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Pasquale Iscaro

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Pasquale Iscaro
NascitaPietrastornina, 24 settembre 1945
MorteLuzzara, 28 luglio 1998
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Forza armataArma dei Carabinieri
GradoBrigadiere
DecorazioniMedaglia d'oro al valor militare alla memoria
Fonte Carabinieri.it
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Pasquale Iscaro (Pietrastornina, 24 settembre 1945Luzzara, 28 luglio 1998) è stato un militare italiano, Brigadiere Capo dell'Arma dei Carabinieri, insignito di medaglia d'oro al valor militare. A lui è intitolato il 239º Corso Carabinieri Ausiliari.

Pasquale Iscaro nacque a Pietrastornina (Av) il 24 settembre 1945, da famiglia che presto si trasferì a Napoli per motivi

di lavoro da Angelo, amministratore di condomini, che in gioventù aveva prestato servizio nell'Arma, e Gemma Cop-pola. Utimo di tre figli, dopo aver conseguito la licenza di Avviamento professionale di tipo industriale, il 24 giugno 1963, non ancora diciottenne, entrò a far parte dell'Istituzione, frequentando il Corso Allievi presso la Scuola di Iglesias (Ct) ed il Nucleo Logistico Allievi di Gaeta (LT). Promosso Carabiniere il 31 dicembre 1963 e destinato prima al Battaglione di Genova e quindi a Reparti di supporto della struttura NATO in Italia, a Vicenza e a Verona, dal 1971 prestò servizio nella Legione di Parma,

Stazioni di Modena principale, Finale Emilia (Mo) e Marsaglia (Pc). Nel frat-tempo, nel settembre 1973, sposò la Signora Daria Guerrini, da Legnago (VR), e dal matrimonio nacque Angelo, che ancora oggi contribuisce a mantenere vivo il ricordo del padre, in quanto la vedova dell'Eroe, il 1º agosto 2001, raggiunse l'amato marito, dopo una sofferta malattia. Dal 1977 prese servizio nella Stazione di Luzzara (RE) e nello stesso anno conseguì la promozione ad Appuntato. Particolarmente stimato dai colleghi e dalla popolazione, si distinse nelle numerose occasioni in cui assunse il comando interinale del Reparto. Nel settembre

1995 fu inquadrato nel ruolo Sovrintendenti con il grado di Brigadiere Capo.

Il 28 luglio 1998, in Luzzara, alle ore 14.40, una pattuglia della locale Stazione composta dal

Brigadiere Capo Pasquale Iscaro e dal Carabiniere Umberto Cioccia, allertata da un passante, interveniva presso la locale filiale della Banca

Agricola Mantovana, ove era in corso una rapina. I militari, giunti sul posto ed avvedutisi della presenza di due rapinatori armati di pistola e travisati da fazzoletti sul volto e parrucche, chiedevano rinforzi e si appostavano

nei pressi dell'uscita. I criminali, però, resisi conto che i due carabinieri li aspettavano, cercavano comunque di fuggire facendosi scudo di un cliente e di un impiegato della banca ed intimando ai militari di deporre a terra le armi, pena la morte degli ostaggi. I carabinieri, per evitare spargimenti di sangue, deposero le loro armi corte a terra ed i rapinatori, impossessatisi della pistola del Carabiniere Cioccia, si dettero alla fuga, liberando gli ostaggi solo una volta raggiunta la loro Fiat Uno rossa, risultata provento di furto, ritenendosi ormai al sicuro.

Fu a quel punto che il Brigadiere Iscaro, con insigne coraggio ed ammirevole determinazione, raccolse la sua pistola e si pose all'inseguimento dei malviventi, non più protetti da scudi umani. Purtroppo i fuggitivi, senza esitare, aprirono il fuoco contro il Sovrintendente, attingendolo al torace. Il Brigadiere, benché ferito mortalmente, esplodeva con la sua pistola nove colpi, imitato dal Carabiniere Cioccia che, recuperato il mitra Beretta M12 nell'auto di servizio, ne sparava cinque. Nonostante il conflitto a fuoco ed il sacrificio cosciente del valoroso Sovrintendente, i rapinatori riuscivano ad allontanarsi a bordo della Uno crivellata di colpi ma, dopo poche ore, l'automezzo veniva rinvenuto abbandonato, ad una trentina di chilometri di distanza, in località Croce del Gallo di Suzzara (MN), con a bordo il corpo senza vita di un rapinatore, identificato in un giostraio 40enne, pregiudicato. Le successive indagini consentivano di identificare e catturare anche il secondo rapinatore, un 53enne veneto, responsabile di ben 48 rapine, con legami con la "Mala del Brenta", che sarà condannato all'ergastolo, in quanto riconosciuto autore materiale dell'omicidio del Brigadiere Iscaro. Il Carabiniere Umberto Cioccia sarà insignito della Medaglia di Bronzo al Valor Militare.

Al valoroso Brigadiere Capo Pasquale Iscaro, che impavidamente affrontò spietati criminali per impedire il consumarsi di un gravissimo reato, sacrificando la sua esistenza, venne concessa la Medaglia d'Oro al Valor Militare

"alla memoria".

Al suo nome sono intitolate le caserme sedi delle Stazioni di Luzzara (RE) e Pietrastornina (Av).

Medaglia d'oro al valor militare alla memoria - nastrino per uniforme ordinaria
«Nel corso di servizio perlustrativo unitamente ad altro militare, non esitava a fronteggiare, con ferma determinazione ed insigne coraggio, due malviventi sorpresi a rapinare un istituto di credito. Costretto a deporre la pistola d'ordinanza dai rapinatori che minacciavano di uccidere due inermi cittadini, con responsabile freddezza attendeva la liberazione degli ostaggi e, recuperata l'arma, si poneva all'inseguimento dei malviventi nel tentativo di procedere alla loro cattura. Fatto oggetto ad azione di fuoco, replicava, benché ferito, all'attacco dei criminali, colpendone mortalmente uno, prima di accasciarsi al suolo. Fulgido esempio di elette virtù militari ed altissimo senso del dovere, spinti fino all'estremo sacrificio. Luzzara (Reggio Emilia), 28 luglio 1998.»

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