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Pefloxacina

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Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Pefloxacina
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC17H20N3O3
Massa molecolare (u)333.358 g/mol
Numero CAS70458-92-3
Numero EINECS274-611-8
Codice ATCJ01MA03
PubChem51081 e 6919009
DrugBankDBDB00487
SMILES
CCN1C=C(C(=O)C2=CC(=C(C=C21)N3CCN(CC3)C)F)C(=O)O
Dati farmacologici
Modalità di
somministrazione
Orale
Dati farmacocinetici
Emivita9 -12 ore
Indicazioni di sicurezza
Simboli di rischio chimico
irritante
attenzione
Frasi H319
Consigli P305+351+338 [1]

La pefloxacina (nella fase sperimentale conosciuta con la sigla 1589 RB) è una molecola che appartiene alla classe dei chinoloni di terza generazione. Viene usualmente utilizzata nel trattamento delle infezioni delle vie urinarie, respiratorie, e delle prostatiti. In Italia è venduta dalla società farmaceutica Formenti S.r.l., con il nome commerciale di Peflox nella forma farmaceutica di compresse rivestite contenenti 400 mg di principio attivo.

Venne sintetizzata per la prima volta nel 1979, in Francia il suo utilizzo venne approvato nel 1985.

Farmacodinamica

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La molecola si caratterizza per un ampio spettro di azione, simile a quello di altri chinoloni e comprendente un'ampia gamma di batteri Gram–positivi e Gram negativi. Pefloxacina agisce inibendo in modo selettivo sia la DNA–girasi (conosciuta anche come topoisomerasi II) che la topoisomerasi IV. Questi due enzimi sono fondamentali per la cellula batterica, in particolare per i processi di duplicazione, trascrizione e riparazione dell'acido deossiribonucleico (DNA) nei batteri. La topoisomerasi IV separa le catene di DNA che deve essere replicato (cioè duplicato), prima che abbia inizio la divisione cellulare batterica. Il blocco dell'enzima impedisce al DNA di essere separato, interrompendo il processo di replicazione delle molecole dell'acido deossiribonucleico: il batterio quindi non può più dividersi né replicarsi. La DNA girasi è invece deputata al superavvolgimento del DNA: quest'ultimo processo è cruciale per permettere alla molecola di rientrare nelle cellule di nuova formazione. Se ciò non si verifica si determina l'accumulo, all'interno della cellula batterica, di DNA in forma despiralizzata. Il blocco di entrambi i meccanismi enzimatici porta quindi alla morte del batterio

Farmacocinetica

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A seguito di somministrazione per via orale di 400 mg è possibile osservare una concentrazione plasmatica massima (Cmax) di 4 mcg/ml a distanza di circa 1 ora e mezza dall'assunzione. Il composto è ben assorbito dal tratto gastroenterico e la biodisponibilità è quasi completa (pari al 90% della dose assunta).[2] L'emivita della pefloxacina è di circa 12 ore. Il farmaco diffonde con facilità nei diversi liquidi e tessuti biologici. Il legame con le proteine plasmatiche è del 30% circa. Il composto subisce un ampio metabolismo epatico con formazione di due metaboliti principali. L'eliminazione dall'organismo avviene attraverso l'emuntorio renale (per il 42% circa della dose somministrata, soprattutto come metaboliti) e per via biliare (in questo caso in gran parte in forma immodificata, ma anche come metaboliti). Nei soggetti con insufficienza epatica la clearance plasmatica diminuisce in modo marcato e l'emivita della molecola si incrementa da 3 a 5 volte.[3]

Studi eseguiti negli animali, particolarmente nel topo e nel ratto, hanno permesso di calcolare una DL50 nel topo pari a 255 mg/kg peso corporeo per via endovenosa e 1350 mg/kg per via sottocutanea. Nel ratto i valori sono rispettivamente di 272 mg/kg per endovena e 2420 mg/kg per os.

