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Moebius (film 2013)

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Moebius
Una scena del film
Titolo originale뫼비우스
Moibi-useu
Lingua originalecoreano
Paese di produzioneCorea del Sud
Anno2013
Durata89 min
Rapporto1,85:1
Generedrammatico
RegiaKim Ki-duk
SoggettoKim Ki-duk
SceneggiaturaKim Ki-duk
ProduttoreKim Soon-Mo
Produttore esecutivoKim Ki-duk, Woo-taek Kim
Casa di produzioneFinecut
Distribuzione in italianoM2 Pictures, Eagle Pictures
FotografiaKim Ki-duk
MontaggioKim Ki-duk
Effetti specialiLim Jung-hoon
MusichePark In-young
ScenografiaHong Zi
CostumiLee Jin-sook
Interpreti e personaggi

Moebius (hangŭl: 뫼비우스; latinizzazione riveduta della lingua coreana: Moibi-useu, letteralmente "nastro di Möbius") è un film del 2013 scritto e diretto da Kim Ki-duk.

La pellicola, priva di dialoghi,[1] è stata presentata fuori concorso al Festival di Venezia 2013.[2]

Un padre di famiglia ha un'amante, e viene visto in compagnia di lei dal figlio (prima a cena in un ristorante, poi durante un amplesso in auto). La moglie decide di evirare il marito, senza riuscirci, dopodiché evira il figlio mentre sta dormendo, e ingoia il suo pene prima che il marito riesca a recuperarlo. Dopodiché, mentre il marito porta il figlio in ospedale, se ne va di casa e vaga per le strade della città finché non vede un uomo pregare davanti a una vetrina, mettendosi poi a seguirlo. Il padre si fa rimuovere il pene chirurgicamente. Il figlio si innamora dell'amante del padre, che lavora in un negozio di alimentari. Il ragazzo subisce un'aggressione da parte di tre compagni di scuola, uno dei quali aveva scoperto in bagno che è privo di pene. Viene salvato da altri tre ragazzi più grandi, e si unisce a loro. Quando questi violentano la ragazza di cui si è invaghito all'interno del negozio dove lavora, finge anch'egli di stuprarla quando viene il suo turno. Viene arrestato, e alla centrale di polizia il padre cerca di dimostrare che il figlio non può aver violentato la ragazza in quanto privo di pene. Questi, per non rivelare ciò agli altri ragazzi, non lo lascia fare, picchiandolo. I poliziotti però gli tirano giù i pantaloni, suscitando ilarità nei tre ragazzi stupratori quando scoprono che il ragazzo non ha il pene. Il padre scopre su internet un modo per procurarsi l'orgasmo infliggendosi dolore fisico (per esempio strofinando qualcosa di duro, come una pietra, su una parte del corpo) e lo insegna al figlio, il quale, una volta uscito di galera, torna dall'amante del padre e ha un rapporto con lei arrivando all'orgasmo dopo essersi fatto accoltellare alla spalla, muovendo il coltello all'interno della ferita. Uno degli stupratori si reca dalla vittima. Questa finge di voler avere un rapporto con lui, solo per poterlo evirare, aiutata dal ragazzo che era stato evirato dalla madre. Quest'ultimo prende il pene reciso e lo getta in strada, dove verrà schiacciato dai mezzi in corsa, dopodiché accoltella alla spalla lo stupratore, muovendo il coltello e facendogli provare un orgasmo con l'aiuto della ragazza.

Al figlio viene fatta un'operazione di trapianto del pene, utilizzando a sua insaputa quello che si era fatto rimuovere il padre in precedenza. Scopre però di riuscire ad avere un'erezione solo con la madre (nel frattempo tornata a casa), la quale capisce che il pene del marito è ora attaccato al figlio e quindi lo masturba. A questo punto il padre, geloso delle attenzioni della moglie per il figlio e che lei gli ha rifiutato, cerca di evirare il figlio per riprendersi il pene, ma non ci riesce. Decide quindi di caricare la pistola che teneva nel cassetto e uccide la moglie, per poi suicidarsi. Il figlio, svegliato dagli spari mentre sognava un rapporto con la madre, raggiungendo l'eiaculazione nel sonno, raccoglie la pistola e si spara nei genitali.

Il primo teaser trailer del film viene pubblicato online il 7 giugno 2013.[3]

Distribuzione

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Presentato il 3 settembre fuori concorso al Festival di Venezia 2013,[2] è stato distribuito nelle sale italiane il 5 settembre 2013, stessa data di distribuzione nella Corea del Sud.[4]

Nel marzo 2014 la M2 Pictures ed Eagle Pictures distribuiscono l'home video per il mercato italiano. Il 6 aprile 2014 il film viene trasmesso per la prima volta in chiaro su Rai 3.

Il film viene censurato in patria dall'ente per il vaglio delle produzioni cinematografiche, la Korea Media Rating Board, che dopo la prima visione di un pre-montaggio della pellicola, la ritiene inadatta per la forte ed estrema violenza e le scene incestuose.[5] Ecco il comunicato ufficiale con le motivazioni della censura coreana:[6]

«La storia e i contenuti del film sono molto violenti, terrificanti e dannosi per un pubblico minorenne. Le espressioni antisociali e non etiche dei rapporti sessuali tra parenti diretti rendono la pellicola adatta alla distribuzione solo in un numero limitato di cinema.»

  1. ^ Moebius, in MYmovies.it, Mo-Net Srl.
  2. ^ a b Moebius - Kim Ki-duk, su labiennale.org. URL consultato il 9 ottobre 2014.
  3. ^ (EN) Kim Ki-duk's Banned "Moebius" Gets a Trailer, su twitchfilm.com, 7 giugno 2013. URL consultato il 9 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 16 ottobre 2014).
  4. ^ (EN) Moebius - Release Info, su imdb.com. URL consultato il 9 ottobre 2014.
  5. ^ (EN) Ever-controversial Kim to feel more pain, su filmbiz.asia, 5 giugno 2013. URL consultato il 9 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 14 ottobre 2014).
  6. ^ Moebius: incesto e ultraviolenza. Il nuovo film di Kim Ki-duk bannato in patria, su bestmovie.it, 6 giugno 2013. URL consultato il 9 ottobre 2014.

Collegamenti esterni

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