Malatya
Malatya comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Turchia |
Regione | Anatolia Orientale |
Provincia | Malatya |
Distretto | Non presente |
Amministrazione | |
Sindaco | Selahattin Gürkan (AKP) |
Territorio | |
Coordinate | 38°21′00″N 38°18′00″E |
Altitudine | 954 m s.l.m. |
Superficie | 1 582 km² |
Abitanti | 401 705 (2010) |
Densità | 253,92 ab./km² |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 44000 |
Prefisso | 0422 |
Fuso orario | UTC+2 |
Targa | 44 |
Cartografia | |
Sito istituzionale | |
Malatya (in ittita Melid; in greco Μαλάτεια?; in latino Melitene; in curdo Meletî; in armeno Մալադիա?) è il capoluogo della provincia omonima, nell'Anatolia Orientale, Turchia.
In Turchia, la città è conosciuta per le sue albicocche; circa l'80% della produzione di albicocche turche è basata a Malatya, fatto per il quale la città si è guadagnata l'epiteto di kayısı diyarı ("regno delle albicocche").[1]
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Posta in una regione molto montagnosa, la città contava nel 2000 381.081 abitanti.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]L'antica Milid, poi Melitene per i Romani (fortezza legionaria), si trova a pochi chilometri dalla città moderna: Milid è oggi Arslantepe, mentre la Melitene romana, bizantina e medioevale è Battalgazi. Vi nacque Sant'Eutimio (377-473), uno dei fondatori del monachesimo bizantino in Palestina.
Società
[modifica | modifica wikitesto]La popolazione della città comprende una vasta minoranza alevita. In città risiede poi una cospicua comunità curda. La città, fino al XX secolo, fu residenza di una vasta comunità armena, sterminata nel corso dei massacri hamidiani e del genocidio armeno.
La città è situata in una regione tendenzialmente religiosa e conservatrice, anche se, a differenza delle restanti città vicine, la vita cittadina è caratterizzata da una cultura relativamente più vivace e dinamica.[2] Il partito più votato in città risulta essere il Partito della Giustizia e dello Sviluppo.
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Gemellaggi
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (TR) Malatyalılar İstanbul'da Yürüdü, su malatyaguncel.com, Malatya Güncel Haber. URL consultato il 13 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2015).
- ^ (EN) Soner Cagaptay, The Rise of Turkey: The Twenty-First Century's First Muslim Power, 2014, p. 41.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Malatya
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (TR) Sito ufficiale, su malatya.bel.tr.
- Malatya, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Marcella Frangipane, MALATYA, in Enciclopedia Italiana, V Appendice, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1993.
- Alba Palmieri, MALATYA, in Enciclopedia Italiana, IV Appendice, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1979.
- MALATYA, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1934.
- Malatya, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- (EN) Malatya, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Malatya, in Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 153668559 · LCCN (EN) n85105600 · GND (DE) 4114942-7 · J9U (EN, HE) 987007559902305171 |
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