Sistro
Sistro | |
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Un sistro di epoca romana | |
Informazioni generali | |
Origine | Egitto |
Invenzione | Antichità |
Classificazione | 112.112 Idiofoni a percussione indiretta |
Uso | |
Musica dell'antichità |
Sistro è il nome di due diversi strumenti musicali, il primo a suono indeterminato tipico delle civiltà del 3000 a.C. proveniente dall'Antico Egitto e sacro alla dea Iside[1], la quale è mitologicamente ritenuta inventrice dello strumento. Il sistro era sacro anche alla dea Hathor[2] strumenti soisolonv
Storia
[modifica | modifica wikitesto]È uno strumento in metallo, con una parte a forma di ferro di cavallo retta da un manico e attraversata da dei fori e alcune asticelle più larghe alle estremità in modo che non escano dai fori; in Mesopotamia poteva essere di forma trapezoidale o quadrata e presentava l'immagine della divinità raffigurata sul manico. Il suono viene prodotto scuotendo lo strumento. Il numero e lo spessore delle asticelle flottanti ne definisce e caratterizza l'altezza e l'intensità del suono, il quale resta comunque - come in molti altri analoghi strumenti a sonagli - indeterminato, e cioè senza una precisa connotazione tonale.
Si hanno notizie di sistri utilizzati in cerimonie già nel Vecchio Testamento della Bibbia e prima ancora nella civiltà egizia, dove era chiamato seshesh, nome di chiara origine onomatopeica, e da dove sembra sia stato poi esportato in Palestina e successivamente in Grecia.
Questo strumento compare anche nella poesia di Giovanni Pascoli L'assiuolo, nella poesia di Eugenio Montale Debole sistro al vento da Ossi di seppia, e nel racconto di H.P. Lovecraft Sotto le piramidi, scritto per conto di Harry Houdini. Il sistro appare anche nell'albo a fumetti L'angelo ribelle della serie Dampyr.
Strumento moderno
[modifica | modifica wikitesto]Il sistro moderno è simile a quello antico, essendo composto da un manico che regge una struttura con delle bacchette parallele, ma queste ultime sono ferme e presentano file di campanelli fatti di bronzo o di acciaio. Il suono viene prodotto scuotendo lo strumento o percuotendolo con un martelletto che può essere di legno o di acciaio, a seconda del materiale dei campanelli.[3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ SISTRO in "Enciclopedia Italiana", su Treccani. URL consultato il 25 novembre 2020.
- ^ Hathor nell'Enciclopedia Treccani, su Treccani. URL consultato il 25 novembre 2020.
- ^ James W. McKinnon e Robert Anderson, Sistrum, in Oxford Music Online, Oxford University Press, 2001. URL consultato il 31 marzo 2022.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su sistro
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Goffredo Bendinelli, SISTRO, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1936.
- (EN) sistrum / sesheshet, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- http://www.bandatolfa.it/pagine%20strumenti/sistro.htm
- http://www.treccani.it/enciclopedia/sistro_%28Enciclopedia-Italiana%29/
- https://www.musicacolta.eu/il-sistro/
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