Prometeo (astronomia)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Disambiguazione – Se stai cercando l'asteroide, vedi Prometeo (asteroide).
Prometeo
(Saturno XVI)
Satellite diSaturno
Scopertaottobre 1980
ScopritoreStewart A. Collins, Voyager 1
Parametri orbitali
(all'epoca 31 dicembre 2003)
Semiasse maggiore139,380 ± 10 km
Periodo orbitale0,612990038 giorni
Inclinazione rispetto
all'equat. di Saturno
0,008 ± 0,004
Eccentricità0,0022
Dati fisici
Dimensioni119 × 87 × 61 km
Diametro medio86 km
Massa
1,566 ± 0,019 × 1017 kg
Densità media0,47 ± 0,07 g/cm3
Acceleraz. di gravità in superficie~0,003 m/s2
Periodo di rotazioneRotazione sincrona
Inclinazione assiale0
Temperatura
superficiale
  • ~74 K (media)
Albedo~0,60

Prometeo è un satellite naturale di Saturno. È stato scoperto nel 1980 dalle foto riprese dalla sonda Voyager 1 e fu chiamato 1980 S 27[1].

Caratteristiche

[modifica | modifica wikitesto]

Questa piccola luna è di forma estremamente allungata, la Nasa la descrive a forma di patata[2] e la sua superficie è stata dettagliata da immagini della sonda Cassini che il 6 dicembre 2015 ha eseguito un passaggio moderatamente ravvicinato; presenta diverse creste, valli e crateri da impatto di circa 20 km, anche se è meno craterizzato delle 3 più vicine lune Pandora, Epimeteo e Giano. Dai dati sulla sua densità molto bassa e il suo relativamente elevato albedo, è stato ipotizzato che sia un corpo celeste ghiacciato e poroso.

Prometeo è un satellite pastore nel bordo interno dell'Anello F di Saturno. Immagini recenti della sonda Cassini mostrano che il campo gravitazionale del satellite crea nodi e perturbazioni nell'anello F a causa del materiale sottratto da esso.

L'orbita di Prometeo appare caotica, a causa della risonanza del moto con Pandora e modifiche apprezzabili dell'orbita appaiono ogni 6,2 anni, quando il periasse di Pandora si allinea con l'apoasse di Prometeo e le lune si avvicinano a meno di 1400 km. Prometeo inoltre perturba in modo significativo Atlante.

Galleria d'immagini

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ Circolare della scoperta UAI
  2. ^ Copia archiviata, su solarsystem.nasa.gov. URL consultato il 16 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 17 luglio 2017).

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
  Portale Sistema solare: accedi alle voci di Wikipedia sugli oggetti del Sistema solare