Luigi Gabelli
Luigi Gabelli | |
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Nascita | Porcia, 3 aprile 1906 |
Morte | Lechemti, 27 giugno 1936 |
Cause della morte | Caduto in combattimento |
Dati militari | |
Paese servito | Italia |
Forza armata | Regio Esercito Regia Aeronautica |
Arma | Artiglieria |
Anni di servizio | 1926-1936 |
Grado | Tenente di complemento |
Comandanti | Vincenzo Magliocco |
Guerre | Guerra d'Etiopia |
Battaglie | Prima battaglia del Tembien Seconda battaglia del Tembien Battaglia dell'Endertà |
Azioni | Eccidio di Lechemti |
Decorazioni | vedi qui |
dati tratti da Testi delle motivazioni di concessione delle Medaglie d'Oro al Valor Militare[1] | |
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Luigi Gabelli (Porcia, 3 aprile 1906 – Lechemti, 27 giugno 1936) è stato un militare e aviatore italiano, decorato di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso delle operazioni di stabilizzazione dell'Africa Orientale Italiana.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque a Porcia, al tempo provincia di Udine, ora ex provincia di Pordenone, il 3 aprile 1906.[1] Arruolatosi nel Regio Esercito frequentò il corso per allievi ufficiali di complemento per l'artiglieria da montagna, uscendone il 24 giugno 1926 con il grado di sottotenente di complemento.[2] Prestò servizio di prima nomina presso il 1º Reggimento artiglieria da montagna, al termine del quale fu posto in congedo nel settembre del 1926.[2] Fu richiamato in servizio attivo dopo un anno, a domanda, assegnato a frequentare la Scuola di pilotaggio civile di Cerveteri, dove nel giugno 1928 conseguì il brevetto di pilota d'aeroplano.[2] Trasferito alla Scuola di osservazione aerea, divenne pilota militare e nel marzo 1929 entrò in servizio presso il 21º Stormo Osservazione Aerea, e nel giugno dello stesso anno transitò in servizio presso la Regia Aeronautica come sottotenente di complemento. Congedatosi nel marzo 1930, fu promosso tenente due anni dopo.[2]
Nel marzo 1935, in vista dello scoppio della guerra con l'Etiopia, fu richiamato in servizio attivo, e dopo un breve periodo addestrativo, fu assegnato al 14º Stormo Bombardamento Terrestre.[2] Trasferito in Africa orientale, sbarcò a Massaua, Eritrea, il 9 dicembre, a conflitto iniziato.[2] In tre mesi partecipava a 36 azioni di guerra, venendo decorato con la Medaglia d'argento al valor militare.[2] Rimase ucciso nel corso dell'eccidio di Lechemti il 27 giugno 1936, e per onorarne il coraggio gli fu conferita la Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[1]
Una scuola di Porcia porta il suo nome, così come l'aeroporto di Campoformido,[N 1], una via di Guidonia ed una di Udine.
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]— Regio Decreto 14 agosto 1936[4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Annotazioni
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Tale aeroporto era stato intitolato il 7 maggio 1923 al maggiore pilota Ferdinando Bonazzi, e fu a lui intitolato il 1 maggio 1937.
Fonti
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare 1969, p. 46.
- ^ a b c d e f g Combattenti Liberazione.
- ^ Medaglia d'oro al valor militare Luigi Gabelli, su quirinale.it, Quirinale. URL consultato il 17 settembre 2020.
- ^ Bollettino Ufficiale 1936, dispensa 37, pag. 619, Bollettino Ufficiale 1937, disp. 9, pag. 182.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Alessandro Fraschetti, La prima organizzazione dell'Aeronautica Militare in Italia 1884-1925, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1986.
- Vincenzo Lioy, L'Italia in Africa. L'opera dell'Aeronautica (1919-1937) Vol.2, Roma, Istituto Poligrafico dello Stato, 1965.
- Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, Testi delle motivazioni di concessione delle Medaglie d'Oro al Valor Militare, Roma, Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, 1969.
Periodici
[modifica | modifica wikitesto]- Ovidio Ferrante, Lekemti: la Kindu della Regia Aeronautica, in Rivista Militare, Roma, Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, febbraio-marzo 2006, pp. 80-87.
- Nico Sgarlato, Le Aquile dell'Impero, in Ali di Gloria, n. 3, Parma, Delta Editrice, aprile-maggio 2012.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Gabelli, Luigi, su Combattenti Liberazione, http://www.combattentiliberazione.it. URL consultato il 17 settembre 2020.