Mercosur

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Mercosur

     Paesi membri

     Sospeso

     Candidato

TipoArea di libero scambio
Fondazione26 marzo 1991
Sede centraleUruguay (bandiera) Montevideo
IndirizzoPalazzo del Mercosur
Area di azioneAmerica meridionale
Direttore della segreteriaBrasile (bandiera) Luiz Gonzaga Coelho Júnior
Lingue ufficialispagnolo, portoghese, guaranì
Sito web, Sito web e Sito web

Il Mercosur (dizione spagnola, Mercado Común del Sur) o Mercosul (secondo la dizione portoghese, Mercado Comum do Sul; in guaraní: Ñemby Ñemuha, Italiano: Mercato comune del sud) è il mercato comune dell'America meridionale che si affianca alla Comunità Andina, alla Comunità Caraibica e al Sistema di integrazione centroamericana.

Mercosur 2005
Palazzo del Mercosur a Montevideo

Ne fanno parte in qualità di Stati membri: Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay e Venezuela. Sono inoltre Stati associati la Bolivia e il Cile (dal 1996), il Perù (dal 2003), la Colombia e l'Ecuador (dal 2004). Il Venezuela è diventato membro a pieno titolo dell'organizzazione il 31 luglio 2012, dopo ben 6 anni dall'avvio del processo, che è stato rallentato dall'opposizione del Paraguay. Nel dicembre 2016, i paesi fondatori sospesero il Venezuela per scorrettezze nei rapporti di mercato sudamericani.[1]

L'organizzazione fu istituita con il Trattato di Asunción firmato il 26 marzo 1991 da Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay. Nel 1995 furono contestualmente aboliti i dazi doganali tra i quattro Paesi e istituita una tariffa doganale comune verso paesi terzi. L'obiettivo del Mercosur è la realizzazione di un mercato comune, anche se esistono ancora forti ostacoli protezionistici tra i vari stati. Esso potrebbe esser paragonato al vecchio MEC se non esistessero forti asimmetrie tra i vari Paesi; infatti se è possibile affermare che i tre maggiori Paesi del Mercato Europeo Comune fossero piuttosto simili per esperienze economiche e storiche, non si può dire la stessa cosa per l'Argentina, il Brasile, l'Uruguay e il Paraguay: basti pensare che il Brasile da solo sviluppa circa il 77% del prodotto economico del gruppo, l'Argentina il 20%, l'Uruguay il 2% e il Paraguay l'1%. Le lingue ufficiali e di lavoro sono lo spagnolo e il portoghese.

Il 28 maggio 2008 fu firmato il Trattato Costitutivo dell'Unione delle Nazioni Sudamericane (UNASUL [portoghese] - UNASUR [spagnolo] - UZAN [olandese]), composta dai dodici Stati dell'America del Sud e fondata secondo gli ideali di integrazione multi-settoriale nell'America meridionale. L'organizzazione unisce entrambe le unioni doganali regionali: il Mercosul e la Comunità andina (CAN). La carica di Segretario-Generale dell'Unasul fornisce all'entità una supremazia politica definita nello scenario internazionale, il che è il primo passo per la creazione di un organo burocratico permanente di un'ulteriore unione sovranazionale capace di sostituire gli organi politici del Mercosul e della CAN.

Nel giugno 2019, dopo oltre vent'anni di negoziati, è stato concluso un accordo di libero scambio tra il Mercosur e l'Unione europea, che prevede un abbassamento dei dazi doganali per favorire la circolazione di beni e merci tra le due aree[2].

Peso demografico

[modifica | modifica wikitesto]

La popolazione totale degli Stati membri è di oltre 290 milioni di persone, il paese più popoloso dell'organizzazione è il Brasile (206.081.432 abitanti). Seguono l'Argentina (43.590.368), il Venezuela (31.703.499), il Paraguay (6.854.536) e l'Uruguay (3.351.016). La densità abitativa di questi paesi è molto bassa.

Membri a pieno titolo

[modifica | modifica wikitesto]

Membri associati

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ Mercosur sospende il Venezuela, su repubblica.it.
  2. ^ MERCOSUR nell'Enciclopedia Treccani, su treccani.it. URL consultato il 17 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 28 giugno 2019).

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN139732250 · ISNI (EN0000 0001 2169 9154 · LCCN (ENn92046250 · GND (DE5100682-0 · BNE (ESXX139975 (data) · BNF (FRcb124120611 (data) · J9U (ENHE987007264690605171 · NSK (HR000141445 · NDL (ENJA00577638