Portale:Due Sicilie/articolo3
Il regno di Napoli è il nome con cui è conosciuto lo stato italiano preunitario, esistito, con alterne vicende, dal XIII al XIX secolo e comprendente le attuali regioni Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria, nonché alcuni territori dell'odierno Lazio (circondario di Sora, circondario di Gaeta e circondario di Cittaducale dopo l'unità d'Italia). Dalla sua formazione fino all'unità d'Italia il territorio occupato dal regno di Napoli rimase compreso pressappoco sempre entro gli stessi confini e l'unità territoriale fu solo debolmente minacciata dal feudalesimo (Principato di Taranto, Ducato di Sora, Ducato di Bari) e dalle incursioni dei pirati barbareschi. Occupava grossomodo tutta la parte della penisola italiana che oggi è conosciuta come Mezzogiorno, dai fiumi Tronto e Liri, dai monti Simbruini a nord, fino al capo d'Otranto e al capo Spartivento. La lunga catena appenninica che vi si sviluppa era tradizionalmente divisa in Appennino abruzzese ai confini con lo Stato Pontificio, Appennino napoletano dal Molise al Pollino e Appennino calabrese dalla Sila all'Aspromonte. Fra i fiumi maggiori, il Garigliano e il Volturno: gli unici navigabili. Appartenevano al regno le isole dell'arcipelago campano, le isole ponziane e Tremiti, nonché a seconda del periodo storico, la Sicilia, le Egadi, le Lipari, Pantelleria, Ustica, e lo Stato dei Presidi. Lo stato era diviso in giustizierati o province, con a capo un giustiziere, attorno a cui ruotava un sistema di funzionari che lo aiutavano nell'amministrazione della giustizia e nelle riscossioni delle entrate tributarie. Ogni città capoluogo dei giustizierati ospitava un tribunale, un presidio militare e una zecca (non sempre attiva). |