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Processo spontaneo

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Categoria:Termochimica

In termodinamica un processo spontaneo è un processo che avviene senza che ci sia ingresso di materia o energia nel sistema termodinamico considerato. Un processo spontaneo può essere una reazione chimica in cui il sistema rilascia energia libera (spesso sotto forma di calore) raggiungendo un livello energetico inferiore e più stabile. Le reazioni di questo tipo essendo spontanee avvengono naturalmente con il corso del tempo e in precise condizioni di pressione e temperatura.

Spontaneità in termochimica

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Un esempio di reazione chimica spontanea: dissoluzione di acido cloridrico in ammoniaca.
HCl + NH3 → Cl- + NH4+

La formula che, a pressione e temperatura costanti (condizioni standard), fornisce la quantità di energia libera rilasciata o assorbita dal sistema è:

Dove:

  • è la variazione di energia libera di Gibbs, espressa in joule ;
  • è la variazione di entalpia, espressa in ;
  • è la temperatura assoluta, espressa in kelvin ;
  • è la variazione di entropia, espressa in ;

Il segno risultante dalla variazione di energia libera di Gibbs è dipendente solo dalla variazione di entalpia o entropia, non dalla temperatura, che non può essere che positiva. Affinché la reazione sia spontanea, la variazione di energia libera di Gibbs deve essere negativa, pertanto:

  • Se e , il processo è sempre spontaneo e quello opposto mai;
  • Se e , il processo è spontaneo solo ad alte temperature (quindi l'esotermicità della reazione ha poca rilevanza);
  • Se e , il processo è spontaneo solo a basse temperature (quindi l'esotermicità della reazione è molto importante);
  • Se e , il processo non è mai spontaneo e quello opposto sempre;

Il secondo principio della termodinamica, afferma che ogni processo spontaneo comporta un aumento netto dell'entropia dell'universo (sistema più ambiente), per ragioni legate alle dimensioni dell'ambiente rispetto alle dimensioni del sistema, è possibile dedurre l'equazione di cui sopra che contempla solo variabili termodinamiche del sistema. Alcune reazioni chimiche risultano spontanee nonostante la diminuzione di entropia: questo fatto non contraddice il secondo principio, infatti la diminuzione di entropia del sistema può essere superata in valore assoluto da un aumento di quella dell'ambiente e ciò può avvenire solo se si ha un'elevata perdita di entalpia del sistema.

Reazioni non spontanee possono comunque avvenire fintantoché non si sia raggiunta una condizione di equilibrio chimico: la costante di equilibrio è, in questi casi, estremamente piccola (es. la dissociazione di cloruro di sodio, , negli ioni e non è spontanea, ma avviene comunque in misura tanto ridotta da considerarsi irrilevante).

Un processo spontaneo non significa necessariamente che sia tanto rapido da poter essere constatato ad occhio nudo: l'ossidazione della carta è sì una reazione spontanea, ma, se non catalizzata, è necessario un tempo molto lungo prima che si possa osservare una patina ingiallita depositarsi sulla superficie della carta. Anche il decadimento del diamante in grafite è un processo spontaneo, ma ha tempi di realizzazione sull'ordine dei milioni di anni.

Spontaneità in elettrochimica

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Un esempio di reazione di ossidoriduzione spontanea: corrosione di materiali ferrosi.
4Fe(OH)2 + O2 → 2(Fe2O3.xH2O) + 2H2O

In condizioni standard, la variazione di energia libera di Gibbs di un processo elettrochimico è data da:

dove:

  • è la variazione di energia libera di Gibbs espressa in ;
  • è il numero di moli di elettroni ;
  • è la costante di Faraday, pari a , ove indica il Coulomb;
  • è la differenza di potenziale standard di riduzione, espresso in Volt .

In particolare si ha:[1]

  1. ^ Bockris Vol. 2, p. 855.