Miró III di Cerdanya
Miró III | |
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Conte di Cerdanya[1] | |
In carica | 965 - 984 |
Predecessore | Sunifredo II |
Successore | Oliba Cabreta |
Nome completo | Miró |
Altri titoli | conte di Besalú e di Conflent |
Nascita | 920 circa |
Morte | Gerona, 22 gennaio 984 |
Luogo di sepoltura | Monastero di Ripoll |
Dinastia | casa di Barcellona |
Padre | Miró II |
Madre | Ava |
Miró di Cerdanya vescovo della Chiesa cattolica | |
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Titolo | Vescovo |
Incarichi ricoperti | Vescovo di Gerona |
Nato | 920 circa |
Nominato vescovo | 970 da papa Giovanni XIII |
Deceduto | 22 gennaio 984 a Gerona |
Mirò, o Mirone, detto Bonfill. Miró in spagnolo, in portoghese, in galiziano, e in catalano. Miro in latino (920 circa – Gerona, 22 gennaio 984), fu conte della Cerdanya e di Conflent e di Besalú, assieme al fratello Oliba Cabreta, dal 965 e anche vescovo di Gerona, dal 970 fino alla sua morte.
Origine
[modifica | modifica wikitesto]Miró, secondo il Gesta Comitum Barchinonensium[2], era il figlio maschio quartogenito del Conte di Cerdanya, di Conflent e di Besalú, Miró II e di Ava[3] (?-prima del 26 febbraio 961, data in cui secondo lo storico catalano, Pròsper de Bofarull i Mascaró, Ava risultava defunta[4]), che, secondo alcuni storici figlia del conte Fedele di Ribagorza.
Miró II di Cerdanya era il figlio maschio terzogenito del Conte di Urgell, della Cerdanya, di Gerona, di Conflent, d'Osona, e di Barcellona, Goffredo il Villoso[5] e di Guinidilda († prima del 904), originaria delle Fiandre, sia secondo la Crónica de San Juan de la Peña[6], che secondo l'Ex Gestis Comitum Barcinonensium[3] (secondo la storica britannica Alison Weir, nel suo libro "Britain's Royal Families: The Complete Genealogy" (edizione 2002), era figlia di Baldovino I delle Fiandre e di Giuditta, la figlia del re dei Franchi occidentali, Carlo il Calvo[7]). Mentre alcuni storici catalani sostengono che fosse d'origine catalana, forse figlia di Mirò I (quindi nipote di Goffredo il Villoso) conte di Rossiglione, oppure di Borrell, Conte di Cerdagna, Urgell e Osona[8] oppure ancora di Sunifredo[9]. Quindi Mirò II era fratello dei conti di Barcellona, Goffredo II Borrell I, Sunyer e del Conte di Urgell, Sunifredo II[10].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Secondo lo storico catalano, Pròsper de Bofarull i Mascaró, nel suo Los condes de Barcelona vindicados, Tome I, conferma che Mirò era il quartogenito e, per tale motivo fu avviato a una carriera ecclesiastica[11].
Ancora secondo il Gesta Comitum Barchinonensium, suo padre Mirò II, morì nel 929[3] e, nella Cerdanya gli succedette suo fratello primogenito, Sunifredo come Sunifredo II[3]. Mirò fu sepolto nel monastero di Ripoll[3]. Secondo il Chronicon alterum Rivipullense, invece morì nel 928[12], data confermata anche dal Bofarull[13], che riporta che Mirò aveva redatto un testamento nel 926[14].
La contea di Besalù fu governata dal fratello, il secondogenito, Goffredo II, sino alla sua morte avvenuta nel 957
Mirò, da giovane, era stato avviato alla vita ecclesiastica, e già nel 941 viene menzionato come diacono[15]; infatti in quella data viene citato come levita[16][17], quando fece una donazione assieme alla madre, Ava e ai tre fratelli maschi, Sunifredo, Goffredo e Oliva (Ava comitissa et filiis meis Seniofredus comes et Wifredus comes et Oliba comes et Miro levita), come da documento n° LXXVI, della Marca Hispanica sive Limes Hispanicus[18].
Mirò, nel 959, fece una donazione di un bene che aveva ricevuto in eredità dal fratello, Goffredo, come da documento n° MMCXXXIII del Colección diplomática del Condado de Besalú, datato 960, inerente ad una donazione[19].
Nel 966, suo fratello, Sunifredo II fece un'ultima donazione all'abbazia di Arles-sur-Tech, come da documento n° CV dell'Appendix della Marca Hispanica sive Limes Hispanicus[20], dove si era ritirato e dove, ancora secondo il documento n° CIV dell'Appendix della Marca Hispanica sive Limes Hispanicus, nel mese di ottobre, aveva fatto testamento, indicando come suoi eredi i fratelli Oliba Cabreta (fratre meo Olibane) e Miró (fratri meo Mironi)[21].
