Marco Martello
Marco Martello (Petriolo, 1460 circa – Fermo, 1531) è stato un umanista italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Illustre umanista e giureconsulto, espertissimo nelle politiche e legali materie, dimorò per lungo tempo a Venezia, circa 17 anni continui, insegnando umane lettere[1].
Secondo quanto riportato nel Colucci, tanta era la sua reputazione che fu incaricato dai reggenti la Repubblica di Venezia di riformare le leggi e porre gli statuti in buon latino; ottenendone per i meriti acquisiti il privilegio della cittadinanza per sé e suoi discendenti[2]. Tornato in patria venne indicato dalla magistratura di Fermo, città in cui aveva preso dimora, di riformare il vecchio statuto municipale, opera che portò a termine in maniera encomiabile, curandone a proprie spese, nell’anno 1507, la versione a stampa che ornò di prefazione e lettera dedicatoria. In calce allo statuto figura infatti la seguente dicitura:
«Statuta Firmanorum Impress. Auspicijs cura, acdiligentianec non et aere eruditi Viri Marci Martelli tripatrij Petriolani, Firmani, ac Veneti Civis in Calcographiadiligentissimorum VirorumNicholai de Brentis et Alexandri De Brandonis Ill.mo Principe Domino Leonardo LauredanoRemp. Moderante An. Dom. 1507. Die XVII Martij in fol.»
Nel 1515 risulta essere Lettore a Fermo[3]. Fa parte del Consiglio di Cernita fermano. Nel 1531 eresse il proprio monumento funebre nella Chiesa di S. Agostino di Fermo, nella cappella dedicata a S. Maria del Soccorso che riportava la seguente iscrizione[1]:
«Marcus Martellus/ HumaniStudij/Profexorsibi. Et posteris/ MDXXXI»