Sambucus ebulus

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Sambuco lebbio
Sambucus ebulus
Stato di conservazione
Specie non valutata
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi
(clade)Campanulidi
OrdineDipsacales
FamigliaViburnaceae
GenereSambucus
SpecieS. ebulis
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SottoregnoTracheobionta
SuperdivisioneSpermatophyta
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
OrdineDipsacales
FamigliaCaprifoliaceae
GenereSambucus
SpecieS. ebulis
Nomenclatura binomiale
Sambucus ebulis
L., 1753
Nomi comuni

sambuco lebbio, ebbio, sambuchella

Il sambuco lebbio (Sambucus ebulus L.), detto anche ebbio o sambuchella, è una pianta erbacea della famiglia delle Viburnacee, originaria del bacino del Mediterraneo[1].

Il nome inglese danewort deriva dalla credenza che cresca nei siti dove si sono combattute battaglie contro i Danesi[senza fonte]. Il termine walewort o walwort significa "pianta straniera"[senza fonte]. Foglie e fusti di colore rosso in autunno possono spiegare i riferimenti al sangue. Il termine inglese Dane può essere collegato ad un antico termine riferito alla diarrea[senza fonte].

Sambucus ebulus raggiunge 1–2 m di altezza, ha un fusto eretto in genere non ramificato e forma densi gruppi; ha un apparato radicale perenne esteso in ambiente sotterraneo. Le foglie sono opposte, pennate, lunghe 15–30 cm con 5-9 foglioline di odore fetido. Il fusto termina con un corimbo di 10–15 cm di diametro con numerosi fiori ermafroditi bianchi (raramente rosa), piatti. Il frutto è una piccola bacca lucida di 5–6 mm di diametro piena di succo rossastro.[2]

Distribuzione e habitat

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L'areale di S. ebulis si estende dall'isola di Madera, al Nord Africa, all'Europa e all'Asia occidentale.[1]

La specie si è naturalizzata in molte parti del Nord America (New York, New Jersey e Québec).[3]

I frutti di Sambucus ebulus sono utilizzati nella tradizione austriaca per trattare disordini dell'apparato respiratorio e febbre.[4] Tuttavia la pianta, specialmente le bacche, è da considerarsi velenosa.[5]

È una pianta impollinata, sia pur raramente, dalle api per il polline ed il nettare.[6]

  1. ^ a b (EN) Sambucus ebulus, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 21 maggio 2024.
  2. ^ Clapham, A.R., Tutin, T.G. and Warburg, E.F. 1968. Excursion Flora of the British Isles. Cambridge University Press. ISBN 0 521 04656 4
  3. ^ BONAP (Biota of North America Project) floristic synthesis, Sambucus ebulus
  4. ^ Vogl S, Picker P, Mihaly-Bison J, etal, Ethnopharmacological in vitro studies on Austria's folk medicine—An unexplored lore in vitro anti-inflammatory activities of 71 Austrian traditional herbal drugs, in Journal of Ethnopharmacology, vol. 149, n. 3, ottobre 2013, pp. 750–71, DOI:10.1016/j.jep.2013.06.007, PMC 3791396, PMID 23770053.
  5. ^ Gilberto Bulgarelli, Sergio Flamigni. Piante tossiche e velenose
  6. ^ (FR) Sambucus ebulus & Apis mellifera, su Florabeilles, 24 luglio 2013. URL consultato il 5 luglio 2019.

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