Gazella dorcas
Gazzella dorcade[1] | |
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Stato di conservazione | |
Vulnerabile[2] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Ordine | Artiodactyla |
Famiglia | Bovidae |
Sottofamiglia | Antilopinae |
Genere | Gazella |
Specie | G. dorcas |
Nomenclatura binomiale | |
Gazella dorcas (Linnaeus, 1758) | |
Areale | |
La gazzella dorcade (Gazella dorcas Linnaeus, 1758), nota anche come gazzella del deserto, è una piccola specie di gazzella piuttosto comune. Le sue numerose sottospecie vivono pascolando e brucando nelle praterie, nelle steppe, negli uadi, nei deserti rocciosi e nei semideserti del Nordafrica e del Medio Oriente. In natura ne rimangono 35 000-40 000 capi. In passato anche la gazzella saudita, una specie scomparsa originaria della Penisola Arabica, era ritenuta una sua sottospecie.
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]Attualmente gli studiosi ne riconoscono sei sottospecie[1]:
- G. d. dorcas Linnaeus, 1758 (Mauritania, Mali, Niger, Ciad, Sudan ed Egitto);
- G. d. beccarii De Beaux, 1931 (Eritrea ed Etiopia);
- G. d. isabella Gray, 1846 (Israele, Giordania e Sinai);
- G. d. massaesyla Cabrera, 1928 (Marocco);
- G. d. osiris Blaine, 1913 (Marocco, Algeria, Tunisia, Libia, Mali, Egitto e Sudan);
- G. d. pelzelnii Kohl, 1886 (Gibuti e Somalia).
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]La gazzella dorcade misura 90–110 cm di lunghezza, 55–65 cm di altezza al garrese e pesa 15–20 kg. Nel complesso, è molto simile alla gazzella di montagna, sua stretta parente, ma è più piccola e ha orecchie più lunghe e corna più ricurve, a forma di lira e con punte rivolte in avanti e all'interno[3]. Gli esemplari appartenenti alla sottospecie del Sahara (G. d. osiris) hanno un mantello di colore fulvo molto chiaro; in essi, le regioni inferiori bianche sono circondate da una striscia marrone, al di sopra della quale vi è un'altra striscia color sabbia. La fronte e la faccia sono più scure del corpo[3]. Le sottospecie diffuse a nord del Sahara tendono ad avere un colore dalle tonalità ocra e fianchi e maschere facciali scuri, mentre le popolazioni originarie di Israele e delle regioni attorno al Mar Rosso hanno tonalità più scure e rossastre[3].
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]La gazzella dorcade è diffusa in Nordafrica e Medio Oriente[4]. Il «probabile» areale delle varie sottospecie comprende Algeria, Burkina Faso, Ciad, Gibuti, Egitto, Eritrea, Etiopia, Libia, Mali, Marocco, Niger, Sahara occidentale, Somalia, Sudan e Tunisia[5][6]. In Giordania è considerata una delle specie più minacciate del Paese[4]. G. d. isabella è diffusa in Israele e Sinai, e lungo le coste del Mar Rosso presso il confine con l'Arabia Saudita[7]. La gazzella dorcade del Marocco (G. d. massaesyla) è diffusa solamente nelle pianure settentrionali del Marocco[4] e la gazzella di Pelzeln (G. d. pelzelnii) è diffusa in Somalia[5].
Le gazzelle dorcadi abitano le piatte distese erbose e le steppe in Marocco, e i deserti, i subdeserti e le steppe in Algeria, dove tendono a evitare terreni molto sabbiosi[4]. In Libia vivono in una vasta gamma di habitat aridi aperti, ma mostrano una particolare preferenza per i corsi d'acqua in secca ricchi di vegetazione, noti come uadi. Nel Deserto Occidentale dell'Egitto la specie predilige le depressioni con oasi ed è solita spingersi fin sulle coste del Mediterraneo; sempre nella stessa area si incontra anche negli uadi. In Giordania le gazzelle vivono nelle piatte distese ghiaiose, nelle aree miste di ghiaia e dune e sugli altopiani ghiaiosi, e in Israele si incontrano generalmente negli uadi, dove riescono ad attecchire gli alberi di acacia, grazie alla presenza di falde acquifere sotterranee[4].
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]La gazzella dorcade è una delle gazzelle meglio adattate alla vita nel deserto; può trascorrere l'intera esistenza senza bere, dal momento che è in grado di ricavare tutti i liquidi necessari dalle piante che costituiscono la sua dieta[8]. Tuttavia, quando è disponibile, beve anche acqua[3]. È in grado di sopportare temperature elevate, ma quando è troppo caldo è attiva prevalentemente al tramonto, all'alba e nelle ore notturne[8]. Nelle aree dove viene perseguitata, tende a essere attiva di notte allo scopo di minimizzare il rischio di essere catturata[3]. Questa gazzella si nutre di foglie, fiori e baccelli di molte specie di acacia, così come di foglie, germogli e frutti di vari arbusti. Occasionalmente si rizza sulle zampe posteriori per brucare dagli alberi, e dopo le piogge è stata vista dissotterrare bulbi dal terreno[3].
