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Jimmy Burke

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James "Jimmy" Burke

James "Jimmy" Burke, nato Conway (New York, 5 luglio 1931Buffalo, 13 aprile 1996), è stato un mafioso statunitense, associato alla Famiglia Lucchese.

Non essendo italiano Burke non fu mai affiliato ufficialmente alla mafia, ma ebbe modo di distinguersi come uno dei più spietati ed efficienti killer della Famiglia Lucchese agli ordini del caporegime Paul Vario; Henry Hill, che fece parte della sua banda prima di diventare collaboratore di giustizia contribuendo alla sua condanna, nel documentario del 2006 "The Real Goodfella Henry Hill" ebbe modo di dichiarare riguardo a Burke: «Era letteralmente un sociopatico, un f*****o pazzo! E la gente sapeva che non poteva superare un certo limite, perché una volta superato eri un uomo morto e non avresti avuto una seconda possibilità. Poteva portarti a cena fuori e comportarsi come il tuo migliore amico, e subito dopo farti fuori senza battere ciglio, come si mangia il dessert. Questo era Jimmy!».

A Burke vennero attribuiti oltre cinquanta omicidi, ma ricevette la condanna solo per due, di cui uno commesso in carcere. Morì di cancro ai polmoni nel 1996 mentre stava scontando una condanna all'ergastolo.

Origini e primi anni

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Burke nacque a New York il 5 luglio del 1931 da Jane Conway, un'immigrata irlandese originaria di Dublino, e da padre ignoto, anche se alcune voci dicono che fosse un immigrato italiano. All'età di due anni venne affidato dalla madre in un orfanotrofio e per il giovane James cominciò una dura vita fatta di violenza e abusi sessuali da parte delle diverse famiglie affidatarie. All'età di tredici anni, durante una lite con i genitori adottivi di allora, fu coinvolto in un incidente d'auto nel quale trovò la morte il patrigno. Nel 1962 sposò la fidanzata Mickey, ma poco prima del matrimonio scoprì che veniva ancora infastidita da uno dei suoi ex-fidanzati; il giorno del matrimonio la Polizia trovò il cadavere fatto a pezzi dell'uomo all'interno della sua macchina. Da matrimonio nacquero tre figli: Frank James Burke (complice del padre nel colpo alla Lufthansa, ucciso nel 1987 da uno spacciatore di droga), Jesse James Burke e Catherine Burke, la quale sposò il mafioso Anthony Indelicato, membro della Famiglia Bonanno.

Attività criminale

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In quanto di ascendenza irlandese, Burke non avrebbe mai potuto diventare un uomo d'onore all'interno della mafia, così negli anni della sua carriera criminale ebbe unicamente la qualifica di "associato" della Famiglia Lucchese, sotto il comando del caporegime Paul Vario. Durante gli anni cinquanta Burke fu coinvolto in diverse attività criminali, che andavano dal dirottamento di camion per il trasporto merci, al traffico di liquori e sigarette di contrabbando, oltre che all'omicidio su commissione. In questo periodo si guadagnò il soprannome di "Jimmy the Gent", per la sua capacità di portare a termine furti e sequestri senza essere scoperto e senza danni collaterali. Durante gli anni sessanta Burke divenne il mentore degli associati della Famiglia Lucchese Tommy De Simone, Henry Hill e Angelo Sepe. Burke possedeva un locale chiamato Robert's Lounge nel Queens, che divenne uno dei quartier generali di Paul Vario, mentre nel seminterrato vennero sepolte diverse vittime della banda di Burke.

Omicidio di William "Billy Batts" Bentvena

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Stando a quanto scritto nel libro Wiseguy di Nicholas Pileggi, nel 1970 il mafioso William "Billy Batts" Bentvena, uomo d'onore della Famiglia Gambino, venne rilasciato dal carcere e i suoi amici organizzarono una festa di bentornato a casa al Robert's Lounge, il locale di proprietà di Jimmy Burke nel Queens. Henry Hill dichiarò che Bentvena non appena vide Tommy De Simone lo apostrofò in maniera canzonatoria, chiedendogli se lucidasse ancora le scarpe, cosa che De Simone prese come un insulto e disse a Burke e Hill che avrebbe "scannato quel figlio di p*****a!". Due settimane dopo, l'11 Giugno 1970, Bentvena si trovava al club Suite, di proprietà di Hill, e con il bar quasi vuoto, mentre parlava con Burke, De Simone entrò nel locale e si scagliò contro l'uomo urlandogli in faccia "Ora lucida queste fottute scarpe!", per poi cominciare a colpirlo al volto selvaggiamente servendosi di una pistola fino a lasciarlo esanime sul pavimento.

Successivamente De Simone, Hill e Burke caricarono il corpo di Bentvena, che credevano morto, nel bagagliaio della macchina di Hill per portarlo in un luogo lontano dal Queens e sbarazzarsene. Durante il tragitto i tre uomini si fermarono nella casa della madre di De Simone per procurarsi una pala e della calce viva. Mentre si dirigevano verso il luogo scelto per disfarsi del corpo, sentirono dei rumori provenienti dal bagagliaio e si resero conto che Bentvena era in realtà ancora vivo; Hill fermò la macchina e Burke e De Simone scesero e finirono Bentvena massacrandolo con la pala e un ferro da stiro, dopodiché ripresero il viaggio e seppellirono il corpo in un terreno appartenente ad un amico di Burke nell'Upstate di New York. Tre mesi dopo l'amico di Burke vendette il terreno a dei costruttori di condomini, così Burke ordinò a Hill e De Simone di riesumare il corpo e farlo sparire per evitare che fosse scoperto.

