Vai al contenuto

Gail Zappa

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Adelaide Gail Zappa, nata Sloatman (Filadelfia, 1º gennaio 1945Los Angeles, 7 ottobre 2015), è stata un'imprenditrice statunitense, moglie del musicista e compositore Frank Zappa dal 1966 al 1993, anno della morte di lui.

Nel 2002 Gail Zappa fondò lo Zappa Family Trust, che detiene la proprietà e il copyright dei prodotti musicali e artistici di Frank Zappa, oltre che la sua immagine commerciale.

Gail era anche la zia della modella e attrice Lala Sloatman.[1][2]

Primi anni di vita

[modifica | modifica wikitesto]

Adelaide Gail Sloatman nacque a Filadelfia da John Klein Sloatman Jr. (1915–1967), un tedesco americano di seconda generazione che lavorava come fisico nucleare per la Marina e Laura Freitas (1921), nata a Honolulu da genitori portoghesi.[3] Adelaide Gail aveva 7 fratelli, tra cui un fratellastro nato dall'unione che suo padre ha avuto con Joan Lou Gatt. Adelaide Gail prendeva il nome dalla nonna materna Adelaide Silva. Nel 1959, dopo essere cresciuta a Hollywood, dovette trasferirsi a Londra con la famiglia a causa del lavoro di Sloatman. Gail frequentò la Marymount International School. Fece anche da modella per il fotografo Terence Donovan.[1]

Lavorò presso l'Ufficio di ricerca e sviluppo navale per poi trasferirsi a New York, dove studiò al Fashion Institute of Technology a metà degli anni sessanta. Dopo essere tornata a Los Angeles, fece la conoscenza del produttore Kim Fowley e registrò con lui Bunny and Bear, un singolo spoken word che deride Sonny & Cher.[2][4]

Gail Zappa fece una brevissima apparizione con l'allora fidanzato musicista Bobby Jameson nel film documentario Mondo Hollywood, girato nel 1966.[5] Nello stesso periodo conobbe Vito Paulekas e Carl Franzoni, i due rappresentanti della cosiddetta "scena freak" di Los Angeles. Divenne anche, stando alle sue parole "una specie di groupie".[6]

L'incontro con Frank Zappa

[modifica | modifica wikitesto]

Incontrò il suo futuro marito Frank Zappa nel 1966 mentre lavorava come segretaria del nightclub Whisky a Go Go, sulla Sunset Strip di Los Angeles. Si sposarono con rito civile a New York il 21 settembre 1967 quando era incinta della prima figlia Moon Zappa, che nascerà una settimana dopo. Dalla loro unione nasceranno anche Dweezil, Ahmet e Diva Zappa. Gail aveva una relazione difficile con la figlia maggiore Moon.[7]

Gail compare nelle copertine di Absolutely Free (1967) e We're Only in It for the Money (1968) di Frank Zappa. Il nome dell'etichetta Barking Pumpkin, fondata da Frank Zappa nel 1981, è un riferimento alla broncopneumopatia cronica ostruttiva di cui soffriva la moglie. Dal 1984, quando il musicista smise di affidarsi a Bennett Glotzer, Gail divenne con lui la nuova manager della sua attività artistica. Lei divenne anche la sua segretaria commerciale e supervisionò le etichette discografiche e le attività di vendita per corrispondenza.[1][8]

Zappa Family Trust

[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1993, anno della sua morte, Frank esortò Gail a ritirarsi dal mondo della musica, senza però specificare cosa avrebbe voluto fare del suo catalogo musicale. Nel 2002 Gail fondò lo Zappa Family Trust[3] per supervisionare la pubblicazione delle sue registrazioni, inclusi numerosi inediti. Il Trust detiene il titolo e il copyright dei prodotti musicali e artistici di Frank Zappa, nonché la sua immagine commerciale.[9]

Nel 1996 Gail autorizzò l'uscita dell'album quadruplo Läther. Frank avrebbe voluto pubblicarlo molti anni prima, l'ottobre del 1977,[10] ma a causa delle pressioni dei discografici, ne uscirono quattro dischi separati.[11]

