OPLÀ, noi viviamo!
OPLÀ, noi viviamo! | |
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dramma storico | |
copertina del libro originale tedesca, 1927 | |
Autore | Ernst Toller |
Titolo originale | Hoppla, wir leben! |
Lingua originale |
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Genere | teatro politico |
Fonti letterarie | Ernst Toller |
Ambientazione | Germania 1919-1927 |
Pubblicato nel | 1927 |
Prima assoluta | 3 settembre 1927 Theater am Nollendorfplatz, Berlino |
Prima rappresentazione italiana | 29 novembre 1951 Piccolo Teatro, Milano |
Personaggi | |
Karl Thomas - Eva Berger - Wilhelm Kilman | |
OPLÀ, noi viviamo! o OPLÀ, siamo vivi! (titolo originale tedesco Hoppla, wir leben!) è un'opera teatrale della Neue Sachlichkeit (Nuova Oggettività) del drammaturgo tedesco Ernst Toller, scritto nel 1927 appena uscito dal carcere. Fu uno dei libri bruciati nei famigerati roghi di libri nazisti[1].
Trama
[modifica | modifica wikitesto]«A che vale la sofferenza, la presa di coscienza di milioni di uomini, se già la generazione successiva vi è insensibile!»
Nel 1919 Karl Thomas viene condannato a morte con la sua compagna Eva Berger e l'amico Wihelm Kilman per aver partecipato alla rivoluzione spartachista del 1918; dopo la grazia viene internato in un manicomio giudiziario da cui esce otto anni dopo nel 1927 trovando una Germania irriconoscibile.
I compagni di lotta con cui aveva condiviso il carcere, ottenuta la sospensione della pena, si sono integrati nella nuova società irrigidita e disumana dove la corruzione dilaga in un sistema basato su compromessi. Sospettato dell’omicidio dell’amico Kilman (diventato nel frattempo ministro), avvenuto invece per mano di un sicario della destra, viene giudicato pazzo si impicca.
La storia comincia nel carcere in cui i prigionieri sono rinchiusi e dimostra con lucidità la rinuncia e il fallimento degli ideali giovanili.
Oplà di Erwin Piscator
[modifica | modifica wikitesto]Con la regia di Erwin Piscator questo "Dramma della rivoluzione" viene rappresentato a Berlino il 3 settembre 1927 in occasione dell'inaugurazione del "Piscator - Bühne" diventando una pietra miliare nella storia del teatro.[2]
Nella versione originale erano già previsti intermezzi cinematografici ma Piscator sconvolge il testo di Toller trasformandolo in una sceneggiatura.[3]
Piscator raggiunge la fusione tra cinema e teatro, una sorta di teatro multimediale in cui viene utilizzato il collage e il montaggio. Sperimenta un nuovo metodo di lavoro: un grande libro di regia suddiviso in colonne: una per l’atmosfera, una per gli attori (espressione e spostamenti), una per le proiezioni e il film, una per la musica e i rumori, una per le luci.[3]
Gli attori dialogano sulla scena con le figure di una proiezione cinematografica e con una voce diffusa dagli altoparlanti.[3]
L'opera consiste in un prologo, cinque atti e due intermezzi cinematografici, innestati nel testo e proiettati su schermi ricavati nella stessa costruzione scenica.[3]
Tra le riprese in Italia:
- In teatro: OPLÀ, noi viviamo! di Ernst Toller, diretta nel 1951 di Giorgio Strehler al Piccolo Teatro di Milano[4]
- In televisione: OPLÀ, noi viviamo! di Ernst Toller, riduzione e regia di Marco Leto (1972)[5]
Il drammaturgo britannico Mark Ravenhill ha basato il suo Some Explicit Polaroids (1999) sul dramma di Toller.[6]
Curiosità
[modifica | modifica wikitesto]- Secondo il libro del critico teatrale Eric Bentley The Playwright as Thinker, quando Erwin Piscator diresse la prima di Hoppla, Siamo vivi! nel 1927 e Frau Meller (madre nella commedia) disse: «C’é solo una cosa da fare: impiccarsi o cambiare il mondo», il pubblico giovanile irruppe nell'Internazionale[7].
- Il critico teatrale Bernhard Diebold, in un saggio pubblicato nel 1929, paragonò l’uso del film di commento utilizzato da Piscator a quello del coro nella tragedia antica[8].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Libri bruciati in Germania - Una mostra della biblioteca della Friedrich-Ebert-Stiftung in occasione del 70º anniversario (PDF), su library.fes.de. URL consultato il 22 maggio 2021.
- ^ Pearlman (2000), p. 17.
- ^ a b c d Mara Fazio (2006), p.
- ^ Archivio il Piccolo - Teatro, su archivio.piccoloteatro.org. URL consultato il 22 maggio 2021.
- ^ Cast Oplà noi viviamo, su mymovies.it. URL consultato il 22 maggio 2021.
- ^ Pearlman (2000), p. 31.
- ^ Bentley (1987), p.
- ^ Sara Nicolini, Erwin Piscator: la rivoluzione scenica e il teatro totale, Tesi di laurea di Storia del Teatro e dello Spettacolo. URL consultato il 22 maggio 2021.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Eric Bentley, The Playwright as Thinker: A Study of Drama in Modern Times, 1987, p. 416, ISBN 0-15-672041-8.
- Ernst Toller, Plays One: Transformation, Masses Man, Hoppla, We're Alive!., a cura di Alan Raphael Pearman, Absolute Classics ser. London: Oberon, 2000, p. 336, ISBN 1-84002-195-0.
- Mara Fazio, "Piscator e Oplà noi viviamo!” di Toller, in Regie teatrali: Dalle origini a Brecht, Gius. Laterza & Figli Spa, 2006, ISBN 9788842080602.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Oplà, noi viviamo
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Ernst Toller - Figura di rilievo nel "soviet" di Monaco del 1919.Drammaturgo, poeta, bohémien, anarchico, perseguitato a morte dai nazisti., su recollectionbooks.com. URL consultato il 22 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 30 settembre 2007).
- Piscator, su spettacolo.mam-e.it.
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