Nonostante comunemente si pensi che l'omicidio di Bentvena sia scaturito da degli screzi tra De Simone e Billy Batts, in realtà la questione è più complessa e non limitata a questo episodio: infatti, prima di andare in carcere, Bentvena controllava alcuni giri di prestiti a strozzo, scommesse clandestine e estorsioni nel Queens il cui controllo, dopo la sua condanna, era stato acquisito da Burke. Una volta uscito di prigione Bentvena era intenzionato a riottenere da Burke il controllo di quello che era il suo business, facendo pesare la propria qualifica di uomo d'onore della Famiglia Gambino, mentre Burke era un semplice affiliato della Famiglia Lucchese. Quest'ultimo dunque decise di sbarazzarsi di Bentvena per non perdere i profitti derivatigli dai suoi traffici, nonostante ciò fosse contrario alle regole di Cosa Nostra che vietavano di uccidere un uomo d'onore senza il permesso del Capo della Famiglia.

Colpo alla Lufthansa

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Burke è famoso per aver organizzato assieme ad Henry Hill la grande rapina alla Lufthansa all'interno dell'aeroporto JFK: nel 1978, grazie alla soffiata dell'allibratore ebreo Martin Krugman, Jimmy venne a conoscenza della presenza di milioni di dollari nei depositi della Lufthansa, così decise di organizzare una grande rapina alla quale presero parte, tra gli altri, il figlio Frank, Henry Hill, Thomas De Simone, Angelo Sepe e il delinquente afroamericano Parnell Steven "Sparks" Evans. Il colpo fu un successo e vennero rubati quasi sei milioni di dollari (5 milioni in contanti e 875,000$ in gioielli), rendendola la più importante rapina mai eseguita sul suolo degli Stati Uniti fino ad allora; tuttavia Burke distribuì ai vari partecipanti una fetta di "appena" due milioni di dollari da dividersi tra di loro, cosa che creò non pochi malumori, specie a Martin Krugman che, in quanto autore della soffiata a Burke, pensava di meritare almeno 500.000$ come sua parte. Successivamente alla rapina Burke divenne particolarmente paranoico, temendo che qualcuno potesse attirare l'attenzione dell'FBI su di lui e non volendo dividere il bottino, così nei mesi seguenti molti dei partecipanti al colpo furono uccisi su ordine di Burke o dallo stesso per evitare che parlassero: il primo a morire fu Parnell "Starks", il quale aveva dimenticato di sbarazzarsi del furgone utilizzato nella rapina, permettendo alla polizia di ritrovarlo e rinvenire le sue impronte sul mezzo, mentre il secondo fu Martin Krugman, ucciso e fatto a pezzi da Burke e Sepe dopo l'ennesima richiesta di soldi.

L'arresto, la condanna e la morte

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Nel 1980 Henry Hill, associato dei Lucchese e membro di lunga data della banda di Burke, fu arrestato dalla DEA in merito ad un'accusa di traffico di stupefacenti. Inizialmente restio a collaborare con le autorità, Hill fu messo al corrente dall'FBI che Paul Vario e Jimmy Burke avevano intenzione di eliminarlo per impedire che potesse metterli nei guai se interrogato, così decise di diventare un collaboratore di giustizia e denunciare i suoi ormai ex-amici Burke fu arrestato nel 1980 e condannato a 12 anni di carcere nel 1982 assieme a Paul Vario dopo la testimonianza del suo amico Henry Hill, venendo riconosciuto colpevole di aver organizzato una serie di partite truccate nei campionati universitari di Basket tra il 1978 e il 1979. Mentre Burke si trovava in carcere venne nuovamente processato, sempre grazie alla testimonianza del suo ex complice Henry Hill, per l'omicidio dello spacciatore di droga Richard Eaton, e venne condannato a vent'anni di carcere. Morì nel 1996, a 64 anni, a causa di un cancro ai polmoni. Stava ancora scontando l'ergastolo e avrebbe avuto accesso alla libertà vigilata nel 2004; sebbene fosse in carcere, Burke riuscì comunque a porre una taglia sulla testa del suo ex protetto Henry Hill, il quale per anni visse letteralmente nel terrore di essere raggiunto dai sicari di Jimmy e durante un'intervista dichiarò che il giorno che seppe della morte di Burke fu uno dei giorni migliori della sua vita.

Goodfellas - Quei bravi ragazzi (1990)

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Jimmy Conway, interpretato da Robert De Niro nel film Quei bravi ragazzi di Martin Scorsese, è ispirato alla figura di Burke, del quale porta il cognome di nascita, probabilmente per motivi legali, in quanto Burke all'epoca della produzione della pellicola era ancora vivo, benché in carcere. Henry Hill, il quale lavorò come consulente per il film, raccontò in un'intervista che De Niro durante la produzione era assolutamente maniacale per quanto riguarda l'immedesimazione nel personaggio: l'ex gangster rivelò infatti che l'attore lo chiamava anche 5-6 volte al giorno, quando non di più, per farsi descrivere per filo e per segno la personalità e i comportamenti di Burke, compresi ad esempio il modo in cui maneggiava le sigarette mentre fumava oppure l'andatura che teneva mentre camminava per strada.

10 Million Dollars Gateway (1991)

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Nel film per la televisione 10 Million Dollars Gateway del 1991, ispirato alla vicenda del Colpo alla Lufthansa ma trattato in maniera più approfondita rispetto al film di Scorsese dell'anno prima, il personaggio di Jimmy Burke è interpretato dall'attore britannico John Mahoney.

The Big Heist (2001)

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Nel film drammatico per la televisione diretto da Robert Markowitz, il personaggio di Burke è interpretato dall'attore canadese Donald Sutherland. Il film è basato sul libro The Heist del 1986 e racconta nei dettagli la pianificazione, l'attuazione e le conseguenze del Colpo alla Lufthansa.

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