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Josep Samitier

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Josep Samitier Vilalta
Il Barcellona 1928-1929 prima di una partita di Coppa del Re. Samitier è in basso al centro
NazionalitàSpagna (bandiera) Spagna
Calcio
Ruolocentrocampista, attaccante
Termine carriera1939 - giocatore
1947 - allenatore
Carriera
Giovanili
?-?Barcellona
1914-1919non conosciuta (bandiera) Internacional Sants
Squadre di club1
1919-1932Barcellona454 (326)
1932-1934Madrid CF8 (4)
1936-1939Nizza? (?)
Nazionale
1920-1936Catalogna (bandiera) Catalogna? (?)
1920-1931Spagna (bandiera) Spagna21 (2)
Carriera da allenatore
1936Atlético Madrid
1942Nizza
1944-1947Barcellona
Palmarès
 Olimpiadi
ArgentoAnversa 1920
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Josep Samitier Vilalta (Barcellona, 2 febbraio 1902Barcellona, 5 maggio 1972) è stato un calciatore e allenatore di calcio spagnolo.

Caratteristiche tecniche

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Samitier iniziò a giocare come centrocampista[1] e in seguito diventò attaccante[2].

Giocando come attaccante ottenne i successi più grandi, tanto da essere considerato uno dei migliori nel suo ruolo in Europa e nel mondo[1][2]. Aveva una grande capacità realizzativa, era abile nei dribbling e nei tiri al volo, letale in area di rigore e accurato nei passaggi[1][2].

Abile con entrambi i piedi e di testa[2], sapeva fare salti e acrobazie spettacolari[2]. A Barcellona fu soprannominato Il Mago e L'Aragosta[2].

Nacque a Barcellona e iniziò a giocare nelle giovanili dei blaugrana[1]. Per alcuni anni giocò nell'Internacional, prima di entrare a far parte della prima squadra del Barcellona il 1º giugno 1919[1]. Esordì con il Barcellona in un'amichevole contro una squadra formata da calciatori francesi, inglesi e belgi[1].

Vinse la Coppa del Re nel 1920, nel 1922, nel 1925, nel 1926 e nel 1928. Nel 1928 la finale contro la Real Sociedad fu ripetuta tre volte per stabilire il vincitore. Samitier segnò nella prima finale, terminata 1-1 a Santander, e nella seconda ripetizione, che fu vinta dai catalani per 3-1[3]. Nello stesso anno diventò il capitano della squadra[1].

Il 20 maggio 1922 giocò la partita inaugurale del Camp de Les Corts, il nuovo stadio del Barcellona[1].

Il 26 aprile 1925, al termine della semifinale di Coppa del Re tra Athletic Club de Madrid e Barcellona, viene arrestato dalla Guardia Civile madrilena per aver aggredito un tifoso che lo aveva insultato.[4]

Durante la sua militanza nel Barcellona diventò l'idolo dei tifosi[2] e segnò 326 gol in 454 partite, risultando secondo solo a Paulino Alcántara come numero di reti segnate con la maglia blaugrana[2]. Vinse anche 12 campionati catalani.

Nel 1932 passò al Madrid CF con cui vinse il campionato nella prima stagione e la Coppa della Repubblica in quella seguente. In totale con il Madrid giocò 22 partite ufficiali e segnò 12 gol[1].

Durante la Guerra civile spagnola, dal 1936 al 1939, visse in Francia e giocò nel Nizza[1].

Partecipò alle Olimpiadi del 1920 e vestì per la prima volta la maglia della Nazionale spagnola in quella competizione, il 28 agosto nella partita vinta per 1-0 contro la Danimarca. Alla fine gli spagnoli vinsero la medaglia d'argento.

Giocò la sua ultima partita in Nazionale il 13 dicembre 1931 a Dublino contro l'Irlanda. In totale giocò 21 partite segnando due gol.

Dopo aver lasciato il Madrid, prese il posto di Frederick Pentland sulla panchina dell'Atlético Madrid[1], ma la sua esperienza con i Colchoneros fu breve.

Nel 1942 allenò il Nizza, dove aveva trascorso i suoi ultimi anni da giocatore.

Nel 1944 diventò allenatore del Barcellona e nel 1945 condusse il club catalano alla conquista della Liga e della Coppa Eva Duarte[2], che per quell'anno fu denominata Copa de Oro Argentina e che fu vinta battendo l'Athletic Bilbao per 5-4.

Segretario tecnico

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Nel 1947 smise di allenare e diventò segretario tecnico del Barcellona[2]. Nel 1950 ingaggiò l'ungherese László Kubala, che sarebbe divenuto una stella del Barça[2].

Nel 1959 passò al Real Madrid, dove ricoprì lo stesso incarico, e nel 1962 tornò al Barcellona[1]. Fu segretario tecnico dei catalani fino alla sua morte, avvenuta il 4 maggio 1972[2].

Barcellona: 1920, 1922, 1925, 1926, 1928
Real Madrid: 1934
Barcellona: 1928-1929
Real Madrid: 1932-1933
Barcellona: 1918-1919, 1919-1920, 1920-1921, 1921-1922, 1923-1924, 1924-1925, 1925-1926, 1926-1927, 1927-1928, 1929-1930, 1930-1931, 1931-1932
Anversa 1920
Barcellona: 1944-1945
Barcellona: 1944-1945

Dal 16 settembre 1993 una strada di Barcellona porta il suo nome[2].

  1. ^ a b c d e f g h i j k l (ES) Jugadores de leyenda - José Samitier, su realmadrid.com, Real Madrid Club de Fútbol. URL consultato il 21 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 4 gennaio 2013).
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m n (ES) Jugadores de leyenda - Josep Samitier Archiviato il 1º maggio 2011 in Internet Archive. Fcbarcelona.com
  3. ^ Linguasport
  4. ^ (ES) Samitier detenido por un accidente posterior al partido. Se gestiona su liberacion (PDF), su hemeroteca-paginas.mundodeportivo.com, mundodeportivo.com, 27 aprile 1925.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN87141050 · ISNI (EN0000 0000 6109 3934 · BNE (ESXX1376824 (data)