La pefloxacina trova indicazione in particolare nel trattamento delle infezioni delle vie urinarie[4][5][6] e dell'albero respiratorio.[7] così come, in profilassi, nella chirurgia epatobiliare.[8][9] È stata utilizzata anche per il trattamento della gonorrea,[10][11][12] ma attualmente la presenza di numerosi ceppi batterici resistenti rende questa indicazione obsoleta.[13]

Effetti collaterali e indesiderati

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Nel corso del trattamento sono relativamente frequenti gli eventi avversi a carico dell'apparato gastrointestinale ed in particolare dispepsia, nausea e vomito, diarrea. In rari casi la diarrea può essere particolare grave, persistente e/o associata a sanguinamento: ciò può indicare una infezione da C. difficile, in particolare una colite pseudomembranosa. La molecola può facilitare l'insorgenza di convulsioni in soggetti che hanno già una storia personale di epilessia o di fattori predisponenti alle convulsioni (ad esempio pregressi traumi cranici o ischemie cerebrali, encefalopatia multivascolare). In alcuni soggetti è stata segnalata la rapida insorgenza di neuropatia periferica sensoriale o sensitiva e motoria. Anche per questa molecola si possono verificare gli effetti avversi propri di altri antibiotici fluorchinolonici. Tra questi, in particolare, i disturbi a carico dei tendini, le artropatie e le esacerbazioni dei sintomi della miastenia grave.[14][15][16][17]

Controindicazioni

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La pefloxacina è controindicata nei soggetti con ipersensibilità nota al principio attivo, ad altri fluorchinoloni oppure ad uno qualsiasi degli eccipienti contenuti nella formulazione farmacologica. È inoltre controindicata nei pazienti affetti da insufficienza di glucosio-6-fosfato deidrogenasi oltre che nei soggetti in età pediatrica o adolescenti ancora in fase di crescita per il rischio di insorgenza di severe forme di artropatia, in particolare a carico delle grandi articolazioni. Come altri fluorchinoloni la pefloxacina non deve essere assunta da soggetti epilettici e da coloro che presentano alterazioni del sistema nervoso centrale (ad esempio pregressi traumi cranici o cerebrali, pregresse encefaliti o meningiti, ictus cerebrale), che possono determinare un abbassamento della soglia convulsiva. Nei pazienti affetti da nefropatie il dosaggio deve essere diminuito.

Dosi terapeutiche

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Nei soggetti adulti è indicata l'assunzione di 800 mg al giorno suddivisi in due dosi da 400 mg, da assumersi una al mattino e una alla sera, preferibilmente prima di assumere del cibo. È anche possibile assume 800 mg in un'unica somministrazione come dose d'attacco, successivamente seguiti da 400 mg di principio attivo ogni 12 ore.