Suo fratello, Sunifredo II, morì verso il 968, come riporta il Bofarull[22], e, nei suoi titoli gli succedettero entrambi i fratelli.
Mirò, dopo aver ereditato dal fratello, Sunifredo II, in quello stesso anno, 968, fece a sua volta una donazione alla chiesa di Gerona, come da documento n° CV dell'Appendix della Marca Hispanica sive Limes Hispanicus[23].
Due anni dopo, nel 970, fu nominato vescovo di Gerona[3], per cui si dedicò soprattutto all'opera episcopale e delegò gran parte dei suoi poteri di contea a suo fratello, Oliva[15].
Il 2 febbraio 970, aveva ceduto a "Dio e a Santa Maria" le terre ereditate dal fratello Sunifredo I, che erano appartenute ai ribelli che avevano causato la morte di Goffredo II[15].
Miró, vescovo e conte (Miro nutu Dei Gerundensis ecclesiæ humilis episcopus ac comes Bisuldunensis) fu tra i fondatori del Monastero di San Pietro di Besalú (Fundatio Monasterii sancti Petri Bisuldunensis), assieme ai fratelli Oliba Cabreta e Sunifredo II (cum fratribus nostro domno Olibano ac Seniofredo comitibus), come riporta il documento n° XXIV della Espana Sagrada XLIII, datato 24 novembre 977, giorno dell'inaugurazione[24].
In quello stesso anno, 977, Mirò fece una donazione alla chiesa di Besalù[25].
Nel 978 si riaccese la rivalità tra le contee di Barcellona-Girona e Cerdayna-Besalú, quando il conte Borrell II di Barcellona rivendicò nuovamente la contea di Besalú, sostenendo, senza poterlo provare, che era appartenuta a suo padre; Borrell II preparò un esercito a Banyoles per invadere Besalú con l'aiuto di truppe musulmane[16][17]; l'intervento di Almanzor impedì l'alleanza tra Borrell II e il Califfato di Cordova, quindi il conte di Barcellona ritirò il suo esercito per poter difendere la tua contea[15].
Il ritiro di Borrell II per Miró Bonfill fu una grazia divina[15].
Nel 979, Mirò ottenne una bolla da papa Benedetto VII a Roma per il monastero di San Pietro[16][17].
Miró Bonfill partecipò a un concilio tenutosi a Roma nel 981, al quale partecipò anche l'imperatore Ottone II di Sassonia, e ricevette da papa Benedetto VII l'incarico di diffondere un'enciclica contro la simonia[15][16][17].
Forse è tornato in Italia due anni dopo per visitare il monastero di Bobbio[15][16][17].
Mirò morì nel 984, come riporta il Chronicon alterum Rivipullense (984. obitum Mironis episcopi, filii Mironis comitis)[26]; il Bofarull riporta che morì il 22 gennaio[11]; fu tumulato nel Monastero di Ripoll[3].
Mirò, conte-vescovo di Besalú, era un uomo gentile di grande cultura, che scriveva sia in prosa che in versi e in un latino molto elaborato e metaforico ed anche in greco, sebbene solo una dozzina dei suoi scritti siano conservati. La sua politica di contea consisteva nel risolvere i problemi senza violenza, ma con energia; sotto il suo governo ci fu un tempo di pace solo offuscato dalle ambizioni del conte di Barcellona, Borrell II[15]. Era in contatto con Gerberto, il futuro papa Silvestro II, che lo teneva in grande considerazione, e contribuì senza dubbio alla formazione morale e intellettuale del nipote, che sarebbe diventato il grande abate vescovo Oliva[16][17].
A Mirò succedette suo fratello Oliba Cabreta, come unico conte di Cerdaña e di Besalù[15].
Discendenza
[modifica | modifica wikitesto]Di Sunifredo non si conosce il nome di un'eventuale moglie né si conosce alcuna discendenza legittima[27][28].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ assieme al fratello Oliba Cabreta
- ^ Il Gesta Comitum Barchinonensium è una cronaca scritta in latino dai monaci del monastero di Ripoll, nella seconda metà del XII secolo ed inizia con la presa del potere di Goffredo il Villoso e arriva sino alla morte di Raimondo Berengario IV di Barcellona. In un secondo tempo e poi in un terzo la cronaca fu ampliata con le gesta dei primi re della Corona d'Aragona, sino a Giacomo I d'Aragona
- ^ a b c d e f g (LA) Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptores, Tomus IX, Ex Gestis Comitum Barcinonensium, pag 69
- ^ (EN) #ES Bofarull i Mascaró, Los condes de Barcelona vindicados, Tome I, pag 106
- ^ Goffredo il Villoso fu il primo conte indipendente di Barcellona (l'indipendenza formale si ebbe solo circa 100 anni dopo, nel 988, col conte Borrell II) ed è considerato il fondatore della Catalogna
- ^ (LA) Crónica de San Juan de la Peña, capitolo XXIII
- ^ (EN) #ES Genealogy : Fiandre 1-Guinidilde
- ^ (EN) Guinedilda[Guinedell] [collegamento interrotto], su grec.cat. URL consultato il 17 luglio 2014.
