Sapporo, sull'isola giapponese di Hokkaidō e descritta scientificamente nel 1991 da J. Yajima, E. Ohta e Y. Kanazawa, che hanno chiamato il minerale come la sua località tipo.[6]
Il campione tipo del minerale è stato depositato nel "Museo Geologico" di Sapporo.[8]
Classificazione
[modifica | modifica wikitesto]Nella Sistematica dei lapis (Lapis-Systematik) di Stefan Weiß la toyohaite è elencata nella classe dei "solfuri e solfosali" e nella sottoclasse dei "solfuri con il rapporto di massa del metallo (M): zolfo (S) (selenio, tellurio) ≈ 1:1", dove insieme a barquillite, briartite, černýite, famatinite, ferrokësterite, hocartite, kësterite, kuramite, luzonite, permingeatite, petrukite, pirquitasite, rhodostannite, sakuraiite, stannite e velikite forma il "gruppo della stannite" con il sistema nº II/C.06.[9]
La nona edizione della sistematica dei minerali di Strunz, valida dal 2001 e aggiornata l'ultima volta dall'IMA nel 2009,[10] classifica la toyohaite nella classe "2. Solfuri e solfosali (solfuri, seleniuri, tellururi; arseniuri, antimoniuri, bismuturi; solfoarseniuri, solfoantimonuri, solfobismuturi, ecc.)" e nella sottoclasse "2.D Solfuri metallici, M:S = 3:4 e 2:3"; questa è ulteriormente suddivisa in base al rapporto metallo (M)/zolfo (S) presente nel minerale, in modo che la toyohaite possa essere trovata nella sezione "2.DA M:S = 3:4" dove insieme alla rhodostannite forma il sistema nº 2.DA.10.[11]
Nell'edizione successiva, proseguita dal database "mindat.org" e chiamata Classificazione Strunz-mindat, tale suddivisione viene mantenuta invariata.[1]
Nella classificazione dei minerali secondo Dana, usata principalmente nel mondo anglosassone, la toyohaite può essere trovata insieme alla rhodostannite nel gruppo senza nome 02.10.03 all'interno della suddivisione dei "solfuri - inclusi seleniuri e tellururi - con la composizione AmBnXp, con (m+n):p = 3:4".[12]
Abito cristallino
[modifica | modifica wikitesto]La toyohaite cristallizza nel sistema tetragonale nel gruppo spaziale I41/a (gruppo nº 88) con i parametri del reticolo a = 7,46 Å e c = 10,80 Å, oltre a 2 unità di formula per cella unitaria.[4]
Origine e giacitura
[modifica | modifica wikitesto]La toyohaite si trova in massicce vene di pirite-sfalerite in basalti risalenti al Miocene. I minerali associati includono berndtite, herzenbergite, hocartite, rhodostannite e teallite.[13]
A parte la sua località tipo "Miniera di Toyoha" in Giappone, la toyohaite è stata trovata solo nella provincia di Jujuy, nella "Miniera di Oploca" del giacimento "Pirquitas" nel dipartimento di Rinconada.[14][15]
Forma in cui si presenta in natura
[modifica | modifica wikitesto]La toyohaite è stata trovata solo sotto forma di aggregati microcristallini fino a circa 200 μm o in singoli grani di circa 1-30 µm di diametro. È opaco e ha una lucentezza metallica. Il suo colore appare grigio brunastro alla luce riflessa, ma rispetto alla rhodostannite e all'hocartite, tuttavia, è un po' più marrone.[6]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) Strunz-mindat (2025) Classification - M:S = 3:4, su mindat.org. URL consultato il 12 gennaio 2025.
- ^ a b (EN) Malcolm Back et al., The New IMA List of Minerals – A Work in Progress – Updated: November 2024 (PDF), su cnmnc.units.it, IMA/CNMNC, Marco Pasero, novembre 2024. URL consultato il 12 gennaio 2025.
- ^ a b (DE) Toyohaite, su mineralienatlas.de. URL consultato il 12 gennaio 2025.
- ^ a b c Strunz Mineralogical Tables. Chemical-structural Mineral Classification System p. 95
- ^ a b c (EN) Toyohaite Mineral Data, su webmineral.com. URL consultato il 12 gennaio 2025.
- ^ a b c d e f (EN) Toyohaite, su mindat.org. URL consultato il 12 gennaio 2025.
- ^ (EN) Laurence N. Warr, IMA–CNMNC approved mineral symbols (PDF), in Mineralogical Magazine, vol. 85, 2021, pp. 291–320, DOI:10.1180/mgm.2021.43. URL consultato il 12 gennaio 2025.
- ^ (EN) John L. Jambor e Jacek Puziewicz, New Mineral Names - Toyohaite (PDF), in American Mineralogist, vol. 77, 1992, pp. 1116–1121. URL consultato il 12 gennaio 2025.
- ^ (DE) Lapis Classification - II SULFIDE UND SULFOSALZE (Sulfide, Selenide, Telluride, Arsenide, Antimonide, Bismutide) - II/C Sulfide mit Metall : S,Se,Te ~ 1:1, su mineralienatlas.de. URL consultato il 12 gennaio 2025.
- ^ (EN) Ernest Henry Nickel e Monte C. Nichols, IMA/CNMNC List of Minerals 2009 (PDF), su cnmnc.units.it, IMA/CNMNC, gennaio 2009. URL consultato il 12 gennaio 2025 (archiviato dall'url originale il 29 luglio 2024).
- ^ (DE) Strunz 9 Classification - 2 Sulfide und Sulfosalze (Sulfide, Selenide, Telluride, Arsenide, Antimonide, Bismutide, Sulfarsenite, Sulfantimonite, Sulfbismuthite) - 2.D Metallsulfide mit M:S = 3:4 und 2:3 - 2.DA M:S = 3:4, su mineralienatlas.de. URL consultato il 12 gennaio 2025.
- ^ (EN) Dana Classification 8th edition - AmBnXp, with (m+n):p = 3:4, su mindat.org. URL consultato il 12 gennaio 2025.
- ^ (EN) Type Occurrence of Toyohaite, su mindat.org. URL consultato il 12 gennaio 2025.
- ^ (EN) Localities for Toyohaite, su mindat.org. URL consultato il 12 gennaio 2025.
- ^ (DE) Toyohaite (Occurrences), su mineralienatlas.de. URL consultato il 12 gennaio 2025.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Hugo Strunz e Ernest Henry Nickel, Strunz Mineralogical Tables. Chemical-structural Mineral Classification System, 9ª ed., Stoccarda, E. Schweizerbart’sche Verlagsbuchhandlung (Nägele u. Obermiller), 2001, ISBN 3-510-65188-X.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla Toyohaite
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Toyohaite Mineral Data, su webmineral.com.