Nel 2008 lo Zappa Family Trust citò in giudizio gli organizzatori del festival Zappanale, che si tiene a Bad Doberan, in Germania, chiedendo a loro di cambiare il nome del festival, rimuovere i loro poster promozionali (che contenevano dei baffi presumibilmente ispirati a quelli di Frank Zappa) e rimuovere il suo busto che si trova nel centro della città dal 2002. Nel gennaio del 2009, la corte si pronunciò a favore dello Zappanale in quanto lo Zappa Family Trust vende prodotti solo su Internet e accetta solo dollari statunitensi e all'epoca dei fatti non aveva esercitato i suoi marchi in Germania da più di cinque anni. La corte stabilì anche che l'uso dei baffi era sufficientemente diverso nella merce di Zappanale da non creare confusione tra i due.[12]

Gail Zappa morì a Los Angeles il 7 ottobre 2015. Rolling Stone e TMZ hanno riferito che è morta in seguito a "una lunga battaglia contro il cancro ai polmoni".[2] Aveva 70 anni. Il mese di luglio dello stesso anno era stato annunciato che Ahmet Zappa avrebbe assunto il controllo del Trust.[3] I fratelli Dweezil e Moon si dichiararono contrariati a tale scelta.[7]

Sebbene la difficile relazione tra Moon e Gail sembrava essere stata riparata durante gli ultimi anni di quest'ultima, alla morte di Gail fu rivelato che la proprietà del Trust non sarebbe stata divisa equamente tra i quattro figli Zappa, lasciando Moon e Dweezil in una posizione finanziaria più debole.[7] In un articolo uscito sul Los Angeles Times nel 2016, Moon dichiarò: «È già abbastanza complicato soffrire per la perdita di una mamma cattiva per poi scoprire che era ancora più cattiva di quanto avrei potuto immaginare (...) Ciò è assurdo e paragonabile a un tradimento.»[7] Ahmet Zappa ha insistito nel dire che sua madre era stata fraintesa: «Ha chiesto rispetto e lo ha ottenuto, il che è piuttosto insolito.»[7]

  1. ^ a b c (EN) Industry Profile: Gail Zappa, su celebrityaccess.com. URL consultato il 23 aprile 2024 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  2. ^ a b c (EN) Frank Zappa's Widow Gail Zappa Dead at 70", su rollingstone.com. URL consultato il 23 aprile 2024.
  3. ^ a b c (EN) Gail Zappa, Keeper of Her Rock Star Husband's Legacy, Dies at 70, su nytimes.com. URL consultato il 23 aprile 2024.
  4. ^ (EN) Canyon of Dreams: The Magic and the Music of Laurel Canyon, su books.google.com. URL consultato il 23 aprile 2024.
  5. ^ (EN) Frank Zappa's Widow Gail Zappa Dies at 70, su exclaim.ca. URL consultato il 23 aprile 2024.
  6. ^ (EN) Neil Slaven, Electric Don Quixote: The Definitive Story Of Frank Zappa, Omnibus Press, 2009.
  7. ^ a b c d e (EN) It's brother and sister against brother and sister in bitter fight over control of Frank Zappa's legacy, su latimes.com. URL consultato il 23 aprile 2024.
  8. ^ (EN) Don Menn, Zappa!, 1992, p. 76.
  9. ^ (EN) Zappa's widow sues festival over use of his image, su theguardian.com. URL consultato il 23 aprile 2024.
  10. ^ (EN) John D'Agostino, Zäppa (pronounced Zappa), San Diego Reader, 1977, p. 26.
  11. ^ Frank Zappa, su scaruffi.com. URL consultato il 22 aprile 2024.
  12. ^ (EN) 'Zappanale' Wins in Court Against Gail Zappa", su spiegel.de. URL consultato il 23 aprile 2024.

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN261145542614196640278 · ISNI (EN0000 0003 7240 1754 · LCCN (ENno2015167853 · GND (DE1120051061
  Portale Biografie: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di biografie