Marchesato di Caravaggio
Marchesato di Caravaggio | |
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Dati amministrativi | |
Lingue parlate | latino, italiano, lombardo |
Capitale | Caravaggio |
Dipendente da | |
Dipendenze | Casteggio, Galliate, Lacchiarella |
Politica | |
Forma di governo | monarchia assoluta (marchesato) |
Capo di Stato | marchese e conte |
Nascita | 1529 con Giovanni Paolo I Sforza |
Causa | investitura ducale, poi imperiale |
Fine | maggio 1796 con Bianca Maria III Doria Sforza-von Sinzendorf |
Causa | occupazione napoleonica e abolizione del feudalesimo |
Territorio e popolazione | |
Massima estensione | 32 km² circa nel secolo XVII |
Popolazione | 7 000 abitanti circa nel secolo XVII |
Economia | |
Valuta | milanese, spagnola e austriaca |
Risorse | agricoltura, allevamento |
Commerci con | Ducato di Milano e Stati vicini |
Religione e società | |
Religioni preminenti | cattolicesimo |
Classi sociali | nobiltà, clero, contadini |
Evoluzione storica | |
Preceduto da | Ducato di Milano |
Succeduto da | Regno Lombardo-Veneto |
Il marchesato di Caravaggio è stato un piccolo feudo situato nella pianura bergamasca occidentale e governato, dal 1529 al 1796, da un ramo naturale degli Sforza, derivato dal duca di Milano Ludovico il Moro. Il marchesato comprendeva, oltre al capoluogo, le località di Masano e Vidalengo, e le contee di Galliate, Casteggio e Lacchiarella.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Da Ludovico il Moro e da Lucrezia Crivelli, nel 1497, nacque Giampaolo I, nominato dal fratellastro Francesco II Sforza primo marchese di Caravaggio e confermato tale (con la qualifica di "Illustre") nel 1532 dall'imperatore Carlo V.[1] Il marchesato, seppure minuscolo, godeva di una posizione strategica perché inserito tra i territori controllati dai sovrani di Spagna e dalla repubblica di Venezia. L'investitura imperiale aveva conferito agli Sforza anche il diritto di mero et mixto imperio, cioè l'esercizio effettivo della giurisdizione civile e penale.
Il figlio di Giampaolo, Muzio I Sforza di Caravaggio, succedette alla morte del padre nel 1535 al marchesato di Caravaggio, rimanendo però per alcuni anni sotto la reggenza della madre, e morendo poi in battaglia nel 1553.
Oltre alla presenza del santuario eretto nel 1575 durante il governo di Francesco I Sforza di Caravaggio, in seguito ad una presunta apparizione della Madonna, divenne famoso per aver dato il nome ad uno dei più significativi artisti italiani. Tra il 1577 e il 1584, infatti, visse a Caravaggio il piccolo (sei anni) futuro grande pittore Michelangelo Merisi (1571-1610), nato a Milano. I genitori, Fermo e Lucia Aratori, erano caravaggini e si unirono in matrimonio all'inizio del 1571 con il sostegno del marchese Francesco I Sforza: si recarono subito a Milano per lavoro per rientrare sei anni dopo a causa della pestilenza. Il tredicenne Michelangelo ritornò poi in città per intraprendere la sua brillante carriera artistica.[2]
La famiglia Merisi rimase ancora in contatto con gli Sforza nella persona della marchesa Costanza Colonna, figlia di Marcantonio e giovanissima sposa di Francesco I: la zia di Michelangelo era la nutrice dei bambini della signora e il ragazzo frequentava le lezioni di catechismo impartite da lei. La protezione di Costanza[3] accompagnò il pittore per tutta la vita: da Milano, a Roma, a Napoli, al castello di Paliano, già di proprietà di Marcantonio.
