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Riserva regionale Valle dell'Orta

Coordinate: 42°10′47.96″N 13°57′53.49″E
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Riserva regionale Valle dell'Orta
Il fiume Orta che attraversa la riserva
Tipo di areaRiserva naturale regionale
StatiItalia (bandiera) Italia
Regioni  Abruzzo
Province  Pescara
ComuniBolognano
San Valentino in Abruzzo Citeriore
Superficie a terra4 km²
Superficie a terra378 ha
Provvedimenti istitutiviL.R. 20/07/1989, n. 57[1]
L.R. 24/03/1999, n. 17[2]
GestoreComuni di Bolognano
e San Valentino in Abruzzo Citeriore[1]
Corpo forestale dello Stato[3]
Mappa di localizzazione
Map

La riserva regionale Valle dell'Orta è stata un'area naturale protetta di 378 ha, istituita nel 1989 e situata nei comuni di Bolognano e San Valentino in Abruzzo Citeriore, in provincia di Pescara[1].

La cascata della Cisterna, presente all'interno della riserva

La riserva occupa una superficie di 378 ha, pari a quasi km², e ricade nei territori dei comuni di Bolognano e San Valentino in Abruzzo Citeriore, suoi gestori insieme al Corpo forestale dello Stato per le competenze tecniche[4]. Il proprio areale vede la presenza della Valle dell'Orta, da cui il nome, il cui fiume, che origina nelle vicinanze di passo San Leonardo, raccoglie le acque dell'Orfento e confluisce nell'Aterno-Pescara, scava lungo il suo cammino veri e propri canali, canyon, cascate (come la cascata della Cisterna), sbalzi e caverne, come la grotta dei Callarelli (buche circolari incavate nella roccia), la grotta dei Piccioni, la grotta del Mortaio e la grotta Scura[5], in età neolitica utilizzate come luoghi di culto dai primitivi, che intorno all'XI secolo fonderanno i paesi circostanti[6]. Presso le rapide di Santa Lucia vi è uno dei canyon di maggiori dimensioni, quello della valle dei Luchi, caratterizzato da pareti rocciose denominate marmitte dei giganti, formatesi a seguito di un lungo processo di erosione attuato dalle acque del fiume nel corso del tempo[7].

La riserva è stata istituita con legge regionale n. 57 del 20 luglio 1989 come riserva naturale regionale[4]. Dal 1991 è stata inclusa nel territorio del parco nazionale della Maiella[8] e quindi abrogata nel 1999[2].

La cornetta di Valenza, specie floreale tipica della riserva
Il rondone maggiore, specie faunistica simbolo della riserva

La flora della riserva comprende tra le piante erbacee e floreali, specie di asfodelo giallo, campanula napoletana, capelvenere, cornetta di Valenza e lingua cervina, mentre tra le piante arboree, si segnalano specie di alaterno, cipresso, farnia, frassino meridionale, ilatro, leccio, pino d'Aleppo e pino nero[9].

L'ambiente, prettamente umido, vede la presenza, nei pressi delle acque, della lontra, rappresentante dei mammiferi, del geotritone italico, del rospo smeraldino e dell'ululone dal ventre giallo per gli anfibi, del gambero di fiume e del granchio di fiume per i crostacei[10]. Dei rettili, vi sono il cervone e il colubro di Esculapio, che strisciano all'interno o ai margini delle zone boscose[11]. Tra le varie specie di uccelli presenti, vi sono il ballerina gialla, il falco pellegrino, il lanario, il lodolaio, il merlo acquaiolo, il piccione selvatico, il rigogolo, il rondone eurasiatico e il rondone maggiore, assunto a specie faunistica simbolo della riserva[10]. Oltre alla lontra, tra i mammiferi di terra vi sono la faina, l'istrice e il tasso, e nelle grotte colonie di pipistrelli, quali il ferro di cavallo maggiore, il ferro di cavallo minore e il miniottero di Schreibers[3].

  • Marialuce Latini (a cura di), Guida storico-artistica d'Abruzzo, Pescara, Carsa Edizioni, 2020, ISBN 978-88-501-0389-8.
  • Massimo Pellegrini e Dario Febbo (a cura di), Abruzzo: guida ai parchi e riserve naturali, collana Abruzzo, natura forte del Mediterraneo, Pescara, Carsa Edizioni, 1998, ISBN 88-86525-02-8.
  • Antonio Mario Radmilli, Storia dell'Abruzzo dalle origini all'età del bronzo, Pisa, Giardini, 1977, ISBN non esistente.

Voci correlate

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