  1. ^ Sigma Aldrich; rev. dell'11.09.2012, riferita al mesilato diidrato
  2. ^ Gonzalez JP, Henwood JM, Pefloxacin. A review of its antibacterial activity, pharmacokinetic properties and therapeutic use, in Drugs, vol. 37, n. 5, Mag 1989, pp. 628–68, PMID 2663414.
  3. ^ Bressolle F, Gonçalves F, Gouby A, Galtier M, Pefloxacin clinical pharmacokinetics, in Clin Pharmacokinet, vol. 27, n. 6, dicembre 1994, pp. 418–46, DOI:10.2165/00003088-199427060-00003, PMID 7882634. URL consultato il 9 ottobre 2014.
  4. ^ Boerema JB, Efficacy and safety of pefloxacin in the treatment of patients with complicated urinary tract infections, in J. Antimicrob. Chemother., 17 Suppl B, aprile 1986, pp. 103–9, PMID 3519564. URL consultato il 9 ottobre 2014.
  5. ^ Chan PC, Cheng IK, Chan MK, Wong WT, Clinical experience with pefloxacin in patients with urinary tract infections, in Br J Clin Pract, vol. 44, n. 12, dicembre 1990, pp. 564–7, PMID 2102145.
  6. ^ Naber KG, Baurecht W, Fischer M, Kresken M, Pefloxacin single-dose in the treatment of acute uncomplicated lower urinary tract infections in women: a meta-analysis of seven clinical trials, in Int. J. Antimicrob. Agents, vol. 4, n. 3, agosto 1994, pp. 197–202, DOI:10.1016/0924-8579(94)90009-4, PMID 18611611. URL consultato il 9 ottobre 2014.
  7. ^ Grassi C, Catena E, de Iola G, Ginesu F, Gori M, Lucchini M, Mangiarotti P, Micillo E, Onoscuri M, Orlandi O, Pefloxacin in lower respiratory tract infections, in J. Antimicrob. Chemother., 26 Suppl B, ottobre 1990, pp. 103–10, PMID 2258337. URL consultato il 9 ottobre 2014.
  8. ^ Fried M, Pesková M, Růzicka P, Prospective randomized comparison of the effects of pefloxacin and clindamycin with cefoxitin after hepatobiliary and pancreatic operations, in Rozhl Chir, vol. 74, n. 6, settembre 1995, pp. 290–2, PMID 8658281.
  9. ^ Gascón AR, Campo E, Olea E, Hernández RM, Calvo B, Errasti J, Pedraz JL, Pharmacokinetics and tissue distribution of intravenous pefloxacin for antibiotic prophylaxis in biliary surgery, in Biopharm Drug Dispos, vol. 23, n. 7, ottobre 2002, pp. 293–300, DOI:10.1002/bdd.321, PMID 12355580. URL consultato il 9 ottobre 2014.
  10. ^ Chan KP, Sng EH, Koh ST, Susceptibility of Neisseria gonorrhoeae to pefloxacin, in Ann. Acad. Med. Singap., vol. 16, n. 4, ottobre 1987, pp. 636–8, PMID 3128154.
  11. ^ Ball M, Kanga JM, Meilo H, Debeugny B, Treatment of acute gonococcal urethritis in men with a single dose of 800 mg pefloxacin, in Br J Clin Pract, vol. 44, n. 4, aprile 1990, pp. 140–1, PMID 2115371.
  12. ^ Bakare RA, Oni AA, Arowojolu AO, Okesola AO, Ayuba TT, Kehinde AO, Shomuyiwa T, Efficacy of pefloxacin in acute gonococcal urethritis, in Afr J Med Med Sci, vol. 26, n. 3-4, 1997, pp. 185–6, PMID 10456167.
  13. ^ Update to CDC's sexually transmitted diseases treatment guidelines, 2006: fluoroquinolones no longer recommended for treatment of gonococcal infections, in MMWR Morb. Mortal. Wkly. Rep., vol. 56, n. 14, aprile 2007, pp. 332–6, PMID 17431378. URL consultato il 9 ottobre 2014.
  14. ^ Chevalier X, Albengres E, Voisin MC, Tillement JP, Larget-Piet B, A case of destructive polyarthropathy in a 17-year-old youth following pefloxacin treatment, in Drug Saf, vol. 7, n. 4, 1992, pp. 310–4, PMID 1524702.
  15. ^ Chang H, Chung MH, Kim JH, Kim JH, Pefloxacin-induced arthropathy in an adolescent with brain abscess [collegamento interrotto], in Scand. J. Infect. Dis., vol. 28, n. 6, 1996, pp. 641–3, DOI:10.3109/00365549609037977, PMID 9060073. URL consultato il 9 ottobre 2014.
  16. ^ Casparian JM, Luchi M, Moffat RE, Hinthorn D, Quinolones and tendon ruptures, in South. Med. J., vol. 93, n. 5, maggio 2000, pp. 488–91, PMID 10832946.
  17. ^ Khaliq Y, Zhanel GG, Musculoskeletal injury associated with fluoroquinolone antibiotics, in Clin Plast Surg, vol. 32, n. 4, ottobre 2005, pp. 495–502, vi, DOI:10.1016/j.cps.2005.05.004, PMID 16139623. URL consultato il 9 ottobre 2014.
  • Manuale di malattie infettive e tropicali. Giampiero Carosi, Francesco Castelli, Herbert M Gilles, Franco Di Nola. PICCIN, 2000. ISBN 978-88-299-1509-5

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