Quando le condizioni sono difficili, le gazzelle dorcadi vivono in coppia, ma quando le condizioni sono più favorevoli vivono in gruppi familiari costituiti da un maschio adulto, da alcune femmine e dai piccoli[3]. Durante la stagione degli amori, i maschi adulti tendono a essere territoriali, e marcano la propria zona con cumuli di letame[8]. In quasi tutto l'areale, gli accoppiamenti avvengono da settembre a novembre. La gestazione dura sei mesi; generalmente nasce un unico piccolo, sebbene in Algeria siano stati registrati anche parti gemellari. Alla nascita il piccolo è ben sviluppato, ricoperto di pelliccia e con gli occhi aperti. Entro la prima ora, il piccolo cerca già di alzarsi in piedi, e comincia a succhiare già dal primo giorno di vita[3]. Durante le prime due settimane, la piccola gazzella rimane distesa in una fenditura del terreno o sotto i cespugli, mentre la madre pascola nelle vicinanze. Successivamente il piccolo inizia a seguire la madre nei dintorni e ad assumere cibo solido. Dopo circa tre mesi, il piccolo smette di succhiare ed è completamente svezzato; da allora, la coppia si ricongiunge alla mandria[3].
Uno dei nemici naturali della gazzella dorcade è il ghepardo, che però è stato quasi completamente eliminato dall'areale della specie. Tra gli altri predatori ricordiamo il serval, il caracal, il lupo e la iena. I piccoli vengono catturati da felini più piccoli, sciacalli, volpi e aquile[3]. Le gazzelle dorcadi sono in grado di correre a velocità di 80 km/h, e quando si sentono minacciate agitano la coda e saltano a rimbalzi tenendo la testa alta (stotting) per annunciare di aver scorto un predatore[3].
Conservazione
[modifica | modifica wikitesto]Il numero di esemplari di gazzella dorcade è diminuito in tutto l'areale[2]. Tra i fattori che minacciano questa specie vi sono la perdita dell'habitat, dovuta all'espansione di pratiche agricole permanenti, e la competizione per i pascoli con pecore e capre domestiche. Altre minacce sono costituite dal bracconaggio a scopo alimentare e dalla predazione da parte dei cani, ma il pericolo maggiore, in tutto l'areale della gazzella, è rappresentato dalla caccia illegale incontrollata[4].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Gazella dorcas, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
- ^ a b (EN) IUCN SSC Antelope Specialist Group 2008, Gazella dorcas, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ a b c d e f g h i j k Yom-Tov, Y., Mendelssohn, H. and Groves, C.P. (1995) Gazella dorcas Archiviato il 19 marzo 2012 in Internet Archive.. Mammalian species, 491: 1 - 6.
- ^ a b c d e f Mallon, D.P. and Kingswood, S.C. (2001) Global Survey and Regional Action Plans - Antelopes. Part 4: North Africa, the Middle East and Asia. IUCN, Gland, Switzerland.
- ^ a b GISBAU- Geographic Information Systems Laboratory of the Animal and Human Biology Department Archiviato il 29 ottobre 2005 in Internet Archive. (March, 2004)
- ^ Beudels, R.C., Devilliers, P., Lafontaine, R., Devilliers-Terschuren, J. and Beudels, M. (2006) CMS SSA Concerted Action. 2d Edition. CMS Technical Series Publication No. 10. UNEP/CMS Secretariat, Bonn, Germany.
- ^ Groves, C.P. (1996) Taxonomic Diversity in Arabian Gazelles: The State of the Art Archiviato il 5 febbraio 2012 in Internet Archive.. In: Greth, A., Magin, C. and Ancrenaz, M. (Eds) Conservation of Arabian Gazelles. National Commission for Wildlife Conservation and Development, Riyadh.
- ^ a b c African Mammals Databank Archiviato il 13 novembre 2011 in Internet Archive. (March, 2004)
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Groves C. & Grubb P., Ungulate Taxonomy, Baltimore, The Johns Hopkins University Press, 2011, ISBN 978-1-4214-0093-8.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Gazella dorcas
- Wikispecies contiene informazioni su Gazella dorcas
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- ARKive - images and movies of the Dorcas gazelle (Gazella dorcas)
- Science magazine - Mass Killings of Gazelles Marked Rise of Human Civilization