Morto il 13 dicembre 1535, per un "attacco catarrale", il primo marchese Giampaolo I, gli subentrò il primogenito Muzio I che evitò di avanzare le pretese paterne inerenti alla successione nel feudo e si mise disciplinatamente al servizio dell'imperatore Carlo V e, combattendo per lui, morì nel 1552 nel corso della battaglia di Metz. Avendo Muzio I soltanto quattro anni, quando succedette come marchese a suo padre, assunse la reggenza per dieci anni la volitiva madre Violante Bentivoglio, residente nel Castello Sforzesco di Galliate, da cui amministrava con sagacia il marchesato.[4]
La precoce scomparsa di Francesco I, erede di Muzio I, del quale si è detto, causò una nuova reggenza femminile, data l'età di Muzio II, da parte di Costanza Colonna. Il marchese, poi anche conte di Casteggio e Lacchiarella (ex Filippo III di Spagna), governò dedicandosi alla prosperità dei sudditi e fu cultore delle arti e della poesia.[5] Giampaolo II, Muzio III, Francesco II e Francesco III non si distinsero per significativi avvenimenti, anche per la brevità della loro vita e le continue reggenze materne: tali fatti indebolirono la dinastia e il potere del marchese che dimorava sempre più spesso nel palazzo milanese. Oltre a questo, la famiglia disponeva del cosiddetto palazzo della marchesa, residenza ufficiale a Caravaggio della corte e degli uffici amministrativi, dei castelli di Casteggio e Galliate. Il luogo di sepoltura della casata era nella chiesa dei Santi Fermo e Rustico.[6]
Dal 1697 al 1796, il marchesato visse tempi difficili: era passato nel 1707 dalla tutela spagnola a quella imperiale e la dinastia si era ridotta a una bambina di tre mesi, figlia di Francesco III, Bianca Maria I. La marchesa madre Eleonora Salviati riuscì a proteggere, seppur labilmente, il decadente dominio e l'imperatore Carlo VI concesse l'investitura nel 1712 a Bianca Maria per sé e per gli eredi: la giovane, tuttavia, morì di parto a 20 anni nel 1717. Le succedettero formalmente la figlia Bianca Maria II von Sinzendorf Sforza e la nipote Bianca Maria III Doria Sforza, ultima marchesa. Il territorio, occupato nel 1796 da Napoleone Bonaparte, sarà poi incorporato nell'Impero austriaco.[7]
Marchesi di Caravaggio (1529-1796)
[modifica | modifica wikitesto]Titolo | Nome | Periodo | Consorte[8] |
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Marchese | Giampaolo I Sforza di Caravaggio | 1529-1535 | Violante Bentivoglio, contessa di Galliate |
Marchese | Muzio I | 1535-1553 | Faustina Sforza di Santa Fiora |
Marchese | Francesco I | 1553-1580 | Costanza Colonna |
Marchese | Muzio II | 1580-1622 | Felice Orsina Peretti Damasceni, contessa di Casteggio e Lacchiarella dal 1603 |
Marchese | Giampaolo II | 1622-1630 | Maria Aldobrandini |
Marchese | Muzio III | 1630-1637 | Caterina Pucci di Pitigliano |
Marchese | Francesco II | 1637-1680 | Bianca Imperiali |
Marchese | Francesco III | 1680-1697 | Eleonora Salviati, reggente (1697-1712) |
Marchesa | Bianca Maria I | 1697-1717 | Giovanni Guglielmo Edmondo von Sinzendorf-Neuburg (+1766) |
Marchesa | Bianca Maria II von Sinzendorf | 1717-1783 | Filippo Domenico Doria |
Marchesa | Bianca Maria III Doria | 1783-1797 | Fabrizio Colonna di Summonte, principe di Summonte |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Piazza, p. 103.
- ^ Berra, p. 21.
- ^ Berra, p. 26.
- ^ Secco d'Aragona, p. 13.
- ^ Secco d'Aragona, p. 14.
- ^ Secco d'Aragona, p. 15.
- ^ Santagiuliana, p. 60.
- ^ Franciosa, p. 62.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giacomo Berra, Il giovane Caravaggio in Lombardia. Ricerche documentarie sui Merisi, gli Aratori e i marchesi di Caravaggio, Firenze, Fondazione di Studi di Storia dell'Arte Roberto Longhi, 2005, ISBN 9788887815368.
- Giannina Franciosa, Gli Sforza, Firenze, Nemi, 1931.
- Giovanni Piazza, Gli Sforza, Milano, Mondadori, 1973.
- Tullio Santagiuliana, Caravaggio. Profilo storico, Treviglio, UTECO, 1981.
- Fermo Secco d'Aragona, Storia di Caravaggio e Isola fulcheria narrata dai documenti dei suoi signori e condottieri, Brescia, Tip. F. Apollonio & C., 1968.
- Francesco Tresoldi, Il borgo di Caravaggio nel marchesato degli Sforza, in Caravaggio, ipotesi e realtà, Bergamo, Grafia & Arte, 2006, ISBN 9788872012659.