Test di Breusch-Pagan
Il test di Breusch-Pagan (noto anche come test di Cook-Weisberg) è un test d'ipotesi di eteroschedasticità in un modello di regressione lineare. Sviluppato nel 1979 da Trevor Breusch e Adrian Pagan,[1] è stato riscoperto indipendentemente in una forma leggermente estesa da Ralph Dennis Cook e Sanford Weisberg nel 1983.[2]
Esso è valido per grandi campioni, assume che gli errori siano indipendenti e normalmente distribuiti e che la loro varianza () sia funzione lineare del tempo t secondo:
ciò implica che la varianza aumenti o diminuisca al variare di t, a seconda del segno di b. Se si ha l'omoschedasticità, si realizza l'ipotesi nulla:
Contro l'ipotesi alternativa bidirezionale:
Per la sua verifica, si calcola una regressione lineare, a partire da un diagramma di dispersione che:
- sull'asse delle ascisse riporta il tempo t
- sull'asse delle ordinate il valore dei residui corrispondente
Si ottiene una retta di regressione, la cui devianza totale (SQR) è in rapporto alla devianza d'errore precedente (SQE) calcolata con i dati originari secondo una relazione di tipo quadratico che, se è vera l'ipotesi nulla, al crescere del numero delle osservazioni si distribuisce secondo una variabile casuale chi quadro con un grado di libertà.
Esiste un test di Breusch-Pagan che misura l'indipendenza degli errori di una regressione ad effetti fissi.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ T. S. Breusch e A. R. Pagan, A Simple Test for Heteroskedasticity and Random Coefficient Variation, in Econometrica, vol. 47, n. 5, 1979, pp. 1287–1294, DOI:10.2307/1911963, JSTOR 1911963, MR 545960.
- ^ R. D. Cook e S. Weisberg, Diagnostics for Heteroskedasticity in Regression, in Biometrika, vol. 70, n. 1, 1983, pp. 1–10, DOI:10.1093/biomet/70.1.1.