Giuseppe Genna

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Giuseppe Genna nel 2007

Giuseppe Genna (Milano, 12 dicembre 1969) è uno scrittore italiano.

Giuseppe Genna studia al Liceo Ginnasio Giovanni Berchet, e dopo il diploma si iscrive a Filosofia all'Università Statale di Milano. Senza aver concluso gli studi, lavora nei primi anni novanta presso il mensile Poesia (pubblicato da Crocetti Editore), dove esordisce[1]. Nel 1994 è consulente tecnico presso la Presidenza della Camera dei deputati.

L'esperienza poetica e quella di consulenza presso Montecitorio influenzano la prima stagione editoriale di Genna, che varia tra noir, thriller e spy-story[2]. Fanno parte di questa produzione i romanzi Catrame, Nel nome di Ishmael, Non toccare la pelle del drago, Grande Madre Rossa e successivamente Le teste, serie di narrazioni d'ambientazione milanese, in cui il protagonista è l'ispettore Guido Lopez, il quale si trova al centro di cospirazioni criminali, non di rado a carattere metafisico.

Successivamente Genna abbandona la produzione seriale, allargandosi alla literary fiction attraverso un'ibridazione di generi letterari eterogenei, dal romanzo borghese (in L'anno luce[3]) al romanzo storico (in Hitler[4]), al romanzo di formazione (in Dies Irae[5], che include anche lo stesso romanzo storico), all'autofiction (Italia De Profundis, a cui viene assegnato nel 2009 il premio per la narrativa Corrado Alvaro[6]).

Con il regista Gilberto Squizzato ha lavorato a soggetto e sceneggiatura della fiction seriale Suor Jo[7], in onda su RaiTre nell'autunno 2005.

Nel 2006 è stato chiamato a fare parte delle Giurie della Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia (sezione Orizzonti).

Nel 2009 è stata eseguita, nell'ambito della manifestazione MITO SettembreMusica, l'opera lirica Io Hitler[8], composta da Filippo Del Corno e ispirata al testo di Genna, che è l'autore del libretto.

Ha partecipato alla stesura della sceneggiatura del film La leggenda di Kaspar Hauser di Davide Manuli[9], uscito nel 2012.

Ha partecipato all'ideazione del romanzo Ufo 78 del collettivo Wu Ming[10], in cui compare anche come personaggio.

Ricezione critica

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Il suo Dies Irae è stato citato come un possibile candidato al titolo di Grande Romanzo Italiano[11].

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