Ibn Tufayl
Ibn Tufayl, alias Abū Bakr Muḥammad ibn ʿAbd al-Malik ibn Muḥammad ibn Ṭufayl al-Qaysī al-Andalusī, in arabo أبو بكر محمد بن عبد الملك بن محمد بن طفيل القيسي الأندلسي più noto in occidente come Abubacer Aben Tofail (Guadix, 1105 – Marrakech, 1185), è stato uno scrittore, filosofo e teologo arabo della Spagna islamica, vissuto in epoca almohade, è famoso per aver scritto la prima novella filosofeggiante, nota con il titolo Il figlio vivente del vigilante o Il filosofo autodidatta. Come fisico è stato un fautore delle dissezioni e delle autopsie.[1].
Vita
[modifica | modifica wikitesto]Nacque nella Spagna islamica, a Guadix, distante una sessantina di chilometri da Granada, fu allievo di Avempace (Ibn Bajja) e fu lui stesso a indicare Averroè come suo successore presso la corte del visir almohade nella penisola iberica.
Il libro per il quale è divenuto celebre, Il filosofo autodidatta, è un romanzo filosofeggiante e una novella allegorica, ispirata dal sufismo e dall'avicennismo. Da quest'ultimo, Ibn Tufayl prese spunto per il titolo e per una parte della caratterizzazione dell'opera, ma il testo si distinse per una ventata di originalità e creatività, anticipando in qualche modo opere del calibro di Robinson Crusoe di Daniel Defoe[2][3][4] e l'Emilio di Rousseau.
La sua opera ebbe una grande influenza sulla letteratura araba e europea,[5]
ma anche sugli sviluppi della filosofia araba ed europea.[6]
Il filosofo autodidatta nacque, comunque, soprattutto dall'esigenza di fornire una risposta allo scritto di al-Ghazali L'incoerenza della filosofia (Tahāfut al-falāsifa) e dalla spinta a partecipare al vasto dibattito filosofico e teologico che animò l'epoca di Ibn Tufayl.
In questo romanzo l'autore immagina che esista al mondo un'isola, dove i bambini nascano senza genitori. Il protagonista Hayy ibn Yaqzan viene educato al rispetto per la natura e per gli animali, al lavoro artigianale laborioso e alla conoscenza del mondo spirituale e religioso.
Infine, in tarda età il protagonista si convertirà all'Islam.
In questa opera vi è una parte sostanziale del pensiero dell'autore, che discusse sulla compatibilità fra filosofia e religione, arrivando alla conclusione che entrambe conducono allo stesso punto di arrivo, seppur percorrendo strade diverse, l'una più sofisticata e non accessibile a tutti, l'altra invece più immediata e universale.
L'opera venne tradotta in latino da Pico della Mirandola intorno al 1492 a partire da una versione in ebraico.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Jon Mcginnis, Classical Arabic Philosophy: An Anthology of Sources, p. 284, Hackett Publishing Company, ISBN 0-87220-871-0.
- ^ Nawal Muhammad Hassan (1980), Hayy bin Yaqzan and Robinson Crusoe: A study of an early Arabic impact on English literature, Al-Rashid House for Publication.
- ^ Cyril Glasse (2001), New Encyclopedia of Islam, p. 202, Rowman Altamira, ISBN 0-7591-0190-6.
- ^ Amber Haque (2004), "Psychology from Islamic Perspective: Contributions of Early Muslim Scholars and Challenges to Contemporary Muslim Psychologists", Journal of Religion and Health 43 (4): 357-377 [369].
- ^ Martin Wainwright, Desert island scripts, The Guardian, 22 March 2003.
- ^ G. J. Toomer (1996), Eastern Wisedome and Learning: The Study of Arabic in Seventeenth-Century England, p. 218, Oxford University Press, ISBN 0-19-820291-1.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Ibn Tufayl, Epistola di Hayy ibn Yaqzan. I segreti della filosofia orientale, introduzione, traduzione e note di Paola Carusi, presentazione di Alessandro Bausani, Milano, Rusconi, 1983. ISBN 88-18-59821-X
In altre lingue
- (FR) Léon Gauthier, Ibn Thofaïl, sa vie, ses œuvres, Éditions Vrin, Paris, 1983.
- (FR) Marc Bergé, Les Arabes : histoire et civilisation des Arabes et du monde musulman des origines à la chute du royaume de Grenade racontée par les témoins (IXe siècle av. J.-C.- XVe siècle), Paris, Éditions Lidis, 1978.
- (FR) Walid Foustock, La pensée rationnelle et mystique chez Ibn Tufayl, tesi per il dottorato alla "Université de Paris I" - Panthéon-Sorbonne, 1981.
- (FR) Éric Marion, Lumières arabes et Lumières modernes. Au miroir de l’utopie insulaire d’Ibn Tufayl. Expérience de soi et dissidence du philosophe autodidacte, Paris, Kimé, 2016.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikisource contiene una pagina in lingua araba dedicata a Ibn Tufayl
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Ibn Ṭufayl, Abū Bakr Muḥammad ibn ̔Abd al-Malik ibn Muḥammad, in Dizionario di filosofia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2009.
- Ibn Tufail, Abū Bekr Muḥammad, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Ibn Ṭufayl, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (ES) Ibn Tufayl, in Diccionario biográfico español, Real Academia de la Historia.
- (DE) Ibn Tufayl, su ALCUIN, Università di Ratisbona.
- Opere di Ibn Tufayl, su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) Opere di Ibn Tufayl, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Opere di Ibn Tufayl, su Progetto Gutenberg.
- articolo riguardante Ibn Tufail sull'Encyclopædia_Britannica_Eleventh_Edition., su 1911encyclopedia.org. URL consultato il 23 novembre 2008 (archiviato dall'url originale il 17 maggio 2008).
- Ibn Tofail in "History of Philosophy in Islam", di T.J. de Boer, 1904, sacred-texts.com, su sacred-texts.com.
- su Ibn Tufail, su muslimphilosophy.com.
- su Ibn Tufayl's Hayy Ibn Yaqzan, di Silvio Sergio Scatolini Apostolo, Webislam http://english.webislam.com, su english.webislam.com. URL consultato il 23 novembre 2008 (archiviato dall'url originale il 22 settembre 2007).
- Hayy bin Yaqzan - Ibn Tufayl, su scribd.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 314781954 · ISNI (EN) 0000 0001 1862 4821 · BAV 495/28713 · CERL cnp00401373 · LCCN (EN) n82164728 · GND (DE) 118847147 · BNE (ES) XX1005820 (data) · BNF (FR) cb13162902n (data) · J9U (EN, HE) 987007303965105171 · CONOR.SI (SL) 123243107 |
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