- ^ (EN) #ES Foundation for Medieval Genealogy : Dinastie comitali catalane-GUINIDILDA (GUIFRÉ)
- ^ (EN) #ES Foundation for Medieval Genealogy : Dinastie comitali catalane-GUIFRÉ
- ^ a b (ES) Pròsper de Bofarull i Mascaró, Los condes de Barcelona vindicados, Tome I, p. 97
- ^ (EN) Foundation for Medieval Genealogy: Dinastie comitali catalane-MIRÓ II "el Joven"
- ^ (ES) Pròsper de Bofarull i Mascaró, Los condes de Barcelona vindicados, Tome I, p. 87
- ^ (ES) Pròsper de Bofarull i Mascaró, Los condes de Barcelona vindicados, Tome I, pp. 88-90
- ^ a b c d e f g h i (ES) La web de las biografias: Miró II Bonfill, Conde de Besalú (ca. 928-984), su mcnbiografias.com.
- ^ a b c d e f (CA) enciclopedia.cat, https://www.enciclopedia.cat/ec-gec-0042843.xml .
- ^ a b c d e f (EN) Miró II de Besalú[Bonfill], su grec.cat.
- ^ (LA) Marca Hispanica sive Limes Hispanicus, Documento LXXVI, colonna 853
- ^ (LA) Colección diplomática del Condado de Besalú, Documento MMCXXXIII, p. 185
- ^ (LA) Marca Hispanica sive Limes Hispanicus, Appendix, doc. CV, colonna 888
- ^ (LA) Marca Hispanica sive Limes Hispanicus, Appendix, doc. CIV, colonne 885 - 887
- ^ (ES) Pròsper de Bofarull i Mascaró, Los condes de Barcelona vindicados, Tome I, pp. 92-93
- ^ (LA) Marca Hispanica sive Limes Hispanicus, Appendix, doc. CVI, colonna 889
- ^ (LA) España Sagrada, Tomo XLIII, Documento XXIV, pp. 416 - 419
- ^ (LA) España Sagrada, Tomo XLIII, Documento XXIII, pp. 413 - 415
- ^ (LA) Viage Literario, Tome V, Apendice, Chronicon alterum Rivipullense, p. 244
- ^ (EN) #ES Foundation for Medieval Genealogy : COMTES de CERDANYA 897-1118-MIRÓ III de Cerdanya
- ^ (EN) #ES Genealogy : Barcelona 1-Miron III
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]Fonti primarie
[modifica | modifica wikitesto]- (LA) Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptores, Tomus IX.
- (LA) Viage literario a las iglesias de España. Tomo 5.
- (LA) Colección diplomática del Condado de Besalú, tomus XV.
- (LA) España Sagrada Tomo XLIII.
- (LA) Marca Hispanica sive Limes Hispanicus.
- (LA) Crónica de San Juan de la Peña.
Letteratura storiografica
[modifica | modifica wikitesto]- Rafael Altamira, Il califfato occidentale, in «Storia del mondo medievale», vol. II, 1999, pp. 477–515.
- René Poupardin, I regni carolingi (840-918), in «Storia del mondo medievale», vol. II, 1999, pp. 583–635.
- Louis Alphen, Francia: gli ultimi Carolingi e l'ascesa di Ugo Capeto (888-987), in <<Storia del mondo medievale>>, vol. II, 1999, pp. 636–661
- (ES) Bofarull i Mascaró, Los condes de Barcelona vindicados, Tome I,.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Conti di Barcellona
- Contea di Besalú
- Cerdagna
- Diocesi di Gerona
- Tabella cronologica dei regni della Penisola iberica
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Foundation for Medieval Genealogy : COMTES de CERDANYA 897-1118-MIRÓ III de Cerdanya, su fmg.ac.
- (EN) Genealogy : Barcelona 1-Miron III, su genealogy.euweb.cz.
- (EN) Miró II de Besalú[Bonfill], su grec.cat.
- (CA) Enciclopèdia.cat - Miró II de Besalú (XML), su enciclopedia.cat.
- (ES) La web de las biografias: Miró II Bonfill, Conde de Besalú (ca. 928-984), su mcnbiografias.com.
- (EN) The Development of Southern French and Catalan Society, 718-1050, su libro.uca.edu.