Coordinate: 25°45′00″N 32°36′51.48″E

KV24

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
KV24
Isometria, planimetria e alzato di KV24
CiviltàAntico Egitto
Utilizzotitolare sconosciuto
EpocaNuovo Regno (XVIII dinastia)
Localizzazione
StatoEgitto (bandiera) Egitto
LocalitàLuxor
Altitudine192,27 m s.l.m.
Dimensioni
Superficie23,36 
Altezzamax 2,5 m
Larghezzamax 5,63 m
Lunghezzamax 6,42 m
Volume47,37 m³
Scavi
Data scopertanota fin dall’antichità
Date scavi1991-1992
ArcheologoOtto John Schaden
Amministrazione
PatrimonioTebe (Valle dei Re)
EnteMinistero delle Antichità
Sito webwww.thebanmappingproject.com/sites/browse_tomb_838.html
Mappa di localizzazione
Map

KV24 (Kings' Valley 24)[N 1] è la sigla che identifica una delle tombe della Valle dei Re in Egitto; sconosciuto il titolare.

«Sembrava che quasi ogni cesta di detriti che veniva asportata contenesse frammenti di bende di mummia, ossa e tracce del tardo periodo romano»

Mappata e rilevata del 1825 da John Gardner Wilkinson, è stata scavata solo di recente da Otto Schaden[N 2] nel 1991-1992.

Si tratta, probabilmente di una tomba non-regale della XVIII Dinastia, nota sin dall'antichità e riutilizzata varie volte per sepolture successive, forse della XXII dinastia, e quale magazzino anche in periodo romano e copto[2]. Al suo interno sono state rinvenute tracce di ripetute sepolture relative ad almeno cinque differenti corpi tra cui un bambino, arnesi da falegname, frammenti di vasellame. È costituita da un pozzo e da una camera, appena sbozzata, scavati nella pavimentazione del wadi occupato dalla Valle dei Re.

Approfondimenti

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ Le tombe vennero classificate nel 1827, dalla numero 1 alla 22, da John Gardner Wilkinson in ordine geografico. Dalla numero 23 la numerazione segue l’ordine di scoperta.
  2. ^ Otto John Schaden (1937-2015), egittologo statunitense, direttore del Amenmesse Tomb Project dell’Università di Memphis.
  1. ^ Nicholas Reeves e Richard Wilkinson, The complete valley of the Kings, New York, Thames & Hudson, 2000, p. 182.
  2. ^ Reeves e Wilkinson (2000), p. 182

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
  • (EN) Theban Mapping Project, su thebanmappingproject.com. URL consultato il 3 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 5 dicembre 2006).