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Lorenzo Leonbruno

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Ninfa dormiente, Uffizi

Lorenzo Leonbruno o Leombruno (Mantova, giugno 1477Mantova, 1537) è stato un pittore italiano, attivo presso la corte dei Gonzaga di Mantova.

Allegoria profana, New York, coll. priv.
Adorazione dei pastori, Worcester Art Museum

Formatosi alla scuola del Mantegna, lavorò con il Perugino a Firenze tra il 1504 e il 1506.

Nel 1511 visitò brevemente Venezia, ritornando poi in patria lavorando con Lorenzo Costa nell'esecuzione degli affreschi di Apollo e le Muse del Palazzo di San Sebastiano.

Leonbruno lavorò per Isabella d'Este, marchesa di Mantova, e successivamente per suo figlio Federico II. Nel 1521 si recò a Roma per studiare le opere di Michelangelo e Raffaello. Ritornato a Mantova lavorò alla decorazione del Castello di San Giorgio e del Palazzo Ducale, due progetti che occuparono la maggior parte del suo lavoro di pittore alla corte di Mantova.

Fra il 1521 e il 1523 realizzò diverse scene mitologiche, motivi decorativi, medaglioni e lunette nella sala nota come Schalcheria nella Grotta del Palazzo Ducale, che risulta essere il meglio della sua produzione. Questi affreschi rivelano l'influenza del Mantegna e del Perugino, mentre alcuni motivi ricordano l'opera del Correggio nella Camera di San Paolo a Parma.

Nel 1524 iniziò i disegni della decorazione di Palazzo di Marmirolo, alle porte di Mantova, ma il lavoro venne sospeso con l'arrivo di Giulio Romano.

Lavorò anche a Milano come ingegnere militare per il duca Francesco Maria Sforza (1531-1532). Nel giugno 1532, durante un temporaneo ritorno a Mantova, Lorenzo fu incaricato da Aloisio Gonzaga, signore di Castel Goffredo, di realizzare alcuni disegni utili alla fortezza della città.[1]

Ritornò quindi a Mantova dove è documentata la sua presenza alla corte fino al 1537.

Anche se l'interesse della corte mantovana per la mitologia e le antichità, assorbì la maggior parte della sua produzione, trovò il tempo per realizzare alcune opere di natura religiosa come ad esempio l'Adorazione dei pastori del Worcester Art Museum. In quest'opera si può notare l'influenza di Costa nell'abile impiego dei colori nel paesaggio dello sfondo.

  1. ^ Mariano Vignoli-Giancarlo Cobelli, Da terra aperta e ben intesa fortezza. Le mura e le fortificazioni di Castel Goffredo, Mantova, 2010
  • The Grove Dictionary of Art, MacMillan Publishers (2000)
  • Maria Farquhar, Biographical catalogue of the principal Italian painters, a cura di Ralph Nicholson Wornum, Woodfall & Kinder, Angel Court, Skinner Street, London; Digitized by Googlebooks from Oxford University copy on Jun 27, 2006, 1855, page 83.
  • Dottore Pasquale Coddè, Segretario delle Belle Arti in Mantova, Memorie Biografiche, poste in forma di Dizionario die Pittori, Scultori, Architetti, ed Incisori Mantovani, a cura di Aumentate e scritte Dottore Fisico, Luigi Coddè, Presso i Fratelli Negretti, Mantova; Digitized by Googlebooks from Oxford University copy on October 16, 2006, 1837, pages 72-93.
  • Mariano Vignoli Giancarlo Cobelli, Da terra aperta e ben intesa fortezza. Le mura e le fortificazioni di Castel Goffredo, Mantova, 2010.
  • Enzo Boriani, Castelli e torri dei Gonzaga nel territorio mantovano, Brescia, 1969.
  • Enciclopedia Tematica - Arte, L'Espresso Grandi Opere, 2005, p.1213
  • Leandro Ventura, LEONBRUNO, Lorenzo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 64, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2005. URL consultato il 2 marzo 2017. Modifica su